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Inchiesta Fanpage, giudiziaria lentezza e giornalistica rapidità a confronto

Inchiesta Fanpage, giudiziaria lentezza e giornalistica rapidità a confronto

23 Febbraio 2018 0 Di Marino Marquardt

Di fronte alla rapidità dell’inchiesta corsara realizzata da Fanpage, vien da chiedersi cosa abbia fatto la magistratura.

L’inchiesta di Fanpage mette a confronto lentezza giudiziaria e rapidità giornalistica

Ora – verrebbe da dire – cercano di chiudere la stalla dopo la fuga dei buoi…

A Napoli vertice in Procura tra il procuratore Giovanni Melillo e il presidente dell’Anac Raffaele Cantone. Al centro dell’incontro gli sviluppi delle inchieste sui rifiuti alle quali il reportage di Fanpage.it ha conferito chiari elementi di accusa e una forte accelerazione.

Ora, di fronte all’evidenza dei fatti dimostrata dai video, di fronte ai tempi brevi e alla facilità dei contatti giornalistici, di fronte alla rapidità della iniziativa corsara di Fanpage.it, viene da chiedersi cosa finora abbia fatto la Magistratura.

E la risposta è una soltanto: la Magistratura ha fatto ciò che era nelle proprie possibilità fare.

L’inchiesta di Fanpage ha infatti tra l’altro dimostrato l’esigenza improcrastinabile di un rafforzamento degli Uffici giudiziari attraverso l’impiego di un numero maggiore di giudici e attraverso la messa a disposizione dei magistrati di più uomini e mezzi.

Sommersi dal lavoro, i giudici non possono fare più di ciò che fanno.

Di qui la lentezza della macchina giudiziaria, un apparato in questo caso umiliato dalla rapidità dell’inchiesta giornalistica.

Una inchiesta – questa di Fanpage – che senza se e senza ma ha messo in luce il carente spessore etico-morale dei coinvolti e la propensione a delinquere degli stessi.

Detto ciò, al termine del vertice in Procura si è appreso che L’Anticorruzione di Cantone metterà a diposizione degli inquirenti della Procura di Napoli il proprio bagaglio di conoscenze in tema di appalti sui rifiuti.

Una collaborazione – è stato sottolineato – analoga a quella in atto con la procura di Roma sulla vicenda Consip.

Una vicenda – quest’ultima – che sembra affondare tra le sabbie mobili del Palazzaccio, quello che una volta era definito “Porto delle Nebbie”…

Intanto, al di là degli imbarazzi dei togati e della lentezza della macchina giudiziaria, c’è curiosità e attesa per la pubblicazione del quarto video di cui è stata fornita eloquente anticipazione due giorni fa. Le puntate annunciate del Reportage sono sette.

Riusciremo a vederle tutte? Chi vivrà vedrà.

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