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Ladri di privacy e manipolatori delle coscienze: i social sotto accusa

Ladri di privacy e manipolatori delle coscienze: i social sotto accusa

21 Marzo 2018 0 Di Marino Marquardt

Facebook e i social finiscono sotto accusa: sono strumenti di libertà o fabbrica di fake e covo di ladri personali? Lo scandalo scuote i Palazzi Globali. E anche l’Agicom chiede chiarimenti.

Ladri di privacy e manipolatori delle coscienze: i social sotto accusa

Lo scandalo scuote i Palazzi Globali e fa tremare i mercati. Per alcuni è l’ora più buia dei social e in particolare di Facebook.

Fabbrica di fake, covo di ladri di dati personali, centrale di diffusione di informazioni pilotate. In poche parole, Facebook & affini trappole per il libero pensiero. E su tutto il Grande Fratello che indisturbato governa l’impero delle coscienze e impone usi e costumi.
Lo scandalo e la demonizzazione di Facebook scuote le anime semplici.

Non scompone quanti conoscono o intuiscono le manipolazioni delle coscienze attraverso i mezzi di Comunicazione. Da Facebook alle tv ai giornali. Sono tutti strumenti di condizionamento. Da quelli con dichiarati fini di mercato che si esprimono attraverso le varie forme di pubblicità di prodotti commerciali a quelli con fini politici. In merito i cosiddetti quotidiani “indipendenti” sono i più infidi.

Quanti non sono accorti nell’usare la Rete sono a rischio di manipolazioni intellettuali al pari di quanti acriticamente seguono l’intrattenimento tv (la forma più insidiosa e più occulta di condizionamento) o leggono sempre lo stesso giornale.

Insomma fonte di libertà e allo stesso tempo trappola delle coscienze e della privacy, la Rete. Tutto dipende dal buono o cattivo uso che se ne riesce a fare.

Intanto, anche dall’Italia arrivano richieste di chiarimento in seguito allo scandalo del Cambridge Analytica: per l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni,

“tali tecniche di profilazione degli utenti e di comunicazione elettorale selettiva sembrerebbero essere state utilizzate nel 2012 anche su commissione di soggetti politici operanti in Italia”.

Per questo motivo, l’Agcom ha inviato a Facebook una specifica richiesta di informazioni circa l’impiego di data analytics per finalità di comunicazione politica da parte di soggetti terzi.

In particolare, spiega un comunicato dell’Agcom, è emerso che la società mette a disposizione degli utenti applicazioni sviluppate da soggetti diversi dalla piattaforma.

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