Il fascismo spiegato a Pomigliano.
10 Dicembre 2024Nuovo incontro al “Centro G.La Pira ”con il prof.Ferdinando Di Dato, autore di “Genesi, ascesa e caduta del fascismo”.
Come in un gioco di ombre su un ideale palcoscenico della storia, il ventennio fascista appare e scompare dal dibattito politico e culturale italiano. Con il primo governo guidato da un’esponente della destra, le discussioni e le analisi su quanto ci sia di fascista nella carriera e nella leadership di Giorgia Meloni, ormai non si contano più. Allo stesso modo è difficile avere il conto della produzione di libri, inchieste, reportage, per spiegare cosa è stato il fascismo in Italia, se c’è il rischio di un ritorno, chi e come potrebbe favorirlo.
Alla nascita del fascismo, alla sua crescita e alla fine, Ferdinando Di Dato, professore di liceo, ha dedicato il libro “Genesi, ascesa e caduta del fascismo” (Youcanprint Editore). Il libro sarà presentato mercoledi 11 dicembre (ore 17,30) al “Centro Giorgio La Pira“ di Pomigliano d’Arco nell’ambito delle attività 2024. Oltre all’autore saranno presenti Caterina De Falco, Presidente del Centro e Antonio Gaita, dirigente scolastico. Il libro arricchisce la produzione su un fenomeno che ha caratterizzato la storia del Novecento e che ha toccato ogni campo della vita sociale, politica, culturale, dentro e fuori l’Italia. Giordano Bruno Guerri nel suo recentissimo volume “ Benito” sostiene che l’Italia non è stata mai fascista, ma solo mussoliniana. Tanta era la forza persuasiva del Capo che gli italiani per venti anni si sono identificati nell’uomo, piuttosto che nell’ideologia, nella dittatura. È la tesi di un intellettuale che ha visto nel ventennio una parentesi (dolorosa) di un abile imbonitore. Il fascismo è stato- ed è – analizzato nei suoi aspetti multiformi e controversi, ma il libro di Di Dato ci pone nuovi interrogativi. Nell’ introduzione l’autore scrive che è suo obiettivo fornire un’agevole sintesi di un periodo della storia d’Italia complesso e scottante. Riconosce che è una sfida complicata ma mette anche in guardia il lettore dalla circostanza che la tematica spesso viene affrontata da personaggi della politica o dai giornalisti. Costoro, scrive, “anche se bravi nella comunicazione, hanno una conoscenza superficiale degli argomenti e non hanno gli strumenti per una ricerca scientifica della storia”. Assicuriamo che non è così e che molti politici e giornalisti ( l’elenco è lungo) attingono alle fonti con metodo e scopi divulgativi. Che esistono piani diversi di ricostruzione storica, di racconto e che la divulgazione è una risorsa in se. In questo senso gli incontri del “La Pira” sono uno spaccato della società, caratterizzato dalla curiosità per fatti e avvenimenti accaduti, per storie fantastiche o semplici momenti di comunità. Il racconto di un movimento fattosi dittatura, che rovescia qualsiasi principio di democrazia, che conduce l’Italia alla rovina, ha bisogno di essere nutrito da ricerche e confronto pacati, in quanto impulso alla comprensione di avvenimenti tragici da parte di generazioni diverse. C’è un grande bisogno di stabilire connessioni con il passato, sulle cause che conducono i popoli in determinate epoche ad accettare forme di convivenza illusorie ma persuasive. Un libro aiuta certamente.