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Incontro Usa – Cina in Florida: prove di dialogo tra Trump e Xi Jinping

Incontro Usa – Cina in Florida: prove di dialogo tra Trump e Xi Jinping

08 Aprile 2017 0 Di Pietro Nigro

Incontro ufficiale Usa – Cina in Florida. Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping provano a dialogare su Siria, Corea del Nord e scambi commerciali.

Usa – Cina: prove di dialogo

L’agenda internazionale è così complessa e intrecciata che all’incontro ufficiale Usa – Cina di oggi in Florida che Donald Trump e Xi Jinping accantonano tensioni, contrasti e divergenze e iniziano a dialogare.

A dare un segnale in tal senso è lo stesso Trump, che nella sua comunicazione ufficiale dopo il vertice nel suo spagnoleggiante resort di Mar-a-Lago parla addirittura di enormi progressi nel rapporto tra i due Paesi.

“Voglio solo dire che è stato veramente interessante incontrare il presidente Xi e tutti gli altri delegati. Penso che abbiamo fatto enormi progressi nel nostro rapporto con la Cina. I miei rappresentanti si sono riuniti faccia a faccia con le loro controparti venute dalla Cina. E penso che, in verità, sono stati compiuti progressi. E altri ancora sapremo farne in seguito”.

Sarà pure una frase di circostanza, in parte, ma in diplomazia si sà che le parole si pesano. Niente a che vedere, dunque, con i roboanti proclami della campagna elettorale.

Ma molto dipende anche dal fatto che – tra i missili della Corea del nord, il bombardamento di stamane in Siria con le tensioni collaterali con la Russia e il quadro dei rapporti economici tra Cina e Usa – l’agenda internazionale in questi giorni è talmente fitta ed intrecciata di questioni che induce a mettere da parte la baldanza e tentare di dialogare.

In verità, solo di avviare il dialogo, ma c’è da credere a Trump se dice che “il rapporto sviluppato tra me e il presidente Xi è eccezionale e non vediamo l’ora di incontrarci ancora molte volte in futuro”.

E Xi non è stato da meno, in quanto a cordialità, nonostante alla vigilia i responsabili del protocollo cinese temessero che Trump potesse tentare di mettere in imbarazzo il loro presidente.

“Ci siamo impegnati per una più approfondita comprensione e abbiamo costruito sulla fiducia un rapporto preliminare di collaborazione e di amicizia –  ha detto il leader cinese ai giornalisti – Credo che potremo andare avanti a costruire relazioni amichevoli… Per la pace e la stabilità del mondo dobbiamo adempiere alle nostre storiche responsabilità”

 

 

Siria, Corea del nord e disavanzo commerciale i temi del vertice

Sul vertice, ovviamente, ha aleggiato a lungo l’eco dei bombardamenti che Trump ha ordinato la scorsa notte sulla Siria e di cui ha informato oggi il leader cinese. Bombardamenti eseguiti all’indomani dell’accusa a Bashar al Assad di aver ammazzato i civili con il gas nervino. E non è detto che la scelta dei tempi non sia stata voluta.

Ma sul tavolo dell’incontro c’era anche il dossier Corea del Nord, il paese che dall’inizio della presidenza Trump continua a lanciare missili verso il Giappone per provocare, per tastare il terreno o per mettere definitivamente in difficoltà il baldanzoso presidente Usa.

La crescente potenza nucleare nord coreana, infatti, diventa sempre più preoccupante, in primis per Giappone e Corea del Sud, che sono i principali alleati degli Stati Uniti nel Pacifico. Ma la Corea del Nord fa la voce grossa all’ombra della tutela che Pechino gli ha sempre assicurato, insieme agli aiuti economici che hanno permesso ai dittatori di Pyong Yang di resistere all’embargo Usa.

Di Corea del Nord, dunque, non possono non aver parlato oggi al vertice Usa – Cina. Il tema è al centro dell’agenda del presidente Usa, che con i suoi consiglieri sta esaminando tutte le opzioni disponibili per smorzare l’aggressività nord coreana e le relative possibili conseguenze. Ma, che si tratti di invasione, di guerra a distanza o per interposta potenza, di inasprimento di sanzioni o di difesa missilistica, Trump non può che parlarne con Xi, volente o nolente.

 

Per questo, è molto probabile che siano rimaste un po’ in disparte le altre questioni, su cui Trump aveva promesso in campagna elettorale di voler fare la voce grossa con Pechino. A cominciare dal “furto” di posti di lavoro americani da parte della Cina e a finire con l’enorme deficit commerciale su cui Trump ha twittato appena una settimana fa.

Se ne sarà parlato en passant, mentre i due leader hanno passeggiato nei giardini del resort di Trump, o dopo, a pranzo. Ma ancor di più se ne parlerà nei prossimi incontri che sono stati preannunciati.

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