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Maggioranza trasversale in Senato, il Biotestamento è legge

Maggioranza trasversale in Senato, il Biotestamento è legge

14 Dicembre 2017 0 Di Pietro Nigro

Nonostante il voto di fiducia una larga maggioranza in Senato approva il la legge su Biotestamento, fine vita e consenso informato.

Biotestamento, il Senato approva la legge

C’è voluta una larga maggioranza, che comprende i 5 stelle, il Pd, e parte di Forza Italia, e alla fine, nonostante il voto segreto, il testo di legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento e consenso informato, noto anche come Biotestamento, già approvato dalla Camera, è stato approvato oggi anche dal Senato.

Venti anni dopo che il Consiglio d’Europa (di cui fa parte anche il govenro italiano) ha firmato la Convenzione di Oviedo, ratificata con la legge italiana 145 del 2001, il Biotestamento diventa infine legge. Ed esultano i Radicali, che con Marco Pannella ed Emma Bonino prima e Marco Cappato e l’associazione Luca Coscioni poi, sono stati tra i principali promotori delle nuove norme.

A Palazzo Madama la legge è stata approvata in via definitiva con 180 voti a favore, 71 contrari e 6 astenuti. All’annuncio dell’approvazione, i parlamentari presenti in Aula hanno lungamente applaudito, così come hanno applaudito molti esponenti politici con i loro commenti e anche tantissimi cittadini soprattutto con i post su Facebook.

Tra quanti hanno applaudito in Aula, anche Emma Bonino, che ha assistito dalla tribuna insieme ai rappresentanti dell’associazione Luca Coscioni, ed ha accolto il risultato del voto con un pianto commosso.

Insieme a lei i dirigenti dell’associazione Coscioni, con Mina Welby, presidente dell’associazione e moglie di Piergiorgio, i genitori di Luca Coscioni Rodolfo e Anna Cristina e la figlia di Carlo Lizzani, Flaminia, Generosa Spaccatore, moglie di Luigi Brunori e Maddalena Soro, moglie di Giovanni Nuvoli.

Il Movimento 5 stelle al Senato ha definito la nuova legge – che porta la prima firma del deputato Matteo Mantero – come “atto di civiltà”, perchè finalmente interviene a garantire “ai cittadini italiani un diritto che aspettavano da troppo tempo: quello della persona di poter disporre di se stessa”.

Tra i primi a commentare, su Twitter, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, impegnato nella riunione del gruppo Visegrad a Bruxelles: “Biotestamento. Dal Senato via libera a una scelta di civiltà. Un passo avanti per la dignità della persona”.

Anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha salutato la legge come tratta di “un importante e positivo atto di responsabilità del Parlamento. D’ora in poi i malati, le loro famiglie, gli operatori sanitari saranno meno soli in situazioni drammatiche”.

Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha parlato di “un provvedimento a lungo atteso che ha generato un ampio e acceso dibattito, sia tra le forze politiche che nell’opinione pubblica”.

Il testo approvato, secondo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, lascia aperte alcune questioni tecniche, per cui occorrerà “molta attenzione nell’applicazione della legge. Ritengo però che, ora che è stata approvata la legge, si debba rafforzare ancora di più il rapporto tra medico e paziente perché non dobbiamo creare nessun meccanicismo. Ricordiamo però che le Dat non sono l’eutanasia. In Italia l’eutanasia non si pratica, non è legale e non si può fare. Manteniamo distinte le due cose”.

Secondo alcuni esponenti politici, infatti, con la legge sul Biotestamento si rischia di aprire le porte proprio all’eutanasia.

 

Biotestamento, che prevede la nuova legge

Il testo approvato si compone di 5 articoli, che regolamentano sia le Disposizioni anticipate di trattamento sia il consenso informato per i minori.

L’articolo 1 – che tratta di consenso informato – prevede che, nel rispetto della Costituzione, nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata. Viene “promossa e valorizzata la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico il cui atto fondante è il consenso informato e nella relazione di cura sono coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi familiari”.

Nel caso di pazienti minori, la legge dispone che “il consenso è espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore o dall’amministratore di sostegno, tenuto conto della volontà della persona minore”.

L’articolo 3 tratta specificamente di disposizioni anticipate e prevede che “ogni persona maggiorenne, capace di intendere e volere, in previsione di una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, può, attraverso Disposizioni anticipate di trattamento, esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonchè il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali”.

Le Dat possono essere revocate in ogni momento e sono vincolanti per il medico, per il quale viene dunque esclusa qualsiasi responsabilità civile o penale. “Le Dat possono essere scritte sia per atto pubblico o per scrittura privata, con sottoscrizione autenticata dal notaio o da altro pubblico ufficiale o da un medico dipendente del Servizio sanitario nazionale o convenzionato. La legge ammette anche disposizioni fornite attraverso  videoregistrazione nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano. In caso di emergenza o di urgenza, precisa inoltre il ddl, “la revoca può avvenire anche oralmente davanti ad almeno due testimoni”.

“Nella relazione tra medico e paziente – si legge nell’articolo 4 – rispetto all’evolversi delle conseguenze di una patologia cronica e invalidante o caratterizzata da inarrestabile evoluzione con prognosi infausta può essere realizzata una pianificazione delle cure condivisa tra il paziente e il medico, alla quale il medico è tenuto ad attenersi qualora il paziente venga a trovarsi nella condizione di non poter esprimere il proprio consenso o in una condizione di incapacità”.

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