L’Italia invecchia ma è un’opportunità per crescere
12 Dicembre 2024Perchè le proposte del convegno della HerAcademy del Gruppo Hera, aprono nuove prospettive per l’economia italiana. L’aumento dei consumatori over 50 nell’ottica della sostenibilità.
Demografia e lavoro: un tema che riguarda l’Italia come Paese che invecchia più degli altri. L’analisi di due fenomeni così complessi è stata al centro del convegno annuale della corporate university del Gruppo Hera HerAcademy. La sfida demografica sta influenzando l’economia globale, con impatti sia a livello macroeconomico, sia a livello aziendale in particolare per quel che riguarda cambiamenti nel mercato del lavoro. Un focus sull’Italia non deve tralasciare il contesto mondiale toccato da trasformazioni epocali.
Quale è il costo degli squilibri demografici ? Quale è l’impatto sul mercato del lavoro in Italia? Come affronteremo la sfida della società della longevità? E quale sarà in ruolo delle donne ?
Sono queste le domande su cui si sono confrontati esperti, docenti e manager, tutti ospiti di HerAcademy a Bologna. Un confronto originale promosso da un gruppo industriale che ha interesse a capire dove andiamo poiché il suo business è territoriale e differenziato per età. “Il calo demografico e l’incremento della longevità lavorativa generano significative implicazioni per la società, per l’economia e, naturalmente, per le nostre aziende – ha detto Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera”. È una contingenza storica per cui oggi in azienda lavorano contemporaneamente 4 generazioni, dai baby boomer alla genZ: erano 2 solo 20 anni fa. “ La formazione assume modelli innovativi, partendo dalla nostra corporate university e diffondendosi in azienda anche grazie a community interne e accademy professionali ” ha aggiunto Fabbri. La dinamica sociale ha emergere un nuovo welfare che supera la connotazione di integrazione al reddito e diventa un modo per favorire l’armonia fra la vita lavorativa e quella privata. Hera investe ogni anno oltre 30 milioni di euro in formazione e welfare per i suoi 10 mila dipendenti. L’azienda sa che il capitale umano è preponderante nella creazione del valore. L’invecchiamento della popolazione e la denatalità sono comunque dentro l’emancipazione della società. I bisogni sono differenziati e le aziende devono avere una strategia pronta per non farsi travolgere. “Certamente, risponde Orazio Iacono, Amministratore Delegato di Hera- è necessario che le aziende sviluppino una visione strategica a lungo termine che affascini anche le nuove generazioni. Sono necessari almeno due elementi: capitale umano e capitale finanziario ”. Se c’è stagnazione demografica e fuga di talenti, la crescita di un sistema industriale non può che fare leva su ricerca e innovazione in grado di captare anche flussi migratori con competenze. E questo, se non altro per arricchire il tessuto socio-economico e culturale del Paese.
Avivah Wittenberg-Cox, esperta di leadership e diversità generazionale, a Bologna ha detto che i modelli di business tradizionali ormai non sono più sufficienti per affrontare questa nuova realtà. L’invecchiamento della popolazione rappresenta un’enorme opportunità e il mondo vede crescere un “economia della longevità” che sta dando vita al nuovo segmento dei consumatori over 50. I grandi cambiamenti della produzione di beni e servizi, della tutela dell’ambiente, delle cure sanitarie in aumento, sono l’evidenza di uno status quo ineludibile. Trascurarlo sarebbe grave per cui bisogna adottare accorgimenti. L’orizzonte delle cose da fare, evidentemente, non è solo italiano e c’è un grande bisogno di condividere la cooperazione internazionale e la sfida della sostenibilità. Hera con la sua Academy si muove in questa direzione che è poi, quella sostenuta anche Enrico Sassoon, Direttore Responsabile Harvard Business Review Italia. Sasson auspica la creazione di una “ladership necessaria” per gestire i fenomeni. Non la si inventa, deve essere costruita, credendoci ma soprattutto investendo quei denari che modificano il rapporto uomo- produzione- ambiente. Qualcosa che si scorge anche nella mission di HerAcademy: sapere, crescere, innovare. Per ora poco imitata da altre aziende.