La guerra ieri e oggi. La storia di Pomigliano d’Arco
14 Ottobre 2024La storia del polo industriale di Pomigliano d’Arco distrutto nel 1943 nell’ultimo libro del Prof. Aniello Cimitile.
L’amore per la propria città lo ha portato a ricostruire episodi straordinari che devono trovare dignità nella storiografia ufficiale. Aniello Cimitile, Professore universitario emerito, per lunghi anni Rettore dell’Università del Sannio, si è fatto carico di raccontare ai contemporanei perché Pomigliano d’Arco, durante la seconda guerra mondiale fu un obiettivo militare importante. Una pagina di storia gloriosa.
Le guerre hanno sempre bisogno di cancellare ciò che trovano. La crudeltà delle azioni degli strateghi non conosce limiti, perché é nell’essenza del conflitto non avere orizzonti se non l’affermazione di un nuovo potere.
Il libro “Una domenica di maggio” (Colonnese Editore) di Aniello Cimitile, sarà presentato à Pomigliano d’Arco mercoledì 16 ottobre alle ore 18.00 nella Sala della Rettoria della chiesa del Carmine in Piazza Municipio, su iniziativa del Centro Giorgio La Pira
Pomigliano d’Arco è oggi famosa per essere il più grande polo automobilistico del Sud Italia. L’attuale stabilimento Stellantis ( già AlfaSud ) ha radici nelle fabbriche prebelliche Alfa Romeo, che il 30 maggio 1943 furono bombardate dall’aviazione USA. Cimitile ci racconta di oltre 100 mila chili di bombe sganciate sul presidio industriale strategico a Sud di Roma, di morti, di macerie fisiche e morali.
Non è stato facile annodare la trama di una vicenda intrecciata con l’opposizione alla violenza, alla dittatura, con la fuga dei tedeschi, con la reazione del popolo partenopeo. L’autore ha scavato negli archivi, si è misurato con la tradizione orale, con l’impatto emotivo di figlio ( nel senso autentico del termine ) di quella fabbrica Alfa Romeo, ricostruita dopo la guerra e divenuta avamposto di lotte sindacali e politiche.
La scrittura realistica e documentata lascia pochi interrogativi sulla necessità di opporsi a guerre, devastazioni e soprusi in ogni tempo. E non è straniante che ad ospitare la presentazione-discussione del libro di Cimitile sia il Centro che porta il nome dell’Apostolo laico Giorgio La Pira, il cattolico del dopoguerra più vicino ai lavoratori e alle fabbriche.
É un libro che riempie un vuoto, di cui gli storici non si sono mai completamente occupati. Lo fa un intellettuale meticoloso e prestigioso, con esperienza politica, ma non uno storico. L’incontro di mercoledì sarà introdotto dada Caterina De Falco, presidente del “ La Pira”, mentre con il Prof. Cimitile dialogherà Maria Cerrato, avvocato e socia del Centro.