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Il governo in aiuto dei comuni sostenibili. Ma 10 milioni non bastano

Il governo in aiuto dei comuni sostenibili. Ma 10 milioni non bastano

22 Ottobre 2021 0 Di Nunzio Ingiusto

Un decreto assegna i fondi per ripartire dopo la pandemia. Finanziati i progetti dei comuni sostenibili, ma solo fino a 200 mila euro di spesa.

Decreto da 10 milioni per progetti di comuni sostenibili colpiti da Covid

Un’Italia più a misura di turisti ed attività collegate, hanno chiesto sindaci e governatori al governo. Le risorse del Recovery plan devono essere spese nei territori, quindi: collaborazione. L’Esecutivo, in verità, stava già pensando a qualcosa che potesse venire incontro alla richiesta. I 10 milioni di euro per le piccole città d’arte e i borghi turistici annunciati sono, infatti, una prima risposta alla ripartenza di pregevoli località colpite da crisi e diminuzione di visitatori. Il Covid non li ha risparmiati e i bisogni si sono fatti pressanti. In genere si tratta di località a misura d’uomo attrattive per bellezza e storia.  

 

Il DM dell’8 ottobre 2021 è del Ministero dell’Interno, ma solo entro i prossimi due mesi sarà pubblicato l’avviso con le richieste di contributo e l’elenco dei Comuni  che riceveranno l’aiuto.

Potrà essere presentata domanda per un solo progetto del valore massimo di 200 mila euro. Cifra, sin d’adesso, non sufficiente a ridare fiducia ad un sistema valoriale ed economico diffuso. I soldi ,per giunta, andranno ai Comuni con popolazione residente inferiore ai 60 mila abitanti inseriti nelle categoria turistica prevalente. L’esiguità delle risorse ha fatto sì che saranno privilegiate le località che hanno avuto “una diminuzione superiore alle 50 mila presenze nelle strutture turistico-ricettive tra gli anni 2019 e 2020”. Una obiettiva limitazione che ci permettiamo di non condividere. Una vera ripresa in queste località non può essere trattata con il bilancino. Soprattutto quando nella nuova legge di bilancio si pensa a sussidi “larghi” a soggetti e categorie sociali.

L’aiuto statale in questione, insomma, è davvero poca cosa per un Paese ricco di luoghi di interesse culturale che hanno bisogno di rientrare in fretta nel mercato turistico. I Sindaci potranno presentare progetti purché rispondenti ad un una lunga lista di caratteristiche improntate alla sostenibilità. Sono prioritarie la promozione del patrimonio artistico, lo studio e la ricerca sulla storia del luogo, progetti formativi, la comunicazione digitale, l’assistenza per l’ospitalità.

I primi cittadini sperano che il 2022 sarà l’anno della rinascita, ma dovranno avere i fondi a disposizione  prestissimo per non affrontare  un’altra annata nera. La forza di ripresa delle loro comunità deve trovare sostegni più adeguati e convinti  da parte delle istituzioni centrali. La Commissione che esaminerà  le proposte- ha spiegato il Ministero dell’Interno- valuterà comunque l’impatto ambientale, la ricaduta sociale dei progetti e il rapporto costi-benefici. Riteniamo anche che dovranno essere di qualità e in sintonia con  altri investimenti previsti da Regioni o dal governo stesso. Concludendo, saranno da considerare recordman tecnici ed amministratori che riusciranno a stare dentro i limiti di spesa prestabiliti. Una gara al risparmio tra comunità che ci vede molto perplessi.

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