Libia, perché ci preoccupa l’avanzata del LNA a ovest di Tripoli
16 Aprile 2020Tracollo di Haftar, il Libian National Army del leader musulmano Al Sarraj riconquista la costa a ovest di Tripoli. E i wahabiti sembrano di nuovo amici del suo mentore Erdogan.
Perché è meglio non dimenticare il fronte libico
La mente concentrata sugli effetti del covid-19 e sui possibili effetti della prevedibile crisi finanziaria del post emergenza, in Libia i turchi si danno da fare, sostengono il GNA (Governo di accordo nazionale) del fratello musulmano Al Sarraj e questi, con il suo esercito (il LNA, Libian National Army) riconquista i territori a ovest di Tripoli precedentemente conquistati dal Generale Haftar, arrivando fino ai confini con la Tunisia.
Come è potuto succedere che il LNA sia riuscito a portare a termine un’offensiva cosi’… ficcante, durata 36 ore?
Semplice:
- è stato comandato da ufficiali turchi;
- è stato rinforzato con 5.000 mercenari siriani (già sperimentati durante la guerra civile siriana);
- è stato appoggiato da una consistente componente di artiglieria il cui tiro era guidato da droni.
In pratica, adesso la costa occidentale da Tripoli alla Tunisia è in mano al fratello musulmano Al Sarraj.
Poco male, si dirà, in una guerra le sconfitte si alternano alle vittorie. Ma questa ha più l’aria di un tracollo del Generale Haftar che di una semplice sconfitta…
Il roboante comunicato dell’LNA sciorina: “Le nostre forze hanno ripreso il controllo delle città costiere”, e fa l’elenco di quello che le forze di Haftar hanno lasciato sul campo in termini mezzi:
- due blindati, rampe di lancio di razzi “Grad” (specificando che si tratta di mezzi emiratini),
- 10 carri armati (T-54/55);
- numerosi (ma non specificati automezzi);
- grandi quantità di munizioni per fucili d’assalto, razzi, missili anticarro e granate da mortaio.
Nulla è stato specificato in termini di caduti, feriti e prigionieri, tranne l’ufficializzazione della morte del Comandante il settore, il Colonnello Al Marghani, che, secondo recenti affermazioni di Haftar, a breve avrebbe dovuto entrare vittorioso a Tripoli.
Sorgono due considerazioni.
- Prima considerazione: la costa a ovest di Tripoli è da sempre la base di partenza dei barconi carichi di migranti clandestini. Zona adesso controllata dal GNA, in pratica dalla Turchia. E conoscendo la propensione di Erdogan ad usare l’emigrazione clandestina come arma di pressione, non vorrei essere cattivo profeta ma dovremmo attenderci un incremento di tale flusso.
- Seconda considerazione: i wahhabiti e i Fratelli Musulmani sono sempre stati “culo e camicia”, poi da un annetto hanno litigato e si sono reciprocamente sconfessati. Ebbene, non sarà che in Libia hanno ripreso a volersi bene per cui adesso i wahhabiti, emiratini e sauditi, sono restii a contrastare il “fratello musulmano” Erdogan (ridiventato amico) e lesinano sul sostegno militare ad Haftar? In questo caso, “peggio me sento”, ci ritroveremmo con la nostra quarta sponda via via sempre più islamizzata con addirittura velleità di califfato.