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Le idee senza i social. L’esempio del Centro “G.La Pira”

Le idee senza i social. L’esempio del Centro “G.La Pira”

15 Settembre 2024 0 Di Nunzio Ingiusto
Il Centro Culturale “G. La Pira” esempio di continuità per il dialogo, la pace, l’ambiente, l’accoglienza.
Le domande sul mondo di oggi hanno molte risposte, nessuna va ritenuta definitiva, soprattutto se derivano da riflessioni, incontri, partecipazioni. In epoca di social media invasivi non stupisce che ci siano luoghi dove il dialogo tra persone in carne e ossa continua a essere praticato. La pratica diventa storia quando è trasparente e vuole contribuire al progresso sociale.
È proprio la prolungata teoria di incontri, seminari, ascolto, ad aver segnato la storia di un Centro Culturale che si avvicina ai 40 anni di attività: il Centro “Giorgio La Pira” di Pomigliano d’Arco. È uno dei più prestigiosi per il dialogo interreligioso, la pace, la solidarietà. A lato della forza dirompente delle piattaforme social ci si chiede se e quanto spazio può avere un Centro non confessionale che porta il nome di un valoroso uomo di un tempo lontano. Stabilirne l’attualità è difficile, perché il “La Pira” di Pomigliano andrebbe analizzato in chiave sociologica, a partire dall’originale idea fondatrice dell’infaticabile professore Gaetano Pugliese e di alcuni amici. Esageriamo se diciamo che è un luogo dove le idee camminano senza i social ? In decenni di attività ha accolto personaggi, autorità, autori, con spirito laico e costruttivo per comprendere gli avvenimenti che arricchivano o impoverivano il mondo.
Giorgio La Pira ha insegnato il metodo del dialogo, il senso della comunità, il valore della pace e della solidarietà in un’Italia post bellica con la voglia di ripartire. Nella cittadella industriale napoletana lo spazio autogestito del Centro “G. La Pira” nella storica sede di Via Felice Terracciano, è stata una testimonianza autentica, di territorio, con aspirazioni positive. Il calendario di incontri di quest’anno ha rinnovato una trama ideale con valori che sui social occupano poco spazio. La Campania ne può trarre solo prestigio. Allora ecco il bisogno di ritrovarsi, stare insieme per parlare, ascoltare musica, riflettere. Va bene un libro sull’autonomia differenziata, un concerto, una riflessione su Gesù, un pensiero sulla scuola, sulla democrazia.
Il legame con più generazioni di cittadini è andato avanti senza pregiudizi, con spirito libero per affrontare i grandi temi del ‘900 e del dopo: dal Vangelo alla pace, dall’accoglienza all’ambiente, dall’unità dell’Italia all’educazione, fino ai disagi e ai sogni degli anziani. E di questi ultimi, protagonisti del libro di Agostino Ragosta “L’ingenua allegria”, si parlerà mercoledì 18 settembre – ore 18- nella Rettoria della Chiesa del Carmine in Piazza Municipio. Pomigliano d’Arco ha tradizione operaia e di lotte sociali e nel Centro sono stati alzati pilastri di un ponte intergenerazionale imparziale e apolitico che si cerca di tenere alto. C’è partecipazione in città. Mercoledi sera sulla saggezza e sulle nostalgie degli anziani con l’autore Agostino Ragosta ne parleranno Caterina De Falco, Anna Criscuolo, Oreste Albarano: voci autentiche di un mondo reale. Un valore consolidato del Centro pomiglianese. 
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