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Libia, truppe locali e straniere…. schierate e pronte alla guerra civile

Libia, truppe locali e straniere…. schierate e pronte alla guerra civile

08 Aprile 2019 0 Di Corrado Corradi

Libia sull’orlo della guerra civile: Haftar schiera la Nla, Al Sarraj le milizie. Dietro, ufficialmente o no, le truppe inviate da varie potenze straniere.

La Libia è nuovamente sull’orlo di una guerra civile, e tutte le parti in causa, incluso le potenze straniere presenti, sembrano aver schierato le truppe a loro disposizione. Si attende solo il via libera.

Libia, truppe pronte alla guerra civile

La NLA (National Libian Army) del Generale Khalifa Haftar è attestata poco distante dalla periferia sud di Tripoli. Di fronte, lo zoccolo duro delle disarticolate forze nella disponibilità di Fayez al-Sarraj, le “milizie di Misurata”. Queste ultime, finora, hanno ingaggiato gli avversari solo in un iniziale combattimento  più consistente, che hanno costretto la NLA a ricorrere a qualche bombardamento aereo, tra cui quello sull’aeroporto di Tripoli.

La situazione, militarmente, è dunque ancora confusa.

Sicuramente, le forze di Haftar sono molto meglio organizzate ed equipaggiate, anche se le colonne di carri che abbiamo visto muovere sono costituite essenzialmente da vetusti T-55 sovietici.

Tuttavia, per ora, oltre a una operazione di trasferimento truppe da est e da sud in direzione di Tripoli, non si è registrata nessuna battaglia suscettibile di rovesciare il fronte.

Da parte sua, Al Sarraj ha mobilitato le variegate forze di cui dispone e ha inviato le milizie di Misurata a “frenare” l’avanzata della NLA.

Per ora quindi, a parte la grandguignolesca dichiarazione di Al Sarraj di scatenare un “vulcano di rabbia”, siamo in una situazione di stallo, che sembra destinata a rimanere tale almeno fino a quando qualcuno, immagino in primis la Francia, non darà il “feu vert” ad Haftar.

Abbiamo pertanto il tempo di concentrare l’attenzione su un altro fattore che rischia di passare inosservato, ma che riveste una certa importanza: le variegate truppe straniere che, ufficialmente o ufficiosamente, sono presenti in Libia.

Ecco l’elenco completo:

  • gli immancabili Marines statunitensi, inquadrati nella missione Africom, che in attesa degli eventi hanno preso il largo ed incrociano davanti alle coste libiche;
  • le forze francesi che appoggiano Haftar, presenti nel sud del paese, ricco di petrolio, che l’NLA ha occupato a gennaio prima di dirigersi velocemente a nord verso Tripoli;
  • gli italiani, circa 300 uomini schierati a Misurata per contrastare l’ISIS e i flussi migratori clandestini;
  • probabilmente qualche distaccamento operativo del SAS inglese;
  • e, forse, anche i russi, rappreentati da contractors schierati in Cirenaica;
  • infine nella regione orientale è presente anche un contingente emiratino.

La situazione è dunque in una fase di stallo e, come tutte le fasi di stallo, a breve sortirà un cambiamento: o l’equipaggio che ha portato il velivolo in quella condizione di grave incertezza saprà (o vorrà) ritrovare l’equilibrio, oppure precipiterà…

E solo i bravi piloti sanno uscire dalla fase di precipitazione in cui il velivolo è entrato dopo uno stallo portato alle estreme conseguenze.

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