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Via libera all’agrivoltaico : altra risposta al caro energia

Via libera all’agrivoltaico : altra risposta al caro energia

29 Giugno 2022 0 Di Nunzio Ingiusto

Il Ministero  della  transizione ecologica emana le linee guida per i nuovi impianti allo scopo di non danneggiare  le coltivazioni. Una buona occasione per il Sud con i fondi del PNRR

L’agrivoltaico in Italia   s’ha da fare. Gli impianti fotovoltaici in campagna , di cui si discute da due anni per gli effetti eventualmente dannosi sull’agricoltura,  si possono realizzare. Basta rispettare alcune caratteristiche. Il Ministero della transizione ecologica ha messo la parola fine ad una disputa tra agricoltori, società di energia, associazioni. Ha diramato delle linee guida da rispettare per fare i nuovi impianti in campagna. La notizia arriva direttamente dal Ministero di Cingolani ed entra nel dibattito politico sulle alternative alle fonti tradizionali. In 39 pagine ha condensato cosa si puo’ fare per mettere pannelli in aree agricole senza danneggiare le coltivazioni. Nel testo le future installazioni sono definite come soluzioni “ virtuose e migliorative rispetto alla realizzazione di impianti fotovoltaici standard”. Gli agricoltori, che di questi tempi combattono il caro energia, devono ritenersi soddisfatti, perché sul territorio ci sono molte società disposte ad investire. e le terre possono avere una duplice funzione economica. Le caratteristiche tecniche e realizzative sono, ovviamente, in nocciolo del papier ministeriale. Gli interessati vi trovano le specifiche minime e i requisiti che devono rispettare le installazioni. Sul piano generale l’Enea che ha collaborato a strutturare il lavoro ha ritenuto strategico questo comparto  come mi ha spiegato il suo Presidente Alberto Dialuce in un precedente colloquio.

Sull’ agrivoltaico ci  sono risorse pubbliche e private

Siamo alla vigilia di una intensa attività nelle zone più appetibili per l’irraggiamento solare . Il Sud dovrebbe cogliere questa opportunità, vista  la grande quantità di terreni non coltivati su cui creare parchi fotovoltaici. L’interesse è legato anche alla disponibilità dei fondi del PNRR. Ad esempio le aziende che si orienteranno per l’autoconsumo, per l’agricoltura digitale e la buona qualità delle installazioni avranno qualche opportunità in più di avere soldi dallo Stato. Certamente ci vogliono professionisti e studi attrezzati per centrare gli obiettivi del settore. Le linee guida  agrivoltaico sono  frutto di un lavoro sinergico che ha visto partecipi il CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, il GSE, Gestore dei servizi energetici , l’ ENEA e il Cetro RSE – Ricerca sul sistema energetico. C’è di più, pero’, perché il Ministro Cingolani ha lanciato anche una consultazione pubblica per la concessione dei benefici pubblici. Quando si pianifico’ la spesa , il governo stabili’ contributi a fondo perduto fino al 40% per la realizzazione di questi impianti agrivoltaici. Ora con la consultazione e le linee guida a disposizione gli interessati devono scrivere a cee@pec.mite.gov.it usando il modulo di adesione alla consultazione e indicando nella mail “Consultazione M2C2 investimento 1.1 Sviluppo Agrovoltaico”. Una procedura che per fine anno dovrebbe vedere realizzati i primi impianti ed abbassare le criticità in campagna per gasolio ed altre energie tradizionali.

 

 

 

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