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Leone Magno fermò Attila, Papa Francesco non riesce a convincere Salvini

Leone Magno fermò Attila, Papa Francesco non riesce a convincere Salvini

06 Gennaio 2019 0 Di Marino Marquardt

Il Tizio che usa rosario e Vangelo come kit elettorale se ne frega delle parole del Papa. Accade quando la rozzezza d’animo, l’incultura e l’intolleranza hanno la meglio sull’empatia, sulla sensibilità d’animo e sulla intelligenza. Niente di più deplorevole del servirsi di simboli religiosi per perseguire scopi che con le Fedi non hanno nulla da spartire. Roba da ciarlatani, parola di ateo!

Migranti in mare, il Pontefice esorta l’Europa e il Governo italiano a mostrare solidarietà. Il Leader della Lega fa orecchie da mercante

Matteo Salvini – il leader della Lega al quale la stoltezza di Matteo Renzi regalò il Governo l’estate scorsa – si mostra insensibile all’appello di Papa Francesco pronunciato durante l’Angelus dell’Epifania.

“Da parecchi giorni –ha ricordato il Pontefice – quarantanove persone salvate nel Mediterraneo sono a bordo di due navi di Ong in cerca di un porto sicuro dove snarcare. I Leader europei mostrino solidarietà”.

E’ un appello accorato – questo del Papa – rivolto a tutti i Paesi Ue, Italia compresa, nella speranza che quei disperati stremati dal viaggio, dall’incertezza e dalla stanchezza possano trovare ristoro sulla terraferma.

Questo di Francesco è un Sos ispirato da un imperativo etico che travalica i dettami religiosi, è un Sos lanciato urbi et orbi per smuovere una situazione pesante e di sostanziale stallo. Cita anche l’evangelista Matteo e probabilmente Bergoglio lo fa nella speranza che un altro Matteo, stavolta quello che è al Governo, possa ascoltarlo.

Pia illusione. Il Ministro dell’Interno (al Viminale per Grazia ricevuta da Renzi), fa orecchie da mercante. E ripete il refrain: “I porti restano chiusi”.

Cosa dire…

Ciò che riuscì a Leone Magno non sta riuscendo a Papa Francesco.

Nel 452 Leone Magno – come è noto – sulle sponde del Mincio riuscì a fermare con la forza delle parole (e probabilmente anche con la forza del denaro del tempo) il barbaro Re degli Unni Attila; oggi le parole di Bergoglio non riescono a intenerire il Barbaro del Viminale.

Il Ministro dell’Interno usa la simbologia religiosa come kit elettorale

Salvini – è del resto noto – è uno che usa la religione per rivendicare le radici cristiane della Terra in cui vive soltanto in occasione di sbarchi di poche centinaia di neri e musulmani, sbarchi che – dimostrando di fare pessimo uso della lingua italiana – lo stesso Ministro leader della Lega definisce impropriamente “invasioni” di un Paese con oltre cinquanta milioni di abitanti. Assurdo, il Ministro non conosce le regole di proporzionalità.

Questa del Leader della Lega è allora una questione culturale e politica che non ha nulla da spartire con la religione. E la riprova di quanto affermato è nella stessa testarda e ottusa decisione del Ministro di rifiutare ogni forma di solidarietà ai disgraziati ancora ostaggio del Mediterraneo.

Il Leghista usa i principi Cristiani alla Cicero pro domo sua, insomma: gli stessi principi che Salvini accantona e dimentica quando si tratta di tutelare le vite e i diritti di quanti arrivano da lontano attraversando mille peripezie. Nessuna traccia di pietas, nessuna traccia di solidarietà.

Detto ciò, piccola Ue, piccoli Leader, piccola Politica. Questa Europa indifferente di fronte al dramma di quarantanove disperati rischia di marcire tra i suoi grandi e piccoli egoismi. Il tutto mentre l’Italia scivola verso la barbarie. Grazie a Renzi che a questo Pese ha regalato Salvini nel ruolo di Ministro. Una colpa che buona parte degli italiani non perdonerà mai all’Ex Capo Scout di Rignano oggi autonominatosi Senatore.

Intanto tra i Cinquestelle aumenta il numero di quanti hanno iniziato a scalciare. Spes ultima dea…

06/01/2019  h.14.00

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