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L’Algeria torna in piazza: no a Bouteflika e no all’esercito

L’Algeria torna in piazza: no a Bouteflika e no all’esercito

30 Marzo 2019 0 Di Corrado Corradi

Sesto venerdì di protesta in Algeria: ultimo appello per le dimissioni di Bouteflika. Ma la piazza dice no anche al’iter costituzionale proposto dal capo dell’esercito.

Algeria in piazza, ultimatum a Bouteflika

Diverse migliaia di persone sono scese in piazza in tutte le città dell’Algeria per ribadire il no alla rielezione del presidente Bouteflika, per protestare contro il Pouvoir che lo sostiene e per dire no, questa volta, anche all’ingerenza di forze extra costituzionali.

La protesta ha avuto luogo ieri, giorno festivo per i musulmani, ed ha coinvolto tantissima gente, anche se il Direttorato generale della sicurezza nazionale ha contestato l’entità delle cifre circolate sui social.

In ogni caso, la protesta è partita contemporanemanete in pressoché tutte le maggiori città dell’Algeria, dalla capitale Algeri a Constantine, Annaba, Setif, Jijel, Skikda, Orano, Sidi Bel Abbes, Ain Témouchent, Saida, Bejaia, Tizi Ouzou, Laghouat, Djelfa, Ghardaia, Ouargla e El Oued. Sulle manifestazioni hanno vigilato le forze di sicurezza, ma tutto si è svolto pacificamente e senza disordini.

No al presidente e no al ministro della Difesa

A sentire i manifestanti di Place de la Poste a Algeri, questo venerdi di protesta (il sesto consecutivo), é l’ultimo appello.

Ultimo appello rivolto non solo a Bouteflika e a chi lo sostiene, ma anche a Gaid Ben Salah, il capo di stato maggiore dell’e Forze armate, che propone un iter costituzionale di avvicendamento suscettibile di creare una situazione politica speculare a quella per cui le piazze (tutte) dell’Algeria protestano.

In sostanza: no a Bouteflika e al suo clan ma no anche a Gaid Ben Salah. Nonché, e ciò é preoccupante, no anche all’ANP che lo sostiene

Quest’ultimo no costituisce un primum per l’Algeria, il cui popolo ha sempre nutrito fiducia nei confronti del proprio esercito.

Le piazze compatte di Constantine, Annaba, Algeri, Orano, Tizi Ouzou, Bejaia, financo del triangolo da cui sempre sono venuti i vertici militari, Batna-Tebessa-Souk Ahras, stanno protestando per un radicale cambio di sistema.

La manifestazione di ieri é difficile da quantificare ma di sicuro emergono tre aspetti:

  • per dimensione e piazze coinvolte ha segnato un ulteriore record;
  • la parola d’ordine che passava di bocca in bocca non lascia adito a dubbi: «Non, c’est Non», ossia: No é No!;
  • numerosissime le bandiere nazionali ad evidenziare lo spirito patriottico della protesta.

Un’altro slogan é pure riecheggiato: «No a Bouteflika e no al regime» … piu’ chiaro di cosi’!

É evidente che il sistema algerino é completamente sclerotizzato e il mondo arabo islamico che popola Maghreb e Mashrek non può stare soltanto a guardare e aspettare, il popolo algerino, “arabo e islamico” per costituzione, vuole il cambiamento e lo vuole al costo di far precipitare la situazione…

Che i leader di tale mondo ma anche quelli europei si facciano sentire.

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