Italiani a Malta, chi sono e cosa fanno i nostri connazionali sull’isola
01 Dicembre 2019Gli italiani che si sono trasferiti a vivere e lavorare a Malta sono sempre più numerosi, e in continuo aumento. Rappresentano, nella piccola isola vicina alla Sicilia, una risorsa preziosa di lavoro, e qui hanno trovato nuove opportunità di vita. Tralasciando coloro che sono pensionati o vi risiedono per motivi di studio, quelli che a Malta hanno aperto un’attività o hanno trovato un impiego rappresentano un numero consistente.
Ma, allora, quanti sono e cosa fanno gli italiani Malta? Nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo contact point della Cgil a Valletta, sono stati diffusi i dati di una ricerca svolta da Gwu (General Workers Union), il sindacato maltese, e Cgil in sinergia con Jobplus, con i numeri dell’AIRE e con l’NSO (National Statistic Office) sulla presenza dei lavoratori italiani a Malta tra il 2014 e il 2018.
Emerge che i nostri connazionali impiegati a Malta sono 9436 (JobPlus), in crescita del 3,30% rispetto all’anno precedente. La maggioranza (55%) sono di età compresa tra 25 e 39 anni, mentre la fascia 40-54 si attesta al 26%.
Si tratta per il 69% di uomini, quindi una netta maggioranza rispetto alle donne che rappresentano il 31%.
I settori di lavoro che registrano una presenza significativa sono: alloggi e servizi per la ristorazione (17,95%), commercio al dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli (11,21%), servizi qualificati, tecnici e scientifici (11,21%) e produzione manifatturiera (11,16%). Gli impieghi nell’arte o nello spettacolo rappresentano il 10,97%. Il lavoro nell’edilizia è al 7,72% e quello nei trasporti e logistica si attesta al 5,02%. In coda ITC (4,07%) e settore finanziario/assicurativo (3,52%).
Per quanto riguarda le competenze specifiche, ovvero le “professional skills”, in pole position troviamo addetti alle vendite (18,29%), seguiti da impiegati intermedi (16,63%) e da tecnici e professionisti (16,29%). Liberi professionisti e manager rappresentano, rispettivamente, il 12,83% e l’11,54%, mentre gli occupati a bassa qualifica sono il 10,22%.
Seguono commercianti (7.47%), operatori di macchine e impianti (6.35%) e chi lavora in agricoltura, pesca e foreste.
Secondo il registro dell’Aire, gli italiani iscritti a Malta al 31/12/2018 sarebbero 8000, quindi GWU e CGIl hanno definito i restanti 1436 come lavoratori transfrontalieri, un numero consistente, che piazza Malta al 4 posto tra i Paesi che hanno manodopera italiana transfrontaliera dopo Svizzera (75.400), San Marino (5919) e Principato di Monaco (3983).