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La grande mostra su Escher al via al Palazzo Ducale di Genova

26 Agosto 2021 0 Di Redazione In24

Dal 9 settembre al 20 febbraio 2022 la più grande e completa mostra dedicata al grande artista olandese Maurits Cornelis Escher.

Al via il 9 settembre a palazzo Ducale la grande mostra sull’olandese Escher

Prende il via il 9 settembre e prosegue fino al 20 febbraio dell’anno prossimo al Palazzo Ducale di Genova la più grande e completa mostra antologica dedicata al grande genio olandese Maurits Cornelis Escher, oggi uno degli artisti più amati a livello globale e i cui mondi impossibili sono entrati nell’immaginario collettivo rendendolo una vera icona del mondo dell’arte moderna.

Per la prima volta, a Genova il pubblico potrà esperire l’immaginifico universo escheriano tramite inedite sale immersive e strutture impossibili che saranno messe a confronto con opere di grandi artisti visionari del calibro di Giovanni Battista Piranesi (1720 – 1778) e di Victor Vasarely (1906 – 1997).

Tra arte, matematica, scienza, fisica, natura e design, la mostra Escher è un evento unico per conoscere più da vicino un artista inquieto, riservato ma indubbiamente geniale e per misurarsi attivamente con i tantissimi paradossi prospettici, geometrici e compositivi che stanno alla base delle sue opere e che ancora oggi continuano a ispirare generazioni di nuovi artisti in ogni campo.

A Genova saranno esposte oltre 200 opere divise in 8 sezioni, in cui oltre a raccontare la sua arte attraverso i lavori prodotti dagli esordi fino all’ultima opera, Serpenti, realizzata nel 1969, per la prima volta verrà dedicato uno spazio all’illustrazione delle tecniche a cui lui solitamente ricorreva e che sono riconoscibili nell’intero percorso. Sarà esposta una matrice lignea originale con inciso un paesaggio italiano e la relativa xilografia finale, insieme a brevi spezzoni di filmati d’epoca che mostrano Escher a lavoro nel suo studio.

Promossa e organizzata dal Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova, Regione Liguria e Arthemisia, in collaborazione con M. C. Escher Foundation, la mostra è curata da Mark Veldhuysen – CEO della M.C. Escher Company – e Federico Giudiceandrea – uno dei più importanti esperti di Escher al mondo. La mostra vede come special partner Ricola ed è consigliato da Sky Arte.

In mostra le opere di uno degli artisti grafici più conosciuti al mondo

La mostra Escher presenta i lavori di uno degli artisti grafici più conosciuti al mondo e le opere esposte compongono una retrospettiva degli schizzi enigmatici e dei disegni paradossali dell’artista olandese.

Il percorso espositivo inizia con le sue prime stampe e disegni realistici ispirati alla natura e ai paesaggi italiani per arrivare poi ad analizzare il lavoro svolto da Escher nell’ambito della tassellatura e della trasformazione di forme.

L’obiettivo è quello di sottolineare come la metamorfosi sia diventata con il tempo una caratteristica fondamentale della sua arte, in grado di amalgamare fantasia e geometria.

I capolavori più celebri dell’artista – come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) – nascono dalle sue ricerche nell’ambito della matematica e rappresentano l’infinito attraverso immagini incredibilmente dettagliate, eseguite con estrema precisione.

Ancora oggi la comunità scientifica internazionale considera l’opera di Escher una pietra angolare delle interrelazioni tra arte e scienza: benché le sue conoscenze matematiche fossero prevalentemente visive e intuitive, l’artista ha giocato con architettura e prospettiva per dare forma a universi infiniti e coinvolgenti, carichi di meraviglia.

Il lavoro di Escher continua ad affascinare milioni di persone in tutto il mondo e a ispirare intere generazioni di artisti, architetti, matematici, musicisti e designer, ammaliati dalle sue fantasie giocose e costruzioni accattivanti.

La complessità del genio olandese che attinge a piene mani ai vari linguaggi fondendoli in un nuovo intrigante percorso è evidenziato in mostra nella sezione “Paradossi geometrici” dove insieme a opere famose come Cascata, Belvedere, Salendo e Scendendo ispirate alla tribarra, il triangolo impossibile teorizzato del matematico e fisico Sir Roger Penrose, sono esposti alcune stampe della serie delle Carceri di Giovanni Battista Piranesi (1720-1778), incisore, architetto e teorico dell’architettura italiano, che già in precedenza aveva usato il principio della tribarra, per rappresentare un’architettura drammaticamente irreale.

Le sue tavole incise, che Escher aveva conosciuto durante il suo soggiorno romano, ebbero una profonda influenza sulla produzione del maestro olandese, le cui costruzioni impossibili presentano un evidente debito sia alla costruzione di Penrose che alle “Carceri” di Piranesi.

In merito all’illusione ottica, che fa oscillare la percezione dei cubi reversibili tra il concavo ed il convesso e che era già nota ai Romani, Escher ne fece un uso magistrale nell’opera “Concavo e Convesso” ma l’illusione ottica generata dai cubi reversibili si trova anche in opere di artisti suoi contemporanei, appartenenti al movimento della “optical art”.

In particolare Victor Vasarely (1906-1997) vi fece ricorso nella sua “cinetica visiva” (plastique cinétique) basata su illusioni ottiche indotte nello spettatore, che cosi diventa l’unico ed ultimo creatore della percezione artistica.

L’arte di Escher, che le nuove tecnologie digitali sembrano rincorrere facendone propri i risultati, infatti, non accusa i segni del tempo, sebbene siano trascorsi quarantanove anni dalla scomparsa del suo ideatore.

 

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