La legge elettorale torna in Commissione. Lo sgambetto 5s allontana voto
08 Giugno 2017Legge elettorale, si rompe il Patto dei 4 sull’omologazione del sistema Trentino a quello nazionale. E la riforma si allontana.
Legge elettorale, salta l’accordo dei 4
Naufraga la Legge elettorale! Il lapsus del tabellone della Camera che svela come si sono espressi i deputati con voto segreto affossa il Patto dei Quattro. E la Legge elettorale su modello tedesco in versione italiana finisce a buone donne.
Si scopre che il M5s aveva votato a favore dell’omologazione del sistema elettorale Trentino a quello della Legge in discussione. Quisquilia, pinzellacchera, avrebbe detto Totò.
Ma è proprio vero, spesso sono i dettagli a scatenare le guerre. Il pomo della discordia infatti appariva insignificante rispetto alla portata complessiva del Disegno di Legge in discussione. Ma tant’è…
Ad inquadrare quanto accaduto alla Camera nel contesto degli ultimi due giorni tuttavia sorge spontaneo il sospetto che il M5s abbia cercato e trovato l’incidente di percorso all’indomani delle critiche di Beppe Grillo al Testo in discussione e dell’annuncio di un nuovo voto on line degli iscritti. Non sarà stato difficile infatti per i deputati Cinquestelle fare il conto della lavandaia.
Eccolo: la somma di M5s, Mdp, minoranza Pd, centristi sfusi e a pacchetti e poltronisti vari avrebbe mandato sotto e a carte quarantotto il Fianum, il dispositivo elettorale sul quale si erano accordati Beppe Grillo, Matteo Renzi, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.
La consapevolezza dei malumori della base pentastellata, delle critiche di esperti e costituzionalisti, e delle unanimi previsioni sul caos post elettorale e la conseguente ingovernabilità del Paese evidentemente hanno indotto Beppe Grillo a sollecitare lo strappo ai propri eletti.
Un rinsavimento dopo la sbornia che soltanto la settimana scorsa dal Blog lo aveva spinto a blindare l’ipotesi di Legge elettorale su modello tedesco. Una fin troppo entusiastica fuga in avanti che gli aveva procurato più di una dura critica.
In soffitta il Fianum, si allontana l’ipotesi di elezioni anticipate. E Renzi resta a piedi, senza stipendio da parlamentare e senza immunità. Perderà la calma, solleciterà una accelerazione per la messa a punto del Consultellum nella speranza di poter stringere i tempi per il siluramento di Paolo Gentiloni e per il voto prima del Bilancio.
Una frenesia come se Mattarella non ci fosse… Ma al di là delle narcisistiche convulsioni dovrà prima o poi rassegnarsi ad attraversare le bufere dei conti pubblici e delle elezioni siciliane. Sorvolando sulle Amministrative di domenica prossima che chiameranno al voto circa 10 milioni di cittadini…