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Il Napoli vince anche a Lecce, Conte vuole scrivere la storia

Il Napoli vince anche a Lecce, Conte vuole scrivere la storia

04 Maggio 2025 Off Di Claudio Greco

Lecce (4-3-3): Falcone; Guilbert (17′ st Veiga), Baschirotto, Gaspar, Gallo; Coulibaly, Pierret (21′ st Berisha), Kaba (1′ st Tete Morente); Pierotti (39′ st N’dri), Krstovic, Karlsson (1′ st Helgason).
A disp.: Fruchtl, Samooja, Gabriel, Sala, Rafia, Ramadani, Banda, Rebic, Sansone. All.: Giampaolo

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Anguissa, Lobotka (8′ st Gilmour), McTominay; Politano (43′ st Ngonge), Lukaku (43′ st Simeone), Raspadori (34′ st Billing). A disp.: Contini, Scuffet, Marin, Mazzocchi, Hasa, Okafor. All.: Conte

Arbitro: Massa  (VAR/AVAR: Mariani/Marini) 

Marcatori: 24′ Raspadori (N)

Ammoniti: Krstovic, Tete Morente (L)

Note: 30mila spettatori, di cui 4mila ospiti. Un minuto di raccoglimento in memoria di Graziano Fiorita. Gara sospesa tra il 6′ e il 12′ per lancio di bombe-carta e fumogeni. Al 2′ gol annullato dal VAR a Lukaku (N). Angoli: 5-2. Recupero: 9′ pt, 6′ st

Si rivede in campo il Lecce, ancora con il lutto e il dolore nel cuore per la tragica scomparsa di Graziano Fiorita, e ospita il Napoli.

Erano infatti assordanti i fischi dei tifosi giallo-rossi del Via del Mare, durante l’inno della Serie A proprio per protestare contro la scelta della Lega di far giocare il Lecce contro l’Atalanta la scorsa giornata nonostante la morte di Graziano Fiorita, omaggiato dai tifosi azzurri e dal Napoli con dei mazzi di fiori, deposti ai piedi della panchina del Lecce. A fare da tramite è lo Slo del Napoli, Alessandro Delli Paoli, ma  anche lo staff dei magazzinieri del club partenopeo hanno omaggiato la memoria con un mazzo di fiori.

La squadra di Conte volev mantenere il primo posto in classifica e il vantaggio di tre punti conquistato sull’Inter, mentre i giallo-rossi cercavano punti in chiave salvezza, ormai sempre più indispensabili.

Intanto “Ciao Graziano, la Nord ti saluta”: così lo striscione esposto sotto la Nord. Insieme ad altri, in tutti i settori, sempre in suo onore. Gli unici presenti un tutto lo stadio. Oltre, a quelli, contro la Lega Calcio, insomma emozioni pure al Via del Mare per lecce Napoli.

Ma andiamo alla gara che il Napoli riesce a fare sua, con un gol di Raspadori su calcio di punizione per avere ragione di un Lecce generoso, ma poco concreto, e allungare sull’Inter. In attesa della partita dei nerazzurri, la squadra di Conte si porta a +6; i partenopei non brillano, perdono Lobotka per infortunio,ma rischiano poco e difendono con ordine, ottenendo l’ennesima vittoria con il minimo scarto.
La artita comincia con Giampaolo che schiera, Krstovic dal 1′ con Karlsson e Pierotti ai suoi lati, Conte invece opta per Olivera centrale nella difesa a 4, davanti ci sono Lukaku e Raspadori. Dopo 2′ Politano va via sulla destra, mette al centro per Lukaku, che insacca: il VAR annulla per un fuorigioco millimetrico. Qualche minuto più tardi la gara è fermata dall’arbitro Massa a causa degli oggetti lanciati in campo dalla tifoseria del Lecce; si rompe anche una rete e, dopo una lunga interruzione, si torna in campo. Al 20′ Krstovic ci prova di prima intenzione, senza trovare la porta; al 24′ il Napoli passa in vantaggio con Raspadori, che realizza un calcio di punizione dal limite da lui stesso procurato, un gol che arriva con l’evidente complicità di Falcone. I padroni di casa reagiscono e al 38′ Gaspar colpisce la traversa sugli sviluppi di un calcio d’angolo, mentre al 39′ il destro secco di Krstovic termina a lato. Lo spavento scuote i partenopei e al 44′ Raspadori va a un passo dalla doppietta con un sinistro incrociato, che sfiora il palo. Il primo tempo di Lecce-Napoli si chiude sullo 0-1.
Nella seconda frazione di gioco, i padroni di casa cambiano assetto con l’inserimento di Helgason e Tete Morente. Al 50′ però è il Napoli a sfiorare il raddoppio, ma il gol di Olivera è annullato per un fallo di McTominay su Falcone. Poco dopo Helgason lascia partire un destro, deviato da Lobotka e alzato sopra la traversa da un colpo di reni di Meret. Il centrocampista slovacco, già dolorante nel finale del primo tempo, esce per infortunio; al suo posto entra Gilmour. Il Lecce ci prova con generosità, al 67′ Helgason sfiora il pari con un calcio di punizione che sfiora il palo alla destra di Meret. I salentini spingono al massimo, anche se con poca lucidità; il Napoli dal canto suo soffre e non riesce a uscire dalla sua metà campo. La squadra di Conte è in difficoltà, ma riesce a portare a casa tre punti chiave. Al triplice fischio, il Napoli intravede il tricolore.
Insomma di certo possiamo dire, che no sia stato un Napoli brillante, quelo visto allo stadio del Mare ma di certo si può affermare, che questi ragazzi ci hanno messo tutto il resto, in termini di attenzione,grinta e capacità nel saper soffrire, insomma è bastato questo e la punizione di Raspadori. Infatti la punizione di Raspadori stende il Lecce e regala inesorabilmente a Conte una vittoria fondamentale, nella corsa scudetto contro l’Inter di Simone Inzaghi. Dicevamo di un grande cuore, attenzione, concentrazione, grinta e un grande cinismo, insomma questo Napoli non ha dimenticato questi concetti fondamentali a discapito un po’ della pulizia del palleggio e della pericolosità offensiva degli avversari, che nel finale hanno sicuramente fatto vedere una buona voglia di trovare il pareggio.
Intanto a fine gara il mister Antonio Conte ha cosi commentato:
“Una vittoria veramente importante – ha detto -. Non è la più importante, ma è importante. Temevo tantissimo questa partita per tante situazioni, anche perché il Lecce veniva da un pareggio acciuffato dall’Atalanta alla fine, purtroppo c’è stata anche questa disgrazia che è capitata a una persona che io conoscevo benissimo, così come conoscevo suo padre che è mancato da qualche anno. Era una situazione un po’ particolare, sono vicino al Lecce perché vivere un dramma del genere non è semplice. Noi abbiamo fatto la nostra partita, siamo venuti per vincerla, dovevamo continuare a mandare un segnale positivo a tutto l’ambiente e l’abbiamo fatto secondo me, interpretando un primo tempo di ottima fattura, poi l’importanza dei tre punti ci ha portati ad essere meno arrembanti rispetto al primo tempo. Questa è una tappa importante, non devo mentire. Siamo arrivati anche gestendo un’emergenza perché sta sembrando tutto normale, ma oggi ha giocato Olivera da centrale ed è la prima volta che lo fa con me. Doveva già farlo col Torino, poi il problema che ha avuto Raspadori ci ha fatto cambiare un po’ le cose. Questa è una squadra che sta rispondendo con tutti gli effettivi, è una rosa di ragazzi per bene che hanno voglia di fare qualcosa di straordinario. C’è grande unità di intenti, questa è una squadra che è cresciuta in maniera incredibile rispetto all’esordio fatto col Modena, alla prima di Coppa Italia, dove siamo passati ai rigori. Dopo ne abbiamo fatti di passi importanti. Arrabbiato alla fine? Sono andato via per scaricare la tensione, nello spogliatoio ho ringraziato i ragazzi”.
L’allenatore azzurro si è soffermato poi sulla prestazione di Olivera che è stato impegnato nel ruolo di centrale di difesa: “Penso che abbia fatto un’ottima partita – ha spiegato -, aveva già fatto questo ruolo con l’Uruguay, ma in nazionale giocano in maniera diversa rispetto a noi. Questa è la seconda settimana che ci lavoriamo, ha avuto risposte importanti. Sono partite dove ci vuole anche esperienza, Marin ha fatto bene col Monza e il Torino, ma siamo a un punto del campionato dove bisogna avere esperienza e sopperire all’emergenza. Alla fine nessuno ne parla, però Neres è fuori, Buongiorno e Juan Jesus anche. Oggi si è fatto male Lobotka, mi auguro che possa recuperare perché stiamo continuando a perdere dei pezzi, però non molliamo. E questa è la dote principale di questa squadra. Stiamo sul pezzo e vogliamo continuare fino alla fine. Ho perso e vinto degli scudetti all’ultima giornata, ho l’esperienza giusta per far capire ai ragazzi l’importanza. La storia la scrive chi vince, non si ricorderà nessuno se arriviamo secondi“.
Le pagelle
Lecce
Wladimiro FALCONE 5,5 – Sulla punizione di Raspadori è ingannato dal movimento di McTominay, ma prende comunque gol sul suo palo e non può essere del tutto assolto.
Frederic GUILBERT 6 – Spinazzola è un osso duro, ma riesce a limitare i danni giocando una partita umile e attenta.
dal 63′ Danilo VEIGA 6 – Gioca da esterno alto a destra e partecipa all’assalto finale del Lecce.
Kialonda GASPAR 6 – Non impeccabile dietro, ma non molla mai e ha il merito di accendere il Lecce con quella traversa colpita di testa.
Federico BASCHIROTTO 5,5 – Gioca con la solita generosità che lo condraddistingue, ma la sua prestazione è costellata da diverse imprecisioni.
Antonino GALLO 5,5 – Politano lo mette in difficoltà soprattutto nella parte iniziale di gara, poi si riprende e prova anche a spingersi in avanti.
Balthazar PIERRET 5,5 – Intrappolato nella ragnatela di centrocampo del Napoli, si vede poco e a metà ripresa Giampaolo lo toglie.
dal 66′ Medon BERISHA 6,5 – Qualche sventagliata in avanti e diversi palloni gestiti con qualità nell’ultimo spezzone di gara. Buon impatto sulla partita.
Lassana COULIBALY 5,5 – Corre spesso a vuoto perché quando il Napoli decide di nascondere il pallone sono dolori. Va a intermittenza.
Mohamed KABA 5 – In ritardo su Raspadori nell’azione da cui nasce la punizione che sblocca il risultato. Non troppo efficace, Giampaolo lo toglie all’intervallo.
dal 46′ Tete MORENTE 6 – Il suo modo di giocare è elettrico. Non fa nulla di speciale, ma la sua presenza crea apprensione nel Napoli.
Santiago PIEROTTI 5,5 – Qualche strappo e qualche cambio di ritmo sulla destra: troppo poco per meritare la sufficienza.
dall’84’ Konan N’DRI s.v. – Entra nel finale, non giudicabile.
Nikola KRSTOVIC 5,5 – Lotta su tutti i palloni e fa il possibile per tenere alta la squadra con i suoi movimenti. Servito pochissimo, cala vistosamente nella seconda parte di gara.
Jesper KARLSSON 5 – Gara di enorme sacrificio la sua: spesso è chiamato a correre verso la propria porta perché il Napoli dalla sua parte affonda parecchio. Davanti si vede pochissimo.
dal 46′ Thorir HELGASON 6,5 – Si presenta con un gran destro dal limite che impegna severamente Meret. Con lui in campo il Lecce cambia marcia.
All.: Marco GIAMPAOLO 5 – Corregge la squadra nell’intervallo e le cose migliorano sensibilmente. Helgason e Berisha avrebbero meritato spazio dall’inizio. Altra sconfitta che complica la classifica: il Venezia è di nuovo a -1. A questa squadra mancano soluzioni offensive.
Napoli
Alex MERET 6,5 – Inoperoso nel primo tempo, trema solo sulla traversa di Gaspar. A inizio ripresa dice no a Helgason ed è la sua unica parata in tutto l’incontro.
Giovanni DI LORENZO 6,5 – Occupa una posizione ibrida, a metà tra l’esterno di difesa e la mezzala. Conte gli chiede un lavoro doppio e lui mette tutta la propria qualità al servizio della squadra.
Amir RRAHMANI 7 – Prova grintosa, di personalità. Comanda la linea difensiva con interventi puntuali e puliti. Uno dei più brillanti.
Mathias OLIVERA 6,5 – Difensore centrale adattato, se la cava senza troppi patemi e sa rendersi utile anche al momento di far partire l’azione.
Leonardo SPINAZZOLA 6,5 – Macina chilometri su e giù per la corsia di sinistra. Non fa cose straordinarie, ma è sempre dentro il match. Rischia un fallo da rigore al tramonto del primo tempo.
Matteo POLITANO 6 – Nei primi minuti il Napoli si appoggia quasi esclusivamente su di lui. Perde vigoria nel corso della gara, ma il suo apporto resta comunque molto prezioso.
dall’88’ Cyril NGONGE s.v. – In campo per una manciata di minuti, non giudicabile.
Zambo ANGUISSA 6 – Fa valere tutta la sua forza fisica in mezzo al campo specialmente quando si tratta di recuperare palloni e andare in pressione.
Stanislav LOBOTKA 6,5 – Il solito fosforo a beneficio della squadra. In fase di costruzione tutti i palloni passano da lui. Deve arrendersi a inizio secondo tempo per i postumi di un brutto colpo alla caviglia rimediato alla fine della prima frazione.
dal 54′ Billy GILMOUR 6 – Si piazza in cabina di regia al posto di Lobotka e ha il merito di capire in fretta la temperatura della partita.
Scott MCTOMINAY 6,5 – Gioca in totale fiducia, appena può si butta dentro. Decisivo il suo velo sulla punizione-gol di Raspadori.
Romelu LUKAKU 6 – Lavoro di sponda per i compagni e un gol annullato in avvio per un piede in offside. Partita difficile per lui, ma rimane un punto di riferimento imprescindibile.
dall’87’ Giovanni SIMEONE s.v. – Fa a sportellate nei minuti finali, non giudicabile.
Giacomo RASPADORI 7 – Si accende all’improvviso e indirizza la partita guadagnandosi e trasformando la punizione dal limite che sblocca l’incontro. Sfiora la doppietta con un sinistro largo di poco e dà una mano anche in copertura.
dal 79′ Philip BILLING 6 – Si piazza in mezzo al campo nel convulso finale facendo densità e rincorrendo chiunque gli capiti a tiro.
All.: Antonio CONTE 7 – La mossa di schierare Raspadori è felicissima perché è proprio Jack a firmare un gol pesantissimo che vale una fetta di titolo. Per il resto è il solito Napoli concreto e determinato a non mollare un centimetro in campo.
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