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ITA all’opera da oggi. Alitalia si ferma dopo 74 anni

ITA all’opera da oggi. Alitalia si ferma dopo 74 anni

15 Ottobre 2021 0 Di Fabio Carolla

ITA e Alitalia, si apre un nuovo capitolo per il trasporto aereo italiano. Dopo 74 anni, la storica compagnia aerea passa il testimone.

Alitalia, atterraggio dopo 74 anni di rotte e la storia d’Italia

Con voce commossa e tremante, al limite di chi non vorrebbe pronunciare quelle parole o di chi sta per versare qualche lacrima, Laura Manto, hostess di Alitalia, annuncia l’ultimo volo della compagnia.

Dopo 74 anni di storia, passati ad accompagnare il boom economico del Bel Paese nel corso del XX secolo, Alitalia chiude i battenti. È la tratta Roma-Cagliari l’ultima della storica compagnia tricolore, in arrivo a Fiumicino alle ore 23:10.

Un capitolo lungo metà della storia d’Italia e che ha accompagnato generazioni di cittadini in giro per il mondo e per le bellezze del nostro suolo. Una storia commovente, di speranze e successi, ed orgoglio internazionale.

Tuttavia, anche una storia di fallimenti e politica individualista, che hanno giocato (nella compagnia) un ruolo fondamentale per la sua disfatta.

La gestione insufficiente della compagnia aerea italiana aveva portato ad una situazione di ingente debito. Debito che, nel corso degli anni, è stato sovvenzionato dai contribuenti italiani.

La stessa sovvenzione ha fatto storcere il naso, per anni, agli alti apparati europei. Per garantire un mercato giusto e competitivo, l’Italia avrebbe dovuto smettere di aiutare qualcuno che (evidentemente) non è capace di tenersi in piedi da solo.

ITA: la nuova compagnia di volo firmata tricolore

Dal 15 Ottobre, invece, nasce ITA: Italia Trasporto Aereo. La nuova compagnia, nata sulle ceneri del fallimento Alitalia, si propone obiettivi importanti di conquista di un ampio segmento di mercato.

Tuttavia, dovrà fare i conti con la realtà, in un mercato ridimensionato sia dalle nuove linee low cost (che abbassano il costo della fascia economy, su cui Alitalia perdeva tanto), sia dagli effetti della pandemia globale di CoVID.

L’inizio, d’altronde, non è dei migliori. La mattina del 15 Ottobre i “nuovi” clienti di ITA si sono trovati difronte una “rosa che cambia il nome, ma non il profumo”.

In effetti, oltre al nome, non è cambiato molto. Le divise sono le stesse, gli aerei di linea identici (cambiato leggermente l’aspetto esteriore e gli slogan, per questioni legali).

Infine, la stessa ITA, nella notte italiana, si era riuscita ad aggiudicare il marchio Alitalia all’asta. L’offerta iniziale di 90 milioni è stata accettata dai dirigenti della vecchia compagnia, nonostante la richiesta fosse di 290 milioni di euro: nessuno, però, aveva presentato altre offerte.

È cambiato qualcosa in più per gli addetti ai lavori. Le disposizioni dei dirigenti della nuova compagnia, difatti, hanno ridimensionato flotta e personale, con l’intenzione di aumentare entrambi nel lungo periodo. Ad oggi, però, degli oltre 10mila dipendenti della vecchia Alitalia, poco più del 20% è stato assunto.

Insomma, ITA non parte al meglio. Il viaggio è ancora lungo e si deve migliorare, per garantire all’Italia un ritorno alle qualità originali.

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