
L’Italia scopre l’agroecologia. L’impegno per vivere meglio
13 Maggio 2025Un nuovo sistema economico che può diventare filosofia di vita. A giugno ad Agrigento il primo Congresso dell’area mediterranea.
Agroecologia, ovvero un modello circolare basato sull’organizzazione, il recupero e il riciclo di energia e materia. Un sistema che in Italia può crescere ma che ha bisogno di essere spiegato, fatto conoscere. Del resto non è facile superare la logica dell’accaparramento e dello sfruttamento delle risorse. Tutt’altro. E quando si discute di questi temi ciascuno sente un pò dentro di se la paura di diventare più povero. Da che mondo è mondo gli uomini la vita se la complicano da soli e le paure li imprigionano in schemi mentali e fisici. L’agroecologia, però, può diventare una filosofia di vita, un modo per stare al mondo senza i sensi di colpa di chi pensa di far male al Pianeta solo perché lo abita. Nei passaggi epocali puó trasformarsi in saggezza che si propaga. La salute ha legami sempre più stretti con qualità urbana dove si intrecciano mille circostanze. “C’è lo scontro tra due visioni del mondo: da un lato quella della civiltà consumista e materialista, dall’altro quella di una civiltà fondata sulla cura e la gestione sostenibile delle risorse ecologiche del Pianeta” dice Guido Bissanti, presidente del Coordinamento Agroecologia Sicilia.
Il Congresso di Agrigento
Bissanti in questi giorni è impegnato a preparare il 1° congresso Mediterraneo di Agroecologia- Aemed – ad Agrigento dal 9 al 12 giugno. Il countdown verso un congresso che sarà luogo di dialogo e scambio di esperienze è cominciato. Si lavora per offrire una visione verso un modello economico e sociale in armonia con i principi e le leggi dell’ecologia. Un futuro meno caotico è, poi, quello che si aspettano milioni di persone dall’evoluzione dei sistemi sociali. Di conseguenza anche un’assise congressuale può essere utile a una causa umanitaria in divenire. Senza sottovalutare la politica che gioca un ruolo decisivo nell’accettare o respingere principi e metodi divergenti, se non apertamente in conflitto con il modello economico capitalistico. L’interesse per un diverso modello macroeconimco deriva da questa scommessa che sovrasta l’evento di Agrigento. “ Si delinea una nuova era già in atto tra le macerie del sistema capitalista e consumista” spiega Bissanti. Immaginare l’Italia come Paese di frontiera non è un azzardo ? “ Questo congresso – riprende- sarà partecipato da scienziati, agricoltori, cittadini comuni, perché l’agroecologia è quel modo di produrre cibo sano per l’ambiente e sano per la nostra salute ”. Il congresso ha il vantaggio di avere dalla sua parte la legge sull’agroecologia adottata dalla Regione siciliana. É stata la prima in Europa, ha aperto un varco, a dispetto delle infinite dispute sulla transizione ecologica, se è di destra o di sinistra.
La cura della Terra
Per tutta l’area del Mediterraneo la legge è uno straordinario veicolo di divulgazione per rendere meno complicata la costruzione di un sistema largo, apprezzando forse anche antiche pratiche di soddisfazione dei bisogni. I nostri avi erano sicuramente più attenti e frugali nell’uso delle risorse naturali. L’organizzazione oggi non lesina spiegazioni del termine agroecologia nel senso che racchiude una vasta gamma di approcci e si qualifica come “scienza, un movimento e una pratica”. “ Il congresso di Agrigento sarà non solo un momento di confronto tra scienziati, tecnici e agricoltori, ma anche una nuova visione di ecologia integrale, basata sulla cura della Terra ”, aggiunge Bissanti. Parole che racchiudono l’ambizione di segnare il passaggio da una civiltà antropocentrica a una civiltà naturocentrica. Non è troppo presto ? Ma l’esaltazione per qualcosa che ancora non c’è è sicuramente apprezzabile. Vedremo ad Agrigento.