L’Italia green piace alle Regioni
14 Dicembre 2021La transizione ecologica e quella digitale dovranno andare di pari passo per avere davvero un Paese rinnovato. Gli annunci del governo e gli effetti sul Mezzogiorno.
35 miliardi di investimenti per un Italia green suddivisi in una serie di bandi con l’idrogeno al centro di molti di questi e non dobbiamo temere chi verrà dopo il nostro governo. Roberto Cingolani ha fiducia sulla capacità della macchina dello Stato di spingere il PNRR verso i traguardi del 2026. Non è il solo esponente di governo, evidentemente, come spiega la Conferenza delle Regioni in una nota che riassume il cammino del Piano,visto ancora volta come occasione storica per ridisegnare l’Italia. Il lavoro di squadra impostato da Draghi si vede. E le fibrillazioni dentro la maggioranza di governo sembrano non intaccare il lavoro di Ministeri centrali. La fiducia nei risultati finali, infatti, accompagna anche il Ministro dell’innovazione tecnologica Vittorio Colao e la Ministra per il Sud Mara Carfagna. Tutto quello che è riportato nella nota della Conferenza Stato-Regioni dà il senso di un metodo di lavoro sconosciuto ai tempi dei governi Conte. Il quale, insieme ai Cinquestelle, qualche amarezza deve avvertirla per non essere più sul ponte di comando mentre l’Italia ha ripreso a camminare.
Per la transizione ecologica nel primo trimestre 2022 Draghi e Cingolani partono con un bando da 1,9 miliardi per il bio metano e uno da 30 milioni per la cultura e la consapevolezza su temi e sfide ambientali. “ Nello stesso periodo, pero’- spiega Cingolani- ci sarà anche un bando da 680 milioni per la promozione di impianti innovativi, 0,16 miliardi per ricerca e sviluppo e 450 milioni per aree dove si studiano applicazioni specifiche dell’idrogeno, le Hydrogen Valley”. Queste ultime- se davvero in campo- segneranno l’avvio di una sperimentazione che per l’Italia puo’ diventare un’eccellenza perché ci sono anche Centri di ricerca al lavoro. Nel quarto trimestre si spenderanno 4 miliardi per le smart grid e la resilienza climatica delle reti. L’Italia ha bisogno di potenziare le infrastrutture tecnologiche per cui alcuni progetti del Ministero di Cingolani si sovrapporranno a quelli delle struttura di Colao. Su questo non ci potranno essere fallimenti poiché le relazioni tra sviluppo sostenibile di un Italia green, sul serio, e digitalizzazione sono alla base di qualsiasi ipotesi di crescita economica. Oggi nessuno più dà spazio a dispute bloccanti come nel 2019 e 2020. La ripresa andrà avanti se i cantieri si apriranno, se il lavoro preparatorio del PNRR è servito a sgombrare il campo da fantasie e idee irrealizzabili. Tranquilli tutti: il 2022 è l’anno in cui tutto parte, rassicura il Ministro Colao. Per quel che ci riguarda, aggiunge, “siamo quasi al momento di fare le gare per la fibra e a luglio si vedranno le persone che scavano”.
La transizione ecologica avrà anche le caratteristiche della blu economy, dove si spenderanno altri miliardi e che riguardano anche il fiume Po per 360 milioni. Altrettanto intenso il programma per il 2023 che potrebbe non essere più nelle mani del governo Draghi. Ma la road map è tracciata con investimenti per le isole green, rischio idrogeologico e alluvioni, soldi per riuso dei fanghi, agrovoltaico, ricariche elettriche. Intanto prima di Natale Colao spera di poter annunciare anche la nascita del Cloud nazionale, altra infrastruttura indispensabile del PNRR. Che effetti avranno questi piani sul Mezzogiorno ? L’Italia green passa a Sud di Roma ? Ai Presidenti di Regione la Ministra Mara Carfagna ha dato assicurazioni sulle Zes (Zone economiche speciali ). Per sconfiggere dubbi sulla loro effettiva creazione il Ministero del Sud ha stabilito in due anni l’avvio dei cantieri. “Inserire una linea di finanziamento apposita nel PNRR – dice Carfagna- e’ stata una scelta del Governo che vuole scommettere e considera le Zes un volano di sviluppo, poli attrattivi per investimenti nazionali e internazionali”. La dotazione di 630 milioni, da spendere in fretta, effettivamente lusinga i Presidenti di Regione che da anni aspettano di vedere valorizzati traffici e commerci. La Ministra Carfagna si è battuta per destinare più del 40 % dei soldi disponibili al Mezzogiorno puntando anche sulla velocità della PA. Le Zes sono strategiche, ma è chiaro che dovranno essere anche aree green dove sviluppare progetti per fonti rinnovabili.