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La Salvinata finisce con il Ministro indagato e con uno schiaffone da parte del Papa

La Salvinata finisce con il Ministro indagato e con uno schiaffone da parte del Papa

26 Agosto 2018 0 Di Marino Marquardt

Il ministro degli Interni indagato. Bergoglio di fatto si fa carico degli “ex ostaggi” della Diciotti. Lezione morale al Governo e alla Ue. I Cinquestelle guardano a Zingaretti.

Una sporca partita sulla pelle di 170 disgraziati da cui la politica esce sconfitta

La squallida “Salvinata” di mezza estate si è dunque conclusa con un solenne schiaffone affibbiato dal Papa al Leader leghista e con l’iscrizione del Ministro nel registro degli indagati per sequestro di persona, arresto illegale e abuso di ufficio. Il Papa – in sostanza – si fa carico degli ostaggi trattenuti fino ad ieri sera sulla nave Diciotti mentre il tribunale dei Ministri si occuperà delle presunte violazioni del Responsabile del Dicastero dell’Interno.

Una sporca partita sulla pelle di 177 disgraziati quella giocata attorno alla imbarcazione della Guardia Costiera italiana.

Uno spettacolo osceno nel quale hanno fatto da comparse gli gnomi del Pd e hanno brillato per assenza i Cinquestelle.

I Cinquestelle rischiano la faccia e la credibilità

Le timidezze del premier Giuseppe Conte e la manifesta “democristianità” del vice premier Luigi Di Maio potrebbero costare care alla immagine e alla credibilità dei Cinquestelle al momento inghiottiti dalle ingorde e spregiudicate ambizioni di Matteo Salvini, il Ministro dell’Interno che ha perso il controllo di se stesso.

Una storiaccia dalla quale escono sconfitti il buonsenso e la politica tutta. L’Italia – analizzando la pochezza e la miseria culturale e politica delle forze in campo, dalla Lega a Fdi, da Fi al Pd, al M5s e a ciò che resta della Sinistra – rischia l’ingovernabilità. E ciò anche in seguito all’opera devastante di Matteo Renzi, il bullo di Rignano al servizio dei poteri forti.

Esecutivo sull’orlo di una crisi di nervi

Il Governo è sull’orlo di una crisi di nervi, dunque. Ma sia il M5s e la Lega non possono dare l’impressione ai rispettivi elettori e al Paese di fuggire dalle responsabilità alla vigilia del Def e delle relative misure promesse in materia di soldi. Dal reddito di cittadinanza, alle pensioni, alla flat tax. I poveri, i disoccupati, i piccoli imprenditori sono già sul piede di guerra…

Detto ciò, a meno che non vogliano politicamente suicidarsi, Di Maio e Salvini non possono al momento dividersi.

I Cinquestelle seguono le mosse di Zingaretti

Ma si tratta di un divorzio soltanto rimandato a dopo il Bilancio. Non a caso tra i Cinquestelle si guarda con interesse alle mosse di Nicola Zingaretti.

Il lancio della candidatura alternativa a Matteo Renzi è infatti atteso nell’incontro nazionale di Areadem che si svolgerà al centro convegni Sant’Agostino di Cortona dal 31 agosto al 2 settembre.

Nell’occasione, il governatore della Regione Lazio dovrebbe ricevere l’appoggio di numerosi big del partito, tra cui l’ex premier Gentiloni.

Se son rose…

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