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La crisi russo.ucraina? Sempre meglio starne fuori

La crisi russo.ucraina? Sempre meglio starne fuori

28 Febbraio 2022 0 Di Corrado Corradi

Ormai guerra guerreggiata, la crisi russo-ucraina è un evento di portata storica così importante che è bene che UE, NATO, e amministrazione Usa ne rimangano fuori.

La crisi russo.ucraina? Sempre meglio starne fuori

Ormai guerra guerreggiata, la crisi russo-ucraina è un evento di portata storica così importante da un punto di vista Militare e per le possibili ricadute di politica internazionale che è bene che UE, NATO, e attuale amministrazione statunitense, ne rimangano fuori, ingoino il rospo, applichino le sanzioni (cercando di evitare quelle suicidiarie) ma ne rimangano fuori.

E ne rimangano fuori anche i media i quali han dato prova di non disdegnare di adulterare la realtà, specie quella guerreggiata proponendo indecorose “sole”…

Questo è un assillo che mi tiro dietro dalle mie prime esperienze in Libano, Algeria, Yemen e Baghdad: non riesco a capire se quegli inviati siano presi dalla voglia di stupire o se cercano di accontentare la vulgata che va per la maggiore, in questo caso l’orco russo e l’agnello ucraino.

Ovvio che non tutti gli inviati sono così, ne ho conosciuti di bravi e intellettualmente onesti coi quali ho stretto una duratura amicizia, ma quando c’è di mezzo una ripresa video mi sembra che il trend ormai sia quello.

Dicevo che la questione è così importante e ingarbugliata che non la si può banalizzare attribuendo l’escalation militare alla crudeltà di un Putin impazzito, evitando di analizzare un contesto che si trascina dal 2014 sulla scia di strumentali iniziative dell’UE, degli USA e della NATO, che sotto traccia ordivano per attirare l’Ucraina nell’alleanza Atlantica sottovalutando in maniera scriteriata la sensazione dello “Arrendetevi! siete circondati!” che avrebbe provato la Russia.

Attribuire la reazione russa alla pazzia di marca hitleriana di Putin è il peggior servizio che l’osservatore politico e militare nonché il giornalista (a meno che non abbia scelto di indossare i panni dell’opinion maker) possano rendere alla verità, perché equivale a mentire… e, si sa, chi mente ha qualcosa da nascondere.

All’inizio delle ostilità ero convinto si trattasse di un fuoco di paglia destinato a spegnersi dopo le prime schioppettate che avrebbero innescato le trattative, ma adesso che l’orso russo si sente in trappola e distribuisce unghiate e morsi e lancia rugli che non promettono nulla di buono, comincio ad essere preoccupato perché UE e USA non solo non hanno lo strumento militare adeguato a indurre l’orso russo a più miti intenzioni.

E, stanti le recenti dichiarazioni della Von der Layen, mi sa che non abbiano nemmeno le menti per affrontare in maniera efficace un contenzioso politico-militare così pesante e arrivare a mettere la parola fine a questa pericolosissima escalation da “Zar di tutte le Russie” che, ripeto, non è attribuibile solo alla pazzia di un Putin fattosi Milosevich ma è frutto anche di pacchiani errori di una politica estera europea assente e che si manifesta solo quando c’è da andare dietro all’avventurismo “yankee”.

E se non capiamo che, a questo punto, è meglio abbandonare a se stessa l’Ucraina e se ne alimentiamo la resistenza, rischiamo poi di ritrovarci progressivamente coinvolti in un conflitto che piano piano assumerà le dimensioni di una guerra mondiale e saremo stati sia complici della deriva che porterà all’impiego di un ordigno nucleare ma anche vittime di una guerra che era evitabile se solo UE e USA e anche ONU fossero stati più lungimiranti ed equilibrati e non avessero giocato a circondare la Russia proprio come avrebbero voluto circondarla quando era Unione Sovietica.

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