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Lettera aperta alla Ministra della pubblica amministrazione

Lettera aperta alla Ministra della pubblica amministrazione

08 Aprile 2020 0 Di Vittorio Zenardi

Illustre Ministro Dadone,

la pandemia impone una decisa accelerazione della digitalizzazione a cui la pubblica amministrazione è chiamata prima fra tutti. Il Covid – 19 ha imposto nuove regole di lavoro e i dipendenti della pubblica amministrazione, dirigenti e non, devono esser dotati del patrimonio conoscitivo necessario ad esercitare il lavoro agile nella maniera più efficiente ed efficace possibile.

AIDR è da anni impegnata in una costante attività di sensibilizzazione delle istituzioni e dei cittadini al tema digital e, oggi più che mai, intende fornire il suo supporto ad entrambi nell’ottica di una massima e proficua collaborazione a beneficio della collettività. Con la presente si propone a cod.sto ecc. mo Ministero di avvalersi di strumenti già esistenti per consentire l’indispensabile formazione del personale delle amministrazioni, centrali e locali, propedeutica allo svolgimento “agile” della propria prestazione lavorativa.

Il Formez PA, la cui mission include la promozione della modernizzazione della pubblica amministrazione, può assumere un ruolo centrale nel coordinamento di questo processo in ragione dell’expertise già maturata e della disponibilità di un’organizzazione dedicata.

Come noto,  il d.lgs. 165/2001 recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” impone un obbligo di formazione per tutte le amministrazioni pubbliche che sono così individuate “le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) e le Agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300”.

Lo stesso d. lgs. impone “tenuto conto delle autonomie locali e di quelle delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dell’articolo 97, comma primo, della Costituzione” di “c) realizzare la migliore utilizzazione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, assicurando la formazione e lo sviluppo professionale dei dipendenti” nonché di curare “la formazione e l’aggiornamento del personale, ivi compreso quello con qualifiche dirigenziali, garantendo altresì l’adeguamento dei programmi formativi, al fine di contribuire allo sviluppo della cultura di genere della pubblica amministrazione.”

La scuola nazionale dell’amministrazione (SNA) precisa ulteriormente che tra le sue principali attività figura l’erogazione della formazione per tutti i dipendenti pubblici. Come si legge sul suo sito, infatti: “Parte integrante della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) è l’istituzione deputata a selezionare, reclutare e formare i funzionari e i dirigenti pubblici e costituisce il punto centrale del Sistema unico del reclutamento e della formazione pubblica, istituito per migliorare l’efficienza e la qualità della Pubblica Amministrazione italiana”.

Ad oggi siamo tuttavia a segnalare che solo i dirigenti possono partecipare a detta formazione. La partecipazione ai corsi di formazione continua, infatti, è a titolo gratuito solo per i dipendenti delle Amministrazioni centrali, di cui al CCNQ 2016-2018, e per i dipendenti degli Organi costituzionali, delle Autorità indipendenti e dell’Istituto nazionale di statistica.

I soggetti non compresi in questo elenco possono accedere alla formazione, solo previo pagamento di una quota individuale di iscrizione (al pari dei  dipendenti di soggetti privati, la cui  quota è a carico del datore di lavoro. Per offrire degli esempi concreti sugli effetti di questa disparità, citiamo il caso della partecipazione al corso “Advanced ICT Presentation Skills”. Questa è gratuita per alcune Amministrazioni ed erogata al costo di 60,00 euro per un funzionario del Comune o di altro ente territoriale e di 180 euro per i soggetti dipendenti da privati. In ogni caso, i soggetti di amministrazioni per le quali il corso non è gratuito per poter accedere alla formazione devono essere iscritti dalla propria amministrazione di appartenenza che dovrà versare la quota di iscrizione alla SNA.

È di tutta evidenza come il meccanismo appena descritto crei delle distorsioni che, specie in un contesto emergenziale come quello attuale, non possono più essere consentite.

Un dipendente pubblico, diverso dai soggetti per i quali il corso è gratuito, non può accedere a corsi di formazione professionale se non a pagamento e previa autorizzazione dell’ente di appartenenza che si trova spesso a dover negare tale autorizzazione per impossibilità di sostenerne i relativi costi.

La nostra Costituzione impone che l’azione amministrativa sia efficace ed efficiente a tutti i livelli. Tuttavia, l’amministrazione si compone di individui che, per poter adeguare il proprio operato agli standard più elevati e alle best practices amministrative nazionali ed internazionali, devono poter fruire di un costante aggiornamento professionale.

On. Ministra Le chiediamo, certi che condivida il nostro pensiero, di intervenire per consentire a partire da questa fase emergenziale, la fruizione libera della formazione SNA ai funzionari di tutte le amministrazioni pubbliche, senza distinzioni.

AIDR ritiene che grazie ad iniziative come questa si potrà accelerare sull’indispensabile processo di digitalizzazione di cui il nostro Paese ha assoluta necessità, soprattutto in questo momento.

La ringraziamo per la Sua cortese attenzione e Le siamo grati per l’attenzione che vorrà prestare alla nostra proposta.

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