Sanità: Italia di male in peggio
08 Dicembre 2024Le spese sanitarie dirette pesano sempre più sui bilanci familiari. Italia, secondo paese in Europa a spendere di più.
La povertà sanitaria in Italia cresce a ritmi così elevati da far diventare il Paese il secondo in Europa, dietro il Portogallo. In attesa che la situazione cambi e, in special modo, che i prossimi finanziamenti non si traducano in sprechi, il 10% dei cittadini affronta spese catastrofiche per la salute. Tuttavia di spese di questo tipo, penalizzanti, è piena l’Europa secondo l’Ufficio Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’ufficio,,in questi giorni ha inaugurato una nuova piattaforma per tenere sotto controllo il fenomeno. “Nessuno dovrebbe dover scegliere tra pagare farmaci salvavita e soddisfare bisogni di base come cibo e alloggio”, ha scritto Henri P. Kluge, direttore regionale per l’Europa dell’Oms. In ogni Paese vige un sistema sanitario diverso che rappresenta molto bene la scarsa convergenza verso un sistema più omogeneo.
Il fatto è che esiste una quota crescente di famiglie che si fa carico di spese eccessive per curarsi. La popolazione invecchia e questo trend è un allarme che la politica non riesce a raccogliere. Oltre all’invecchiamento, a compromettere la salute ci sono fattori climatici e ambientali, causa di patologie lunghe e costose. Le incertezze sulle cose da fare sul serio, purtroppo, sono coperte da slogan propagandistici e da programmi che camminano a scartamento ridotto.
Gli eccessi di spesa per la sola voce della salute, squilibrano ormai i bilanci familiari rispetto ad altre necessità.Ci sono Paesi dove i soldi per curarsi sono il 20% della spesa di una famiglia con la corrispondente rinuncia ad altri bisogni. La nuova piattaforma dell’Oms si chiama Uhc Watch e contiene i dati di 40 Paesi dell’Europa e dell’Asia centrale. ”La situazione – riporta l’Agenzia Ansa – varia tra i diversi Paesi del continente, con quelli dell’Europa occidentale meglio posizionati rispetto a quelli dell’Est e dell’Asia centrale”. Basta ciò a renderci meno cupi ? Nel 2023 la spesa sanitaria pubblica pro-capite ha visto l’Italia al 16° posto tra i 27 Paesi europei dell’area OCSE e all’ultima posizione tra i Paesi del G7. In un anno circa 500 mila persone hanno chiesto aiuto alle strutture di volontariato farmaceutico perché nell’impossibilità di comprare le medicine. “Ci vuole una rapida inversione di rotta soprattutto nella Legge di Bilancio 2025 o siamo destinati a rinunciare silenziosamente al diritto alla tutela della salute” ha detto Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE. Ma lo Stato sociale si è disintegrato senza che ne ce siamo accorti ?