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Le Pen insegue Macron alle Presidenziali in Francia, il 14 il ballottaggio

Le Pen insegue Macron alle Presidenziali in Francia, il 14 il ballottaggio

11 Aprile 2022 0 Di Pietro Nigro

Marine Le Pen insegue Macron alle Presidenziali in Francia, il Presidente in vantaggio ma di pochissimo. Ballottaggi, decisivi i neogollisti e i radicali.

Le Pen insegue Macron alle Presidenziali in Francia

E’ un vantaggio, ma meno marcato rispetto alle precedenti Elezioni Presidenziali in Francia quello che piazza Emmanuel Macron in pole position per il prossimo ballottaggio del 24 aprile.

Ma la seconda, la battagliera leader della Destra Marine Le Pen, lo insegue piuttosto da vicino, mentre l’astensionismo supera il 26 per cento.

Ora, i due candidati hanno due settimane per trovare appoggi esterni al loro elettorato e tra i leader battuti nella corsa presidenziale, e Macron, che sembra essere favorito, è partito subito alla ricerca di voti: “Nulla è ancora deciso, quello che succederà nei prossimi quindici giorni è decisivo per la Francia e per l’Europa“, ha detto Le President.

Macron ha fatto il pieno dei voti che poteva cercare, il 4 per cento in più rispetto a quando è stato eletto nel 2017, ed ha tenuto a sufficiente distanza la temibile rivale Le Pen.

Ma nulla è ancora deciso, perché per esempio il vantaggio che divideva i due in quella occasione si è molto assottigliato. E soprattutto perché Macron potrebbe intercettare facilmente altri voti in aree sia di centro destra che di sinistra, ma anche la Le Pen potrebbe, secondo alcuni analisti, attirare almeno un altro 7 per cento di voti in più rispetto al ballottaggio dell’altra volta.

Insomma, c’è perfino chi teme che alla fine Macron possa vincere solo di un risicato 51 a 49.

Per questo ora conta moltissimo il riposizionamento degli esclusi, dei candidati battuti nella corsa all’Eliseo.

Così, potrebbe valere tanto il sostegno che Eric Zemmour ha annunciato a favore della Le Pen, mentre la maggior parte degli altri leader invitano i propri supporter a convergere sul Presidente uscente. Zemmour, sceso in qualche settimana dal 16 al 7 per cento potrebbe aver pagato un caro prezzo per le sue affermazioni filorusse, ma soprattutto ha perso la scommessa di soppiantare la presidente del Rassemblement National come guida dell’estrema destra. Nonostante l’arrivo nel suo movimento Reconquete! di diversi colonnelli della Le Pen, tra cui la nipote Marion Maréchal, la sua rivale ha avuto infatti almeno il triplo dei voti.

In verità, è difficile comprendere per ora che succederà delle aree elettorali un tempo vaste ed ora apparentemente disciolte come neve al sole della destra neogollista e della sinistra moderata.

Il Partito socialista, per esempio, ha visto la sua candidata Anne Hidalgo tristemente ferma ad appena il 2 per cento dei voti, mentre il tribuno della Gauche più marcata e radicale Jean-Luc Mélenchon sale per la prima volta oltre il 20 per cento piazzandosi al terzo posto, e che si è già dichiarato a favore del Presidente in carica e contro la sfidante di Destra.

Neppure un voto deve andare a Marine Le Pen!”, ha gridato dal palco ai suoi sostenitori, anche perché c’è il timore diffuso che i suoi supporters, forti del loro radicalismo sociale ed economico, possano invece preferire la leader della Destra al troppo liberal presidente uscente.

Ma sa di clamoroso la sconfitta di Valérie Pécresse, prima donna a candidarsi all’Eliseo per i Républicains neogollisti, che sprofonda dal 16-17% iniziale al 5% di questa sera. Il suo predecessore nella corsa all’Eliseo, Francois Fillon, nonostante fosse azzoppato dallo scandalo dei collaboratori parlamentari, aveva conquistato il 20 per cento cinque anni fa.

Preannunciata dai sondaggi invece l’altra grande esclusa, Anne Hidalgo, sindaca socialista di Parigi ferma al 2 per cento e che già nei giorni scorsi ha anticipato la sua sconfitta proclamando la necessità di rifondare il Partito Socialista Francese.

Anche gli ecologisti, con Yannick Jadot si fermano sotto la soglia del 5 per cento, per cui a sinistra resta ormai, il solo Mélenchon, che ovviamente cerca ora di accreditarsi come guida di un nuovo “polo popolare”.

Corsa al ballottaggio, due settimane per trovare nuovi voti

Sin da ieri sera, dunque, è partita la sfida Macron – Le Pen per il ballottaggio. Ci sono solo due settimane per trovare nuovi appoggi, non tanto per convincere i leader esclusi – quasi tutti già schieratisi con Macron – ma soprattutto i loro elettori.

Una tappa importante per capire la situazione sarà tra una decina di giorni, quando si terrà l’atteso scontro in tv tra i due leader, e che 5 anni fa diede la certezza della vittoria di Macron per 66 a 34 per cento.

Ma in molti in Francia fanno notare che i tempi sono cambiati, che la stessa Marine Le Pen è più agguerrita e preparata di cinque anni fa, ma al contempo dotata di una immagine più ammorbidita”, forse più convincente, e che, soprattutto, potrebbe essere maggiormente in grado di pescare nell’enorme serbatoio dei voti neo-gollisti in libera uscita, stimati in almeno il 15 per cento.

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