
La guerra Russo-Ucraina, l’inconsistenza della Ue, l’assenza dell’Onu e lo spettro del Dottor Stranamore
05 Aprile 2022Nella guerra Russo-Ucraina, l’Armata Russa non è in rotta ma dà spazio alle trattative. E se il dottor Stranamore volesse riportarci ai blocchi della Guerra fredda?
La guerra Russo-Ucraina, l’inconsistenza della Ue, l’assenza dell’Onu e lo spettro del Dottor Stranamore
Gli analisti militari (che, spesso, militari non sono) nei vari talk-show provano e trasmettono un evidente piacere quando possono spiegarci che l’Armata Russa è arretrata a fronte della resistenza ucraina, invero accanita ed efficace (come solo può essere accanita ed efficace una resistenza convinta, valorosa e preparata da svariati anni), ma simile atteggiamento è molto più vicino a quello del tifoso che non a quello dell’analista.
Ebbene, non voglio ricorrere a un linguaggio tecnico che ai profani suona circonvoluto ma è evidente che l’Armata Russa in Ucraina non è mai arretrata ma, in ottemperanza al principio del “facciamoci male il meno possibile e evitiamo i “collateral damages” (che, non essendo americani, nessuno ci perdonerebbe)”, si è riposizionata su posizioni più arretrate: in gergo militare si dice esattamente così quando si tratta di una ritirata calcolata e coordinata altrimenti si chiamerebbe “rotta”.
Si badi bene, non si tratta di una vuota descrizione tecnicistica mirata a mascherare una “rotta”, ma indica invece un preciso provvedimento militare che in questo caso a me pare più che altro mirato sia a dare tempo al tempo dei negoziati, sia ad approfittarne per effettuare un avvicendamento dei soldati già provati da un mese di guerra.
Quella lunga colonna militare che agli inizi del conflitto avanzava lentamente in direzione di Kiev e che poi, con il prosieguo delle operazioni, ha cinturato la capitale ucraina con un dispositivo orientato a riposizionarsi su posizioni arretrate per poi ritornare su quelle avanzate appena esaurite le azioni dei combattivi e valorosi ucraini, era ed è strumentale allo sviluppo delle trattative.
La Russia ha allentato la morsa su Kiev per le trattative in Turchia
Guarda caso (ma chi s’improvvisa esperto di qualcosa di cui poco sa, non guarda un bel niente), proprio in concomitanza con le trattative in atto in Turchia, la Russia ha allentato la morsa su Kiev.
E, mi piacerebbe che qualcuno riflettesse sul fatto che a Kiev luce e riscaldamento, che dipendono dal rifornimento di gas della russa “Gazprom”, non manchino… realtà della quale sono venuto a conoscenza da un’intervista che Paolo Scaroni (già AD Eni ed esperto in materia) ha rilasciato a “Quarta Repubblica”… misteri gaudiosi di un mistero dolorosissimo: la guerra.
Checché ne dicano il vuoto smorfiosetto Friedmann e il più composto e assertivo Luttwak (ai quali fanno da prefiche i novelli interventisti europei e italiani) l’obiettivo primario di Putin era, è e rimane il Donbass (che, allo stato attuale, l’Armata Russa controlla al 70 per cento) e ovviamente, la città “roccaforte” di Mariupol che assicura il collegamento con la Crimea.
E’ sufficiente togliersi gli occhiali del manicheismo che vuole da una parte un cattivo più cattivo che mai destinato a perdere, e un buono che più buono non si può, che deve vincere a tutti i costi, per vedere come sta la situazione.
Quali sono le condizioni che potrebbero essere negoziate stante la situazione testé descritta?
Difficile dirlo, ma il minimo sindacale che possiamo ipotizzare è che a fronte del ritiro delle truppe russe che cinturano Kiev, Mosca richiederà il ritiro dei consiglieri militari della Nato (che, è inutile nascondersi dietro un dito, per circa cinque anni hanno addestrato i soldati ucraini in funzione anti russa), e certezze sulla neutralità dell’Ucraina.
Comunque sia, si tratta di negoziati a dir poco complicati e condizionati da un reciproco “immortale odium” per cui è facile immaginare che ci saranno sospensioni dei combattimenti alternate a infiammate di violenza, il tutto strumentale a condizionare le trattative a proprio favore.
Ma, suvvia, un cieco, sordo e muto e anche un po’ tonto lo avrebbe già capito che la Russia punta a fare dell’Ucraina il cuscinetto tra sé e la Nato.
Perché l’Ue e l’Onu rinunciano al ruolo guida nelle trattative?
Non è possibile che le istanze politiche e militari europee e atlantiche non avessero contezza di questo; inoltre, l’Onu, che ci sta a fare? Per cui mi chiedo:
- ma perché l’Ue non ha operato in maniera tale da promuovere un’azione politica mirata a giungere ad un accordo conveniente per l’Europa, la Russia e l’Ucraina anziché giocare in maniera quanto meno opaca e non disdegnando di sfruculiare l’orso russo movimentando in sordina e con la complicità Usa, le truppe Nato?
- E, giunti al punto del “reddae rationem” tra i due litiganti, è mai possibile che l’Ue non abbia trovato di meglio che imporre le sanzioni alla Russia (per altro inutili) e rifornire di armi la popolazione ucraina condannandola al martirio?
- È mai possibile che l’Ue, e meno ancora l’Onu, non siano state in grado di alzare la voce e forti della loro autorevolezza apparecchiare con veemenza il tavolo delle trattative, prendere per un orecchio Putin e Zelensky e farli sedere a quel tavolo patrocinando l’una e l’altra parte?
- Ed è mai possibile che il Presidente della prima potenza mondiale, con un sorriso che sembra nascondere le peggiori intenzioni e quanto a sciocchezza non ha nulla da invidiare al ciuffo del suo predecessore, invece di chiamare tutti alla prudenza versi benzina sul fuoco con dichiarazioni che hanno fatto arrossire gli americani stessi?
E se il Dottor Stranamore volesse riportare Russia e Usa ai blocchi contrapposti della Guerra fredda?
Ma… ma… oh porca miseria… nel pieno di queste riflessioni mi sorge un dubbio: e se invece Russia e Usa, di comune accordo, volessero ritornare alla situazione dei blocchi contrapposti com’erano durante la guerra fredda?
La Russia riassumendo il controllo dell’Ucraina ristabilirebbe l’integrità territoriale, e l’America con le sanzioni alla Russia, facendo leva sul timore di noi europei dell’invasione del Vecchio continente da Est e con la “main-mise” sulla Nato, riprenderebbe il controllo di un’Europa “i cui vagiti sono troppo lunghi da venire e troppo brevi da dimenticare” (tanto per parafrasare una canzone in voga negli anni ’70, così densi di idee solo illusorie quando non farlocche).
Il problema, per noi che abitiamo l’Europa, è che l’evento suscettibile di realizzare questo scenario (che, a ben rifletterci non è poi così peregrino), è l’esplosione di un ordigno nucleare tattico… in Europa ovviamente.
ll dottor Stranamore dal sorriso smagliante, la propensione a scorreggiare e a dire idiozie, assieme ai suoi più fidati consiglieri e sostenuto da prefiche europeiste inneggianti in maniera più o meno ipocrita al prosieguo della guerra perché Putin è troppo cattivo e Zelensky è così buono, sembra essersi messo al lavoro…
D’altronde, non c’è il due senza il tre: Hiroshima, Nagasaki e…
Speriamo di no, ma il fatto che Biden stia caldeggiando un incremento di spesa per la Forza Armata statunitense pari al 4 per cento mi fa sorgere i peggiori sospetti…
Che il Dott. Stranamore si stia preparando?
Ma… e l’Onu che fa? Ooh, l’Onu sta bene, mangia beve e si diverte, proprio come può divertirsi un vecchio pensionato che percepisce un lauto assegno.