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L’Italia sostenibile nel gioco del PNRR

L’Italia sostenibile nel gioco del PNRR

08 Febbraio 2022 0 Di Nunzio Ingiusto

Nel confronto tra Governo e Regioni sugli obiettivi del  Recovery Plan accenti diversi su tempi e modi per far cambiare volto al Paese. 45 obiettivi in 6 mesi.

Il più preoccupato è il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Teme che l’aumento dei prezzi dell’energia l’anno prossimo, possa avere un costo totale superiore all’intero pacchetto del Pnrr.

La corsa all’insù della bolletta energetica europea cala nel dibattito in corso tra governo e Regioni sulla gestione del Piano di Rinascita e Resilienza. La straordinaria idea di un Italia sostenibile è in pericolo ? Certo sono tutti al lavoro per non sciupare un’occasione storica con una dotazione di oltre 200 miliardi di euro.

E’ vero che la Corte dei Conti dice che il bilancio Ue 2021-2027 è da considerare eccezionale perché l’Italia prende la quota maggioritaria delle risorse del Recovery plan. Ma qualche scricchiolio sull’impianto di un’Italia più sostenibile, si avverte.

“Per la prima volta, insieme al Pnrr, parte anche la programmazione europea e per questo è necessario un coordinamento” ha detto il vicepresidente della Sicilia Gaetano Armao.

Il governo, anche rispetto alle indicazioni di Bruxelles, deve tenere sotto controllo programmi e investimenti.

In questi mesi, però, la strategia delle Regioni si è affinata fino a diventare una specie di camera di compensazione delle decisioni prese a livello centrale.

Il Pnrr non ci ha messo al sicuro da tutto, ha aggiunto Cingolani, ma le intese tra governo ed Enti locali su questioni fondamentali come l’ambiente, le energie rinnovabili, gli appalti verdi, la mobilità, non possono avere ombre.

Il rischio che a tenere la barra al centro potesse essere una persona diversa da Mario Draghi è stato allontanato con la rielezione al Quirinale di Sergio Mattarella.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Per avere efficienza bisogna cambiare molte regole – ha detto il Presidente della Liguria Giovanni Toti e non si è sbagliato. Luca Zaia ha paura, invece, di un overbooking della spesa con comunità che non riusciranno a spendere tutto. Gli estremi dei due Presidenti del Nord in fondo si toccano. Perché il punto dirimente è la macchina burocratica- tutta- nelle cui crepe si annidano pericoli di ogni tipo, dai faccendieri, alla finanza spregiudicata , alla criminalità organizzata. Nel Lazio Nicola Zingaretti ha firmato un accordo con la Procura distrettuale Antimafia per controllare chi partecipa ai bandi del Pnrr.

La guardia si alzerà per non avere problemi sin dalla concessione di fondi. Ma non saranno i controlli di legalità, pur necessari ed importanti, ad assicurare all’Italia il successo di Paese ad impatto zero. Il traguardo di un Italia sostenibile è per i prossimi anni,  che si annunciano tutt’altro che facili. 

Nei primi sei mesi del 2022 bisogna centrare 45 obiettivi. Se tutto andrà a posto saranno questi obiettivi a dare  la cifra di cio’ che siamo veramente capaci di fare e di come la creatività italiana non è una fandonia. Fino a prova contraria, è giusto ricordare.

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