Le opposizioni in piazza per una scuola democratica.”Il governo ci ascolti “
18 Ottobre 2025Sabato 18 ottobre 2025: la forte opposizione del mondo della Scuola alle Indicazioni Nazionali 2025 si è manifestata nelle piazze italiane.
Il Tavolo Nazionale per una Scuola Democratica (costituito da oltre 25 Associazioni, tra cui Cidi, Proteo Fare Sapere, Movimento di Cooperazione Educativa, Legambiente, Flc CGIL, Unione degli Studenti e altre) ha organizzato una grande mobilitazione che si è svolta con successo in oltre 40 piazze. Da Milano a Napoli, migliaia di insegnanti ed esponenti delle realtà dei genitori, degli studenti e del terzo settore hanno manifestato, con l’obiettivo di contrastare l’impianto culturale e pedagogico delle Indicazioni Nazionali 2025. Un nutrito presidio di Associazioni e Sindacati si è tenuto a Roma, al Ministero dell’Istruzione e del Merito, per dire NO a chi vorrebbe tornare al modello di scuola trasmissivo, gerarchico e selettivo.
Alla visione chiusa e identitaria delle Indicazioni 2025, la scuola democratica mette al centro una visione di scuola planetaria, aperta a tutti, libera e inclusiva. A Napoli, dove si è svolto un sit in con la partecipazione delle numerose Associazioni coinvolte, Daniela Politi, delegata territoriale del Movimento di Cooperazione Educativa ha dichiarato: ” è stata una giornata di mobilitazione importante per il mondo della scuola che ha messo al centro la difesa della scuola pubblica. Abbiamo voluto ricordare ancora una volta, soprattutto noi del MCE, il diritto sancito dalla Costituzione per una scuola democratica e aperta ai cambiamenti. Una battaglia giusta, da sostenere con la collaborazione di tutte le istituzioni a partire dai Comuni e dalle Regioni ”.
Le Associazioni presenti al Tavolo Nazionale per una Scuola Democratica sono sempre più determinate a dare battaglia per difendere la scuola dell’autonomia. “La scuola è molto più di un’istituzione: è il cuore pulsante della democrazia, lo spazio dove si costruisce uguaglianza, cittadinanza, coscienza critica. È un bene comune, non una proprietà di governi o partiti”, si legge nel comunicato diffuso dal Tavolo democratico.
Tutte le iniziative di mobilitazione programmate (sit in, flash mob, discussioni e dibattiti) hanno visto un’ampia partecipazione. È stata una risposta collettiva, caratterizzata dal confronto tra scuola, cultura e politica, a difesa della scuola pubblica e democratica.






