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Il genio di Keith Haring in mostra a Pisa

Il genio di Keith Haring in mostra a Pisa

19 Novembre 2021 0 Di Patrizia Russo

Palazzo Blu di Pisa rende omaggio all’artista statunitense, universalmente riconosciuto tra i padri della street-art, con la mostra “Keith Haring” visitabile fino al 17 aprile 2022.

In mostra le opere della Nakamura Keith Haring Collection

Palazzo Blu riapre al pubblico con una grande mostra dedicata a una leggenda dell’arte contemporanea, l’artista statunitense Keith Haring scomparso poco più di trenta anni fa per Aids (Reading, 1958 – New York, 1990).

Cinque mesi (la mostra sarà aperta fino al 17 aprile 2022) per ammirare per la prima volta in Europa oltre 170 opere (molte tra queste inedite o mai esposte nel nostro Paese) provenienti dalla Nakamura Keith Haring Collection, la collezione personale di Kazuo Nakamura, che si trova in Giappone nel museo dedicato all’artista.

L’esposizione, allestita nelle sale di Palazzo Blu dagli architetti di Panstudio, suddivisa in nove sezioni (Principio, Oltre i limiti, Le Storie, Haring a Pisa, Musica, Messaggio, Simboli e Icone, Distopia Rivelata, Energia Primordiale, La Fine dell’inizio) rievoca lo stile e lo spirito del tempo ripercorrendo l’intera carriera artistica di Haring dai primi lavori fino agli ultimi.

Dog [Cane] – 1986 Courtesy of Nakamura Keith Haring Collection © Keith Haring Foundation

Si potranno ammirare molte serie complete quali Apocalypse (1988), Flowers, (1990) e svariati disegni, sculture, nonché grandi opere su tela come Untitled (1985).

La mostra offre la possibilità di riscoprire il lavoro, l’attivismo e la continua influenza sull’arte e permette di ammirare l’ampia gamma di tecniche espressive utilizzate da Haring (pittura, disegno, scultura, video, murales, arte pubblica e commerciale) partendo dai disegni in metropolitana, Subway Drawings, 1981-1983 (gesso bianco/carta/pannelli di legno) che restano tra i suoi lavori più noti e acclamati, fino al portfolio delle diciassette serigrafie dal titolo The Bluprint Drawings, la sua ultima serie su carta che riproduce le prime e più pure narrazioni visive nate nel 1981, pubblicata nel 1990, un mese prima della sua morte.

© Foto Archivio Frassi, Fondazione Pisa, Palazzo Blu

Keith Haring e la città di Pisa

Il leggendario artista americano ha legato indissolubilmente il proprio nome alla città di Pisa. Vi ha soggiornato nel 1989 per dipingere il celeberrimo murale “Tuttomondo” su una parete del convento di S. Antonio. Il progetto nacque da un incontro casuale, avvenuto a New York nel 1987, tra l’artista e il giovane studente Piergiorgio Castellani.

Castellani propose ad Haring di realizzare qualcosa di grande in Italia e l’artista accettò, fu così che prese forma il “Keith Haring Italian Project”. 

Il monumentale dipinto, che occupa una superficie di 180 metri quadri, è divenuto negli anni una delle attrazioni della città, custode di una delle ultime grandi opere dell’artista: un inno alla gioia che tutt’oggi è considerato il suo testamento artistico.

Keith Haring e il suo stile immediatamente riconoscibile

Haring è stato una figura chiave della New York degli anni Ottanta e con il suo stile unico e immediatamente riconoscibile ha dato vita ad un’arte politicamente impegnata e rivolta a tutti.

Ha vissuto gli sconvolgimenti della New York degli anni ’80 quando l’economia americana era in crisi e la città era preda di violenza, droga, discriminazione e povertà. Nella sua breve vita ha raccontato tramite la street art un’epoca di grande complessità e cambiamenti: la scoperta e la diffusione dell’Aids, la minaccia nucleare, le grandi manifestazioni contro il razzismo e le discriminazioni, il successo dell’arte underground statunitense.

Icons [Icone] – 1990 Courtesy of Nakamura Keith Haring Collection © Keith Haring Foundation

Sin dall’inizio della sua carriera Haring trova il modo di fondere ciò che è inequivocabilmente riconosciuto come arte con la vita di tutti i giorni. Ampiamente riconosciuto per le sue opere d’arte dai colori vivaci e giubilanti, i lavori di Haring sono familiari e noti anche a chi non conosce la sua breve parabola artistica, perché i suoi omini stilizzati e in movimento, i suoi cuori, i suoi cani e i suoi segni fanno parte, ormai, del bagaglio di immagini pubbliche e non solo in tutto il mondo e sono proprio queste ad averlo reso un simbolo della cultura e dell’arte pop degli anni Ottanta.

Il suo stile inconfondibile e l’utilizzo del colore, rendono le opere di Keith Haring facilmente apprezzabili anche da un pubblico di giovanissimi.

 

E con il soggetto del bambino, individua il mezzo più efficace per assicurarsi l’immortalità. Nessuno sa quanti bambini abbia disegnato. Due giorni prima di morire, troppo debole anche per parlare, prende un pennarello e tenta ripetutamente di disegnare qualcosa, poi finalmente ci riesce: è il bambino radiante. Un neonato che sprigiona raggi di potere ricevuto dall’universo; che possiede un’energia infinita; che gattona incessantemente, senza fermarsi mai, verso ogni dove, sfidando ogni pericolo.

E dopo la morte di Keith questa immagine iconica continua a trasmettere il suo messaggio di gioia!

Dog [Cane] 1986 Courtesy of Nakamura Keith Haring Collection © Keith Haring Foundation

Info Utili

Keith Haring – Palazzo Blu Pisa Lungarno Gambacorti 9 Pisa

Orari: dal lunedì al venerdì 10.00-19.00; sabato, domenica e festivi 10.00-20.00

Biglietti: intero 12 euro, ridotto 10, studenti universitari 5 euro, dai 6 ai 17 anni 6 euro, gratis fino ai 5 anni

Maggiori info: info@palazzoblu.itwww.palazzoblu.it

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