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Il disgusto di ateo che non rinnega gli insegnamenti sociali del cristianesimo

Il disgusto di ateo che non rinnega gli insegnamenti sociali del cristianesimo

05 Gennaio 2019 0 Di Marino Marquardt

Doverosa premessa: parlo a titolo personale e non della redazione nella quale idee e opinioni sono plurali come è giusto che siano.

E’ vomitevole il rigore verso quelle briciole di umanità sole tra le onde

Consentitemi allora lo sfogo.

Indignazione e disgusto per quanto sta accadendo sono troppo forti e non posso esimermi dall’esprimere il mio pensiero. E’ vomitevole l’ottuso rigore verso quelle briciole di umanità lasciate sole nel Mediterraneo

Il pugno di disperati ancora in balia delle onde – uomini, donne e bambini – rappresentano un calcio in bocca alle radici cristiane di cui l’UE dice di andar fiera.

Lo affermo da ateo che non rinnega gli insegnamenti sociali del Cristianesimo; lo sostengo da persona che dei valori della Sinistra ha fatto la propria bandiera. E mi chiedo quando il Papa troverà la forza di intervenire duramente…

Detto ciò, basta con le catenine dei rosari e con i Vangeli esposti tra le mani in funzione razzista e in funzione di kit elettorali! Niente di più squallido! Niente di più ipocrita quando i comportamenti tradiscono le bandiere, siano esse Vangeli o drappi colorati. Bassezze e niente più!

Ma non è tutto. I drammi dei disperati africani lasciati in balia delle onde testimoniano la miseria intellettuale, etica, politica e culturale degli gnomi che governano questa Europa e mettono in risalto la rozza testardaggine di Matteo Salvini nella crociata finalizzata a respingere i deboli, testardaggine che è lo specchio del suo deficitario spessore umano.

Personaggio da Bar dello Sport il Leader leghista

Personaggio da Bar dello Sport – il Leader della Lega – con tutti i limiti dei frequentatori di questi locali.

Senza dire dei suoi continui cambiamenti di felpe e giubbini a seconda delle circostanze, cambiamenti che  rendono il Leghista figura brachettiana.

Salvini usa il mutevole abbigliamento come i commedianti usano gli abiti di scena. Tutto ciò non è serio.

E che dire poi delle sempre più frequenti rappresentazioni di crisi bulimiche che lo vedono alle prese con pane e Nutella o con spiedini? E che aggiungere sulla vocazione a immortalarsi mentre degusta calici di rosso? Immagini che lo accostano a personaggi in stile La Grande Abbuffata, il noto film del ‘73. Per non dire, infine, dei plurigiornalieri video-selfie e della sgradevolezza dei relativi toni… Tutti ingredienti che ne non danno l’idea di un gentleman, insomma.

Dalla Prima alla Seconda alla Terza Repubblica. I passaggi hanno punito l’Italia

Mala tempora currunt, insomma. Il passaggio da Prima a Seconda e a Terza Repubblica non ha giovato all’Italia. Dagli interessi personali di Silvio Berlusconi all’arroganza di Matteo Renzi, dalla rozzezza di Matteo Salvini al vuoto politico di Luigi Di Maio… Questo già acciaccato Paese ne ha dovuto vedere e subire veramente troppe.

E ciò che è più deprimente è il prendere coscienza che al momento la piazza non offra niente di meglio.

Si va verso la barbarie civile tra gli strepitii e le convulsioni degli inetti delle Opposizioni, politici per caso non in grado di esprimere progetti per il Paese.

Del resto fino a quando nelle attuali Minoranze vi sarà spazio per gente come Renzi o Berlusconi la ricerca di qualcosa di credibile sarà vano esercizio fondato sulla pura utopia.

Intanto, senza avversari, M5s e Lega si beccano da soli. Un gioco pericoloso favorito dal conclamato disgusto dei cittadini verso quanti continuano a rappresentare e ad evocare le schifezze politiche del passato.

Il rischio è che la forza di questo disgusto collettivo spinga gli elettori a chiudere gli occhi sulle nefandezze leghiste e sul vuoto politico del M5s. Un vuoto che rende incapaci i Cinquestelle di proporre un progetto politico e una visione globale del Paese.

Ai Cinquestelle dopo il Congresso Pd potrebbe convenire staccare la spina a questa Legislatura

E allora? Allora archiviati il taglio dei vitalizi e delle pensioni d’oro, assicurati il Reddito di cittadinanza e l’aumento delle pensioni minime – a ben guardare – ai Cinquestelle resterebbe ben poco da fare al di là delle due altre misure simboliche relative ai tagli degli stipendi e alla riduzione del numero dei parlamentari.

A conti fatti, insomma, realizzati in pochi mesi i punti qualificanti del programma e non avendo null’altro di eclatante da proporre, per i Cinquestelle la Legislatura è di fatto come se si fosse chiusa in anticipo.

E allora? E allora per evitare che Salvini si prenda il Paese, per il M5s forse sarebbe meglio attendere prima pazientemente gli esiti del Congresso del Pd e poi staccare la spina a questa Legislatura. Nel frattempo decida cosa essere da grande.

05/01/2019   h.10.15

 

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