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Le iconiche installazioni di Bill Viola in mostra a Roma

Le iconiche installazioni di Bill Viola in mostra a Roma

05 Marzo 2022 0 Di Patrizia Russo

Roma, Palazzo Bonaparte ospita un’esposizione dedicata a Bill Viola, il più grande videoartista contemporaneo. Icons of Light è il titolo della mostra che dal 5 aprile al 26 giugno 2022 ripercorrerà la carriera, dagli anni Settanta a oggi, dell’artista americano. Attraverso dieci installazioni iconiche Viola farà compiere un viaggio intimo e spirituale nella sua produzione artistica.

Viola e la videoarte: segno di riconoscimento della sua carriera artistica

Bill Viola, artista originario di New York, classe 1951, non ha certo bisogno di presentazioni. Pioniere della video arte è internazionalmente riconosciuto come uno dei massimi artisti contemporanei. Viola ha svolto un ruolo fondamentale per la consacrazione di questo genere di produzione artistica all’interno del panorama contemporaneo e ha contribuito in maniera determinante al suo sviluppo in termini di tecnologia e contenuti.

Bill Viola arriva nella Capitale e lo fa in un modo speciale

L’artista che ha unito la dimensione spirituale orientale con quella occidentale, la storia dell’arte con la sperimentazione video, la riflessione sulla cristianità con lo zen, si confronta con la città di Roma in un luogo non convenzionale per il mondo dell’arte contemporanea.

Nei raffinati saloni che furono dimora di Madama Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, i visitatori saranno avvolti dalle opere di Viola, uno dei massimi rappresentanti della videoarte mondiale. La mostra Icons of Light presenta un’esposizione che attraversa tutta la produzione dell’artista, dagli anni Settanta a oggi, dai lavori che approfondiscono il rapporto tra uomo e natura, a quelli ispirati dall’iconologia classica.

Le opere entrano in dialogo con lo spazio iconico di Palazzo Bonaparte immergendo lo spettatore in un percorso che intreccia la meraviglia degli spazi barocchi del luogo con l’intensità delle video istallazioni dell’artista americano.

Fire Martyr, 2014 | Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio

Emozioni, meditazione, passioni, emergono dai video di Viola portando lo spettatore a un viaggio interiore di estrema intensità che narra quelli che possono essere definiti i viaggi più intimi e spirituali dell’artista attraverso il mezzo elettronico.

Bill Viola a Palazzo Bonaparte

Icons of Light è una mostra concepita come un percorso immersivo nel quale il pubblico potrà accedere a spazi dall’atmosfera ovattata che ricordano luoghi di profonda intimità, quasi dei sacrari della propria memoria, un visionario spazio di culto dove il visitatore è invitato a stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l’opera d’arte. Un evento unico, visitabile fino al 26 giugno, per concedersi la possibilità di riflettere sulla vita, intraprendere il proprio viaggio interiore e immergersi in un mondo alternativo, del tutto diverso da quello che si è lasciato all’ingresso.

Il video diventa con Viola uno dei media a disposizione dell’arte contemporanea, un nuovo mezzo attraverso il cui linguaggio poter indagare una più profonda conoscenza dell’uomo e il suo rapporto con l’ambiente, gli intrecci tra tradizione orientale e occidentale, l’importanza degli elementi naturali e molte altre tematiche a cuore dell’artista.

I temi trattati sono visibili in mostra già dalla prima proiezione The Reflecting Pool (1977-79). Come in una metafora della nascita e della creazione, un uomo (l’artista stesso) sta in piedi al bordo di una piscina immersa nella natura e il suo riflesso nell’acqua: due temporalità (quella dell’immagine riflessa nell’acqua e l’ambiente intorno), due mondi (uno reale/virtuale e uno virtuale), due culture (uomo e natura); ma anche Oriente e Occidente, lo Yin e Yang, un lavoro sugli intrecci e le relazioni degli opposti. La foresta, gli alberi, le piante, sono protagonisti nel video Study for The Path (2002).

Observance (2002), uno studio della perdita e del dolore nelle sue molteplici espressioni personali, va concepita come una pittura in movimento, lentamente delle persone si avvicinano allo schermo guardando lo spettatore con aria sofferente. Non è più il fruitore dell’opera a guardare, ma è quest’ultimo l’oggetto guardato. In questo modo l’artista amplifica ulteriormente il processo di identificazione emotiva e, non a caso, l’opera è parte della serie “Passions”.

La tradizione pittorica italiana, fonte di ispirazione per l’artista, è qui riletta in chiave moderna: a passare davanti allo schermo sono persone vestite con abiti contemporanei. La mostra continua con un’opera, poco conosciuta al grande pubblico e non immediatamente ascrivibile al classico lavoro dell’artista americano: Unspoken (Silver & Gold) (2001). Qui l’artista fa uso espressivo del volto umano concepito ancora una volta come soglia fra un esterno (ciò che noi vediamo del volto) e un interno (il nascosto delle emozioni).

Bill Viola Unspoken (Silver & Gold), 2001 | Photo: Peter Mall

Unspoken – attraverso l’uso di una delicata proiezione su due pannelli (uno in foglia d’argento e l’altro in foglia d’oro) – riflette in proiezioni in bianco e nero le emozioni di due persone in una relazione separata dalle loro cornici. Entrambi i pezzi, Observance e Unspoken, sono della serie “Passions”, opere che ritraggono emozioni al rallentatore estremo, incarnando l’umanesimo dei dipinti del Rinascimento.

 

 

The Greeting, 1995 | Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio

L’arte classica è fonte di ispirazione anche per The Greeting (1995) ispirato alla Visitazione del Pontormo (1528-9). Due donne che parlano vestite con abiti del ‘500, come nel dipinto originale, interrotte da una terza donna che entra nella scena abbracciando e salutando. Il tutto con movimenti lenti all’interno di un’ambientazione che richiama quella del dipinto del Pontormo, ma che lo stesso artista definisce “industriale”.

La formalizzazione dell’emozione è uno dei centri del lavoro di Viola. Si percepisce in Ascension (2000), che riprende il tema dell’acqua come elemento naturale, sperimentazione della natura ciclica della nostra esistenza e simbolo di nascita e di rinascita, per la cultura Occidentale, ma anche di purificazione nella cultura giapponese.

E in Three Women (2008) dove viene evidenziato il passaggio da una forma all’altra. Una madre e due figlie passano attraverso un muro d’acqua, una linea di confine tra vita e morte, luce e ombra, da una forma di esistenza immateriale a una in carne e ossa.

Per Viola l’acqua è l’elemento base della vita. Lo vediamo nella serie dei “Water Potraits” (2013). Attori sott’acqua con espressioni rilassate, in pace con il mondo, attraversate dall’acqua, da quell’acqua che è per Viola l’elemento base della vita. Come l’immagine video, l’acqua fluisce e modifica, metafora del tempo in continuo cambiamento. Figure subacquee che non aprono gli occhi, e non prendono fiato, fluttuanti tranquille, sospese nel tempo.

Ascension, 2000 | Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio

Gli elementi naturali tornano prepotentemente nei video della serie “Martyrs” (2014). Terra, Aria, Fuoco e Acqua sono qui rappresentati da quattro diverse persone immobili che gradualmente vengono disturbati e infine sovrastati dall’elemento naturale di riferimento.

È qui rappresentata l’accettazione finale della morte. “Martire” viene dal greco e vuol dire “testimone” e, per l’artista, queste persone sono testimoni di valori fondamentali della nostra cultura quali azione, coraggio, perseveranza, resistenza e sacrificio.

Maggiori info

Bill Viola. Icons of light – Palazzo Bonaparte Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso), Roma

Dal 5 marzo – 26 giugno 2022

Orario apertura dal lunedì al venerdì 9.00 – 19.00 sabato e domenica 9.00 – 21.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)

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