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Guerra russo-ucraina, sbagliato contrapporre Zelensky il buono e Putin il cattivo

Guerra russo-ucraina, sbagliato contrapporre Zelensky il buono e Putin il cattivo

18 Aprile 2022 0 Di Corrado Corradi

Guerra russo-ucraina, sbagliato contrapporre Zelensky il buono e Putin il cattivo: l’Europa dovrebbe spingere entrambi alle trattative.

Guerra russo-ucraina, qualcuno è andato a risvegliare il can che dorme

Se é vero che la guerra é la continuazione della politica con altri mezzi (e non vedo perché dubitare di una simile evidenza), allora c’é qualcosa che non va nella Guerra Russo-Ucraina, perché é inoppugnabile che ogni volta che all’orizzonte si palesa la possibilità di innescare una trattativa, qualcuno rilascia una dichiarazione che alza ulteriormente il livello della tensione.

E Joe Biden, seguito dalle prefiche della Unione Europea, a loro volta ispirate dall’emissario statunitense in Europa, la Gran Bretagna, sembra menare il torrone di questa corsa al rialzo.

Procedo con la parola d’ordine che viene richiesta con insistenza tediante, ma anche un po’ sospetta, ogni volta in cui si cerca di identificare le cause che hanno portato a tale sanguinoso confronto tra la Russia e l’Ucraina, due nazioni europee (ficchiamocelo bene in testa): sì, dichiaro che la Russia é l’aggressore e l’Ucraina é l’aggredito.

Così, dopo aver ottemperato a questa tautologica affermazione che comunque non spiega un bel nulla circa le cause che hanno reso uno l’aggredito e l’altro l’aggressore, posso procedere ad esprimere alcune perplessità che riguardano più in generale la situazione con la quale l’orbe si é trovato a dover fare i conti quasi all’improvviso.

Quasi, perché é dal 2016 che le cose avevano imbocchato una china pericolosa ma qualcuno, quel qualcuno che poteva evitare che Russia e Ucraina imboccassero quella china, ha fatto orecchie da mercante. E mi consta anche abbia giocato alquanto sporco, estendendo “quatto-quatto” le proprie testate nucleari fino ad un punto di non ritorno, che é determinato dalla impossibilità da parte russa di intercettare (e quindi sventare) un eventuale attacco missilistico.

I russi hanno un sistema di intercettazione che non é performante come quello della Nato e un eventuale lancio missilistico da una base ai confini con la Russia annullerebbe completamente la possibilità di intercettare e distruggere quel missile.

Insomma, quel qualcuno, in buona o malafede, é andato a «risvegliare il can che dorme».

La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi

Ebbene, se la chiosa iniziale é vera, ossia che la guerra é la continuazione della politica con altri mezzi, non può non sorgere la madre (o il padre) di tutti i sospetti, ossia: se si insiste a decontestualizzare quel che sta avvenendo nascondendo le ragioni e i torti dietro la «foglia di fico» dell’aggressore satanico e dell’aggredito angelico, é evidente che non si vuol giungere a nessun negoziato perché nessun negoziato é possibile tra i satanassi e gli angioletti…

E’ il dramma di chi ragiona in maniera manichea, di chi decreta che da una parte (di solito la nostra) c’é il bene assoluto e dall’altra c’é il male assoluto.

Ed é per evitare questo che si é arrivati a crare istituzioni sovranazionali che arbitrino la ferale partita tra i contendenti…

l’Ue non è arbitro, gioca con una squadra e da pure indicazioni al capitano

Solo che in questo caso, dei due arbitril’Onu e l’Ue – uno é assente («s’é svampato») e l’altro sta giocando con una delle due squadre, esprimendo la sua simpatia per l’allenatore (Biden) e contemporaneamente da indicazioni di gioco al capitano (Zelensky).

Alla guerra ci si arriva quando si vogliono ottenere o preservare degli interessi, pertanto l’obiettivo della guerra é la trattativa: se si fa di tutto per allontanare sempre più quell’obiettivo, si giunge o alla distruzione totale del nemico o all’autodistruzione di entrambi.

Questo é lo scenario desolante davanti al quale ci troviamo oggi:

  • due nazioni europee belligeranti;
  • una istituzione sovranazionale, la Ue, incapace di iniziative suscettibili di portare al tavolo della pace i due belligeranti perché «uno é l’aggressore e l’altro é l’aggredito», oltretutto fallendo totalmente la possibilità di farsi «madrina » di due paesi che pur non appartenendo alla UE, di fatto sono europei (tra l’altro ciò dimostra quanto l’Ue sia una istituzione priva di una benché minima visione strategica).
  • un’altra istituzione sovranazionale, l’Onu, che… “se ne sbatte le balle” continuando a distribuire prebende ai suo inutili alti funzionari;
  • una potenza militare, economica e commerciale, anzi, la potenza mondiale per antonomasia, l’America Dem, che soffia sul fuoco lasciando intendere che a lei non dispiace che questa guerra (in territorio europeo) continui fino a che il “satanasso” Putin non sia deposto e portato in catene all’Aja per essere giudicato come a suo tempo furono giudicati i gerarchi nazisti e più recentemente Saddam Hussein (ci ha provato anche con Bashar El Assad ma non c’é riuscita).

Ne deduco pertanto che questa guerra che con tutta probabilità Putin aveva iniziato con l’intento di giungere a un negoziato da una posizione predominante (più o meno analoga a quella di Hitler nei confronti della Francia sconfitta), a causa di un gioco al rialzo che Usa e Ue suggeriscono a Zelensky (illudendolo), non ha più come obiettivo la trattativa ma la totale distruzione di uno dei due belligeranti, il più cattivo: Putin.

Ed é qui che l’Ue ha fallito miseramente, non so se in buona o in cattiva fede (o perché «…é un fallito o un servo di partito» come il Dante della canzone di un confuso Venditti), ma ha toppato in quanto aveva l’autorevolezza per imporsi come arbitro per indurre Putin e Zelensky a più miti consigli, ma non lo ha fatto, ed ha preferito invece incrementare il fattore divisivo inducendo Zelensky ad assumere posizioni oltranziste e suscettibili solo di irrigidire un Putin già di per sé rigido sia quanto alle minacce che egli percepisce incombenti sui propri confini, sia alle aspettative sul Donbass.

Per cui, insisto con una domanda che da sempre mi pongo: cui prodest tutto questo bailamme?

E’ evidente che colui il quale non vuol sentire ragione é quello che aprioristicamente si rifiuta di valutare il contesto, ossia colui il quale insiste a decontestualizzare la situazione e a richiedere quell’aprioristico autodafé che vuole che: la Russia (impersonificata da Putin) é l’aggressore e l’Ucraina (impersonificata da Zelensky) é l’aggredito

Ma va!? Che scoperta!!

Ma, soprattutto,  a che pro insistere su questa evidenza se non per nascondere contesti che potrebbero invece fornire una spiegazione che rifugga dal mendacio manicheista che vuole da una parte il buono e dall’altra non il cattivo ma il cattivissimo, e che potrebbe anche portare argomenti al tavolo delle trattative rendendo il buono un po’ meno buono e il cattivissimo un po’ meno cattivo proprio come realtà vuole… e proprio come trattative suscettibili di portare alla pace, sempre hanno fatto.

La guerra, se non conduce a delle trattative, diventa un assurdo e feroce balletto di morte, proprio come quel balletto di morte che era diventata la guerra civile libanese, dai libanesi stessi definita «dabke de la mort»

La Dabka o Dabkae è una danza folkloristica popolare mediorientale il cui nome deriva dall’arabo “yadbaka”, ossia “battere i piedi per terra”.

Se si gioca solo al rialzo le trattative sono destinate a essere procrastinate sine die per cui, si parli chiaro, si vuole solo la resa incondizionata e la caduta rovinosa del cattivo e la possibilità di giudicarlo davanti al mondo intero.

Ed é questo che vuole Biden e che, per bieco servilismo, vuole anche una Ue che più smidollata di così si muore.

Questa mi sembra essere la realtà dei fatti, una realtà mortifera voluta da chi si crede il padrone del mondo e vuole perpetuare il suo privilegio di determinare chi é cattivo e chi é buono e giudicarlo… un ragionamento che puzza di eresia manichea.

Guerra russo-ucraina, sbagliato contrapporre Zelensky il buono e Putin il cattivo

Putin é un capo di stato di grande esperienza, conservatore e sovranista (e già questo é sufficiente per renderlo antipatico alla vulgata che va per la maggiore in seno alla Ue), per formazione professionale freddo calcolatore, adiaforo, e magari, all’occorrenza anche spietato, autocrate con vasta indipendenza decisionale, scevro da influenze estere (ossia ascolta solo sé stesso e qualche fidatissimo consigliere).

Zelensky é un capo di stato di scarsa esperienza, per formazione professionale attore (comico), tutt’altro che adiaforo, gigione e pure simpatico; progressista, malgrado un evidente forte sentimento nazionalista e sovranista il suo ascendente agli occhi della Ue non viene scalfito; decisionista, è tuttavia evidente che la sua azione é eterodiretta.

Il primo é l’aggressore che vuole ingoiare l’Ucraina spinto da un atavico sentimento imperialista e dalla malsana volontà di realizzare a tutti i costi uno spazio vitale che garantisca la sicurezza dei suoi confini (c’é da dire che con lo schieramento missilistico Nato lungo tutto fronte occidentale, la Russia non ha nemmeno tutti i torti ad essere preoccupata).

Il secondo é l’aggredito innocente, a capo di una nazione che non vuol cadere sotto il giogo russo e che vuole abbracciare la libertà occidentale aderendo sia alla Ue, sia all’antagonista per antonomasia dell’Armata Russa, la Nato.

Questo é quello che si sforza di far passare una vulgata fortemente schierata che sta mettendo in campo tutto lo scibile della disinformazione pur di far passare uno per il diavolo, l’altro per un angelo.

Possiamo accontentarci di una realtà così striminzita a fronte della tragedia che si sta compiendo sotto i nostri occhi e che vede due nazioni europee farsi la guerra?

Intanto chiariamo un aspetto essenziale che agli occhi degli aficionados della suddescritta striminzita realtà é sfuggito: se l’alleanza Usa-Gran Bretagna-Ue (complice un’agghiacciante silenzio Onu) hanno per obiettivo quello di abbattere Putin, si sappia che ciò equivale a spingerlo verso l’opzione atomica per un motivo molto semplice inscritto nella realtà storica: «muoia Sansone con tuti i filistei»…

Per cui: per favore,  ragazzi, diamoci una calmata! «ritorniamo a nostra scienza», analizziamo la situazione senza cedere all’ideologia preconcetta che genera solo tifo da stadio.

Noi europei abbiamo il dovere di alimentare la certezza che le trattative sono l’unica soluzione alla Guerra russo-ucraina

Il Cattivo Putin ha le sue ragioni né più e né meno come ce le ha il buono Zelensky e noi europei abbiamo il dovere di alimentare in entrambi la certezza che le trattative sono l’unica soluzione.

Come? Semplice:

  • intanto, fare come farebbe un buon genitore il quale senza prendere parte per l’uno o per l’altro, non esita ad interporsi con autorevolezza fra due fratelli che se le stanno dando di santa ragione;
  • dopodiché ascolterebbe le ragioni di entrambi.

E solo allora capirebbe che quello che sembra buono, solo perché non ha alzato subito le mani, in realtà é un po’ meno buono di quel che sembrava perché ha provocato l’altro con una serie di evidenti angherie, ed ecco che il cattivo che ha alzato le mani per primodiventa un po’ meno cattivo perché si scopre che ha sopportato numerosi sopprusi e più volte ha lanciato l’allarme.

Non si può negare una realtà che é evidente malgrado una vulgata monocorde. Si, ok, il dato di fatto oggettivo è che l’aggressore é Putin e l’aggredito é Zelensky ed è un dato di fatto in punta di diritto internazionale, tuttavia lo scontro in atto testimonia di evidenze sottaciute nel tempo ma che indicano una volontà di evitare ogni possibilità di composizione e giungere allo scontro:

  • E evidente che l’esercito ucraino ha preparato il proprio territorio e addestrato i propri soldati in funzione dello scontro attualmente in atto, e le risultanze informative attestano che ciò avviene da almeno cinque anni.
  • l’invio di armi in Ucraina non si sposa con la giustificazione che servono ad aiutare la legittima difesa di quel popolo appena insorto contro l’aggressore perché se si trattasse solo di legittima ed improvvisata difesa, quelle armi non servirebbero a nulla a meno che quel popolo aggredito ed eroicamente deciso a resistere non sia stato accuratamente preparato ad usare quelle armi.
  • Infatti è da circa cinque anni che istruttori delle Forze Speciali Nato, quatte-quatte, frequentano le basi militari ucraine e addestrano i soldati e i volontari civili a fronteggiare un’invasione come questa… guarda te il caso… a volte.
  • Non vi é esatta contezza, ma esistono evidenti indizi che a Mariupol fosse impiantata una base segreta sul modello della dismessa base strategica Nato antiatomica a suo tempo ubicata in quel di Verona, denominata «West-Star», in cui sarebbero stati presenti ufficiali Nato.
  • Non sfugge ad un occhio esperto in cose militari che la maggior parte dei filmati che vengono proiettati a favore del pubblico europeo sono evidenti contraffazioni mirate a condizionare gli utenti in maniera manichea, così come la maggior parte dei dibattiti riguardanti la guerra russo-ucraina sono unilateralmente schierati a favore del povero aggredito e contro il cattivo aggressore senza un minimo di volontà analitica (la presenza di forni crematori mobili al seguito delle truppe Russe che servirebbero a cancellare le nefandezze compiute, é una delle innumerevoli baggianate che vengono proposte).
  • Le prevaricazioni ucraine con tanto di stragi operate sulla popolazione del russofono Donbass non entrano nemmeno più nell’analisi storica delle ragioni che hanno portato a questo scontro intra-europeo.

Ma il fattore scatenante che ha indotto Putin ad intervenire dopo un bel po’ di «Altolà» è dato dal fatto che il posizionamento di missili Nato in Ucraina annulla ogni possibilità russa di intercettare e distruggere eventuali missili lanciati contro di essa… e Zelensky lo sapeva, come lo sapevano anche Biden, la Von Der Layen e Stoltenberg (nomen omen)…

Per quale ragione quindi insistere come «la rana dalla bocca larga» a manifestare la volontà dell’Ucraina di entrare nella Nato? Se non per provocare un Putin sempre più irrigidito il quale doveva e deve rendere conto alle grida di dolore e preoccupazione che si levavano e continuano a levarsi dai suoi Generali!?

Sorga l’Europa, dismetta i panni del tifoso e indossi quelli della madre severa e giusta, prenda con autorevolezza per un orecchio l’aggressore Putin e l’aggredito Zelensky e li porti a sedersi al tavolo delle trattative, questo é il suo compito, se lo fallisce non sarà mai madre tutrice di quei popoli che dall’Oceano Atlantico agli Urali abitano il vecchio continente, ma sarà solo la servetta di un centro di potere estremo occidentale, a volte «dem» e a volte «neo-con», che ha la sua base decisionale oltre Atlantico, ben lontano da ogni minaccia missilistica, il quale, mutuando la battuta di Sordi – Marchese  Del Grillo continua a dirci: «io so’ io e voi nun siete un cazzo»… e questa volta ce lo sta facendo dire da Zelensky.

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