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Labirinto della Masone, perdersi in una foresta di bambù

Labirinto della Masone, perdersi in una foresta di bambù

07 Gennaio 2022 1 Di Patrizia Russo

Vicino Parma il più grande labirinto esistente. Quello ideato da Franco Maria Ricci è un complesso spettacolare, composto interamente da piante di bambù appartenenti a venti specie diverse, capace di trasformarsi anche in un luogo espositivo.

Il labirinto della Masone tra mito e leggende

Antico e misterioso, il labirinto, non smette di affascinare.

Con il termine “labirinto” si intende una struttura, di solito di vaste dimensioni, costruita in modo tale che chi vi entra difficilmente riesce a trovare l’uscita. E questa parola ci riporta, immediatamente alla mente, il mito di Teseo e il Minotauro.

“Sognai per la prima volta di costruire un Labirinto circa trent’anni fa, nel periodo in cui, a più riprese, ebbi ospite, nella mia casa di campagna vicino a Parma, un amico, oltreché collaboratore importantissimo della casa editrice che avevo fondato: lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, afferma Franco Maria Ricci. Il Labirinto, si sa, era da sempre uno dei suoi temi preferiti; e le traiettorie che i suoi passi esitanti di cieco disegnavano intorno a me mi facevano pensare alle incertezze di chi si muove fra biforcazioni ed enigmi. Com’è noto, quando fece costruire il suo Labirinto, che era una prigione, Minosse nutriva intenzioni cupe e crudeli; io immaginai un equivalente addolcito, che fosse anche un Giardino, dove la gente potesse passeggiare, smarrendosi di tanto in tanto, ma senza pericolo”.

E così la scelta del bambù. Una pianta che proviene da luoghi lontani, sempreverde, delicata ed elegante. Ne pianta, così, negli anni più di 200.000 di oltre venti specie diverse, da quelle nane a quelle giganti.

La forma del labirinto vegetale della Masone si ispira a quella del labirinto romano con angoli retti e suddivisa in quartieri. Il perimetro è, invece, a forma di stella a cinque punte, ispirata alle città fortificate rinascimentali.

Era ed è un luogo di singolare suggestione. Quello fortemente voluto da Franco Maria Ricci a molte vie, con bivi e vicoli ciechi riporta ad una generale disposizione culturale che valorizza il momento della scelta individuale nella vita dell’uomo.

Il labirinto fa parte di un polo culturale che include anche un museo che ospita la collezione permanente, una grande biblioteca, una cappella cattolica, una caffetteria, un ristorante, sale espositive e spazi per eventi, concerti e mostre temporanee.

Un percorso in cui inoltrarsi e perdersi per fantasticare e riflettere

A pochi minuti da Fontanellato, nella campagna della Pianura Padana, si trova il labirinto più grande del mondo. Un percorso verde che si snoda per oltre sette ettari costituito da decine di migliaia di piante di bambù.

Il Labirinto della Masone è un parco culturale nato da un’idea e da una promessa fatta da Franco Maria Ricci (editore di libri eleganti ed esclusivi, designer, collezionista e appassionato d’arte) allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, affascinato da sempre dal simbolo del labirinto visto anche come metafora della condizione umana.

Quello di Ricci, esteta di gusto eccelso e da sempre amante del bello, è un dedalo elegante e seducente. Un luogo di cultura da lui progettato con gli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto.

I sentieri di bambù del Labirinto della Masone (Ph. Patrizia Russo/In24).

I sentieri di bambù del Labirinto della Masone (Ph. Patrizia Russo/In24).

L’avventura, unica nel suo genere, inizia varcando il cancello. I sentieri perpendicolari e paralleli sono avvolti nel verde, apparentemente tutti uguali, interrotti da bivi e vicoli ciechi. Lo sguardo vaga, ma il verde declinato nelle sfumature degli oltre ventimila piante di bambù e il fogliame fitto non lascia intravedere nulla di quello che ci aspetta.

Qui non c’è fretta, ognuno può prendersi tutto il tempo che vuole per passeggiare, meditare, perdersi; per godere del parco che avvolge silenzioso.

Avere la possibilità di smarrire la strada o ritrovare quel fascino che solo il dover scegliere sa darti, in un’epoca puntellata da google maps e dal diktat del tempo, è una sensazione affascinante, quasi unica.

L’impresa è divertente, un momento di vero relax, anche se la tentazione di consultare la mappa per trovare l’uscita è sempre forte, come quella di scomparire in quei tre chilometri di intricati percorsi.

Al centro del labirinto si erge una piramide che racchiude una cappella. Un contenitore di mattoncini rossi, perfettamente integrato nel contesto e ispirato alle utopie architettoniche neoclassiche. Raggiungere la piramide dopo aver percorso ed essersi più volti persi nel dedalo delle vie di bambù del labirinto è una soddisfazione: il senso dell’orientamento (e la pazienza) messo a dura prova è ripagato dalla felicità di aver raggiunto la meta!

Trovata l’uscita il percorso continua nel museo dove si può ammirare l’eclettica e curiosa collezione d’arte di Franco Maria Ricci che si snoda tra cinque secoli di storia, con pitture, sculture e oggetti d’arte che vanno dal cinquecento al novecento.

Una sala dell'eclettica e curiosa collezione d’arte nel museo del Labirinto della Masone (Ph. Patrizia Russo/In24).

Una sala dell’eclettica e curiosa collezione d’arte nel museo del Labirinto della Masone (Ph. Patrizia Russo/In24).

Dal belvedere è, infine, possibile godere di una vista dall’alto del labirinto e del territorio circostante. Il percorso museale termina con un’ultima opera d’arte: la Jaguar nera E Type che Ricci guidava da ragazzo.

L’avventuroso viaggio, che è stata un’esperienza tra natura e arte, si conclude uscendo dal portale dell’imponente costruzione in muratura dal colore uniforme dei mattoncini.

La sensazione, ma anche la piacevole scoperta è quella di aver vissuto del sogno di qualcun altro.

Un sogno che è diventato realtà:

Sulle terre che avevano nutrito, e un po’ anche arricchito, la mia famiglia, volevo lasciare una traccia di me”.

Un viaggio nel viaggio: altre tappe a due passi dal Labirinto

Rocca San Vitale (Ph. Patrizia Russo/In24).

Rocca San Vitale (Ph. Patrizia Russo/In24).

A pochi minuti dal Labirinto della Masone, nel borgo di Fontanellato, si trova Rocca San Vitale un’imponente fortezza eretta nel XIV secolo su un preesistente edificio del XII secolo cui si accede, al cortile interno, attraversando un ponte levatoio. Il gioiello più prezioso della Rocca è la “Saletta di Diana e Atteone” affrescata da Francesco Mazzola, il Parmigianino.
Dipinta nel 1523-1524 per il Conte Galeazzo Sanvitale e sua moglie, Paola Gonzaga, è uno dei capolavori giovanili dell’artista. Per informazioni e prenotazioni

Siamo nel centro della straordinaria tradizione enogastronomica di tutta l’Emilia-Romagna, vicinissimo alla città di Parma che dal Parmigiano Reggiano ai salumi (Prosciutto di Parma Dop, Culatello di Zibello Dop, Coppa di Parma Igp) dai tortelli fino ai vini Colli di Parma Doc incanta con i suoi gusti e i suoi sapori.

Dopo la visita al labirinto ci si può fermare nel vicino ristorante Tre pozzi. Atmosfera elegante nella sua semplicità in contrasto con l’esterno che ricorda le classiche trattorie locali. Ricette della tradizione emiliana, e non solo, ben presentate, gustose e preparate con materie prime di qualità. Interessante la carta dei vini con etichette regionali e nazionali. Il tutto servito dalla cortesia, professionalità e simpatia del proprietario.

Doveroso, per chi non è del luogo, tornare a casa con il “re dei salumi”: il Culatello di Zibello. La lavorazione artigianale, il suo sapore distintivo dal gusto leggermente affumicato, molto delicato e raffinato, ne fanno un piccolo status symbol gastronomico. Lungo la via Emilia, al numero 129, si incontra il Salumificio Rossi. Entrando, nell’adiacente Culatelleria® avvolti dal bouquet del salume appena tagliato, si possono degustare salumi, formaggi e vini locali ed eventualmente acquistarli.

Info utili

Il Labirinto della Masone è aperto tutti i giorni, inclusi i festivi, tranne il martedì. Dal 1 novembre 2021 al 31 marzo 2022 seguirà il seguente orario: apertura dalle 9.30 alle 18.00, ultimo ingresso alle ore 16.30. La biglietteria è aperta fino alle 16.30. Il costo del biglietto è di 18,00 euro. Per accedere alla struttura la prenotazione è consigliata per i giorni festivi e nel fine settimana e nel rispetto della normativa vigente i visitatori over 12 anni dovranno essere muniti di Green Pass. Per maggiori informazioni visitare il sito

 

 

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