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La villa di Barrafranca confiscata alla mafia diventa hub vaccinale

La villa di Barrafranca confiscata alla mafia diventa hub vaccinale

03 Settembre 2021 Off Di Redazione In24

Decisione del prefetto di Enna per la villa del capomafia di Barrafranca e destinata a centro antiviolenza: in attesa del bando sarà centro vaccinale Covid.

La villa confiscata alla mafia di Barrafranca diventa hub vaccinale

Dovrebbe diventare una casa di accoglienza per le donne vittime di violenza la villa confiscata ai boss della mafia di Barrafranca, in provincia di Enna, ma in attesa che venga espletato il bando per l’assegnazione, il Prefetto ha deciso di destinare l’immobile a Centro vaccinale per il Covid.

Tale destinazione è stata fortemente promossa dal prefetto di Enna Matilde Pirrera che si è spesa personalmente con i rappresentanti delle Istituzioni locali e con gli operatori del Terzo settore per riconvertire a fini leciti l’impiego dell’immobile confiscato.

L’iniziativa – ha fatto sapere la prefettura – rappresenta un forte segnale di presenza delle Istituzioni in un comune, quello di Barrafranca, che con DPR del 16 aprile 2021 è stato affidato alla gestione di una Commissione prefettizia per un periodo di 18 mesi.

Il Comune di Barrafranca infatti è stato ispezionato dalla Commissione di accesso, che ha poi evidenziato un quadro di forte compromissione, relazioni e connivenze tra amministratori locali e la storica famiglia dei Bevilaqua, da anni egemone nelle attività criminali della zona, e capace di gestire influenzare e perfino orientare le attività amministrative.

Tanto che il Prefetto ha aveva proposto al ministro dell’Interno lo scioglimento degli organi comunali elettivi, che infatti è avvenuto nei mesi scorsi.

E anche il destino della villa, a suo tempo sequestrata e confiscata alla famiglia Bevilacqua, è stato di fatto condizionato dalle pastoie e dalle connivenze tra istituzioni e mafia, perché è stata rallentata all’inverosimile la procedura per la riassegnazione del bene, consegnato al Comune ben sette anni fa.

Da qui la decisione di avviare un’intesa con l’ASP di Enna per impiegare l’immobile almeno temporaneamente come hub vaccinale anche per venire incontro alle esigenze della Regione Siciliana di intensificare il piano delle vaccinazioni, previo screening della popolazione che non ha ancora ricevuto nessuna dose.

Con tale decisione – evidenzia ancora la prefettura – si sottrae il bene a trasandatezza e incuria nonché a pericolo di episodi di vandalismo, e nel contempo viene assicurato un uso a vantaggio della collettività attraverso la destinazione a centro vaccinale in un momento in cui lo stato emergenziale proprio nel comune di Barrafranca – sottoposto a misure maggiormente restrittive con l’istituzione della zona arancione fino al 2 settembre p.v. (o.c.u. n. 85 del 22 agosto 2021) – è tutt’altro che rientrato.

In Prefettura il progetto di casa di accoglienza per donne vittime di violenza

Ovviamente, la destinazione della grande villa resta quella di casa di accoglienza per donne vittime di violenza, come previsto dal progetto discusso ed accolto in prefettura lo scorso 13 marzo 2019 dalla conferenza provinciale permanente.

In base a quel progetto, discusso dal viceprefetto vicario Michela La Iacona, infatti, la villa ristrutturata con fondi del Pon Sicurezza per lo sviluppo, è stata giudicata adatta a ospitare donne, sole o anche con bambini, che spesso sono costrette a lasciare la propria abitazione perché vittime di violenza.

Ma ad ora, gli enti locali preposti, non hanno ancora esperito le procedure necessarie per individuare un ente del terzo settore a cui affidare l’immobile. Di qui la decisione provvisoria di collocarvi un centro vaccinale.

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