Lecce (4-3-3): Falcone; Guilbert (17′ st Veiga), Baschirotto, Gaspar, Gallo; Coulibaly, Pierret (21′ st Berisha), Kaba (1′ st Tete Morente); Pierotti (39′ st N’dri), Krstovic, Karlsson (1′ st Helgason).
A disp.: Fruchtl, Samooja, Gabriel, Sala, Rafia, Ramadani, Banda, Rebic, Sansone. All.: Giampaolo
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Anguissa, Lobotka (8′ st Gilmour), McTominay; Politano (43′ st Ngonge), Lukaku (43′ st Simeone), Raspadori (34′ st Billing). A disp.: Contini, Scuffet, Marin, Mazzocchi, Hasa, Okafor. All.: Conte
Arbitro: Massa (VAR/AVAR: Mariani/Marini)
Marcatori: 24′ Raspadori (N)
Ammoniti: Krstovic, Tete Morente (L)
Note: 30mila spettatori, di cui 4mila ospiti. Un minuto di raccoglimento in memoria di Graziano Fiorita. Gara sospesa tra il 6′ e il 12′ per lancio di bombe-carta e fumogeni. Al 2′ gol annullato dal VAR a Lukaku (N). Angoli: 5-2. Recupero: 9′ pt, 6′ st
Si rivede in campo il Lecce, ancora con il lutto e il dolore nel cuore per la tragica scomparsa di Graziano Fiorita, e ospita il Napoli.
Erano infatti assordanti i fischi dei tifosi giallo-rossi del Via del Mare, durante l’inno della Serie A proprio per protestare contro la scelta della Lega di far giocare il Lecce contro l’Atalanta la scorsa giornata nonostante la morte di Graziano Fiorita, omaggiato dai tifosi azzurri e dal Napoli con dei mazzi di fiori, deposti ai piedi della panchina del Lecce. A fare da tramite è lo Slo del Napoli, Alessandro Delli Paoli, ma anche lo staff dei magazzinieri del club partenopeo hanno omaggiato la memoria con un mazzo di fiori.
La squadra di Conte volev mantenere il primo posto in classifica e il vantaggio di tre punti conquistato sull’Inter, mentre i giallo-rossi cercavano punti in chiave salvezza, ormai sempre più indispensabili.
Intanto “Ciao Graziano, la Nord ti saluta”: così lo striscione esposto sotto la Nord. Insieme ad altri, in tutti i settori, sempre in suo onore. Gli unici presenti un tutto lo stadio. Oltre, a quelli, contro la Lega Calcio, insomma emozioni pure al Via del Mare per lecce Napoli.
Ma andiamo alla gara che il Napoli riesce a fare sua, con un gol di Raspadori su calcio di punizione per avere ragione di un Lecce generoso, ma poco concreto, e allungare sull’Inter. In attesa della partita dei nerazzurri, la squadra di Conte si porta a +6; i partenopei non brillano, perdono Lobotka per infortunio,ma rischiano poco e difendono con ordine, ottenendo l’ennesima vittoria con il minimo scarto.
La artita comincia con Giampaolo che schiera, Krstovic dal 1′ con Karlsson e Pierotti ai suoi lati, Conte invece opta per Olivera centrale nella difesa a 4, davanti ci sono Lukaku e Raspadori. Dopo 2′ Politano va via sulla destra, mette al centro per Lukaku, che insacca: il VAR annulla per un fuorigioco millimetrico. Qualche minuto più tardi la gara è fermata dall’arbitro Massa a causa degli oggetti lanciati in campo dalla tifoseria del Lecce; si rompe anche una rete e, dopo una lunga interruzione, si torna in campo. Al 20′ Krstovic ci prova di prima intenzione, senza trovare la porta; al 24′ il Napoli passa in vantaggio con Raspadori, che realizza un calcio di punizione dal limite da lui stesso procurato, un gol che arriva con l’evidente complicità di Falcone. I padroni di casa reagiscono e al 38′ Gaspar colpisce la traversa sugli sviluppi di un calcio d’angolo, mentre al 39′ il destro secco di Krstovic termina a lato. Lo spavento scuote i partenopei e al 44′ Raspadori va a un passo dalla doppietta con un sinistro incrociato, che sfiora il palo. Il primo tempo di Lecce-Napoli si chiude sullo 0-1.
Nella seconda frazione di gioco, i padroni di casa cambiano assetto con l’inserimento di Helgason e Tete Morente. Al 50′ però è il Napoli a sfiorare il raddoppio, ma il gol di Olivera è annullato per un fallo di McTominay su Falcone. Poco dopo Helgason lascia partire un destro, deviato da Lobotka e alzato sopra la traversa da un colpo di reni di Meret. Il centrocampista slovacco, già dolorante nel finale del primo tempo, esce per infortunio; al suo posto entra Gilmour. Il Lecce ci prova con generosità, al 67′ Helgason sfiora il pari con un calcio di punizione che sfiora il palo alla destra di Meret. I salentini spingono al massimo, anche se con poca lucidità; il Napoli dal canto suo soffre e non riesce a uscire dalla sua metà campo. La squadra di Conte è in difficoltà, ma riesce a portare a casa tre punti chiave. Al triplice fischio, il Napoli intravede il tricolore.
Insomma di certo possiamo dire, che no sia stato un Napoli brillante, quelo visto allo stadio del Mare ma di certo si può affermare, che questi ragazzi ci hanno messo tutto il resto, in termini di attenzione,grinta e capacità nel saper soffrire, insomma è bastato questo e la punizione di Raspadori. Infatti la punizione di Raspadori stende il Lecce e regala inesorabilmente a Conte una vittoria fondamentale, nella corsa scudetto contro l’Inter di Simone Inzaghi. Dicevamo di un grande cuore, attenzione, concentrazione, grinta e un grande cinismo, insomma questo Napoli non ha dimenticato questi concetti fondamentali a discapito un po’ della pulizia del palleggio e della pericolosità offensiva degli avversari, che nel finale hanno sicuramente fatto vedere una buona voglia di trovare il pareggio.
Intanto a fine gara il mister Antonio Conte ha cosi commentato:
“Una vittoria veramente importante – ha detto -. Non è la più importante, ma è importante. Temevo tantissimo questa partita per tante situazioni, anche perché il Lecce veniva da un pareggio acciuffato dall’Atalanta alla fine, purtroppo c’è stata anche questa disgrazia che è capitata a una persona che io conoscevo benissimo, così come conoscevo suo padre che è mancato da qualche anno. Era una situazione un po’ particolare, sono vicino al Lecce perché vivere un dramma del genere non è semplice. Noi abbiamo fatto la nostra partita, siamo venuti per vincerla, dovevamo continuare a mandare un segnale positivo a tutto l’ambiente e l’abbiamo fatto secondo me, interpretando un primo tempo di ottima fattura, poi l’importanza dei tre punti ci ha portati ad essere meno arrembanti rispetto al primo tempo. Questa è una tappa importante, non devo mentire. Siamo arrivati anche gestendo un’emergenza perché sta sembrando tutto normale, ma oggi ha giocato Olivera da centrale ed è la prima volta che lo fa con me. Doveva già farlo col Torino, poi il problema che ha avuto Raspadori ci ha fatto cambiare un po’ le cose. Questa è una squadra che sta rispondendo con tutti gli effettivi, è una rosa di ragazzi per bene che hanno voglia di fare qualcosa di straordinario. C’è grande unità di intenti, questa è una squadra che è cresciuta in maniera incredibile rispetto all’esordio fatto col Modena, alla prima di Coppa Italia, dove siamo passati ai rigori. Dopo ne abbiamo fatti di passi importanti. Arrabbiato alla fine? Sono andato via per scaricare la tensione, nello spogliatoio ho ringraziato i ragazzi”.