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Marocco, nemico perfetto per la classe dirigente in difficoltà in Algeria

Marocco, nemico perfetto per la classe dirigente in difficoltà in Algeria

03 Settembre 2021 0 Di Corrado Corradi

Considerazioni di un «pied noir» sull’annosa controversia tra Marocco e Algeria che in questi giorni ha subito una preoccupante escalation.

Rapporti Marocco -Algeria, le considerazioni di un “Pied noir” sulla escalation di questi giorni

Quando l’Algeria era francese, il «pied noir» era il cittadino francese residente nel dipartimento algerino di Francia. Tale definizione é poi stata estesa ai cittadini europei nati in Marocco e Tunisia ed ivi residenti.  

il Marocco é una nazione che affonda le sue radici nel VIII secolo e che ha esteso il suo dominio dall’Andalusia al fiume Niger.

In epoca coloniale il paese ha attraversato un periodo di decadenza in cui é stato amputato di ampie parti del suo territorio: la regione di Rio de Oro – Oued El Dahab nel sud e la regione Tangeri-Ceuta-Melilla nel nord ad opera della Spagna, e la fascia frontaliera del lato orientale a opera della Francia che intendeva spingere un po’ più a ovest quel suo dipartimento che era l’Algeria, sottratta al Sultanato Ottomano nel 1830. 

Quella che viene definita Algeria era stata sottratta al Sultanato Ottomano dai francesi nel 1830 ma, in realtà alla Sublime Porta di quel paese non gliene importava un granché e non si era nemmeno peritata di darle un nome.

La denominazione Algeria, in arabo Al-Jazair, che significa «isola» deriva per estensione da un isolotto situato a poche centinaia di metri dalla costa di quella città, il cui nome antico era Icosium e adesso Algeri.

Isolotto coraggiosamente tenuto da un contingente spagnolo e che costituiva la spina nel fianco di quella città che da allora ha preso a chiamarsi Algeri e che con lo scorrere del tempo, per estensione ha dato il nome «isola» a una nazione che esisterà solo nel 1962. dopo una liberazione, dai tratti quanto meno sospetti, che ha trovato una sua identità in un periodo in cui era di moda lo schieramento dei paesi non allineati.    

A spanne, anzi a yards, siamo arrivati ai giorni d’oggi in cui un’Algeria al collasso sociale, economico e politico, dal 1962 guidata da una classe politica autoreferente composta da ingordi imbelli, é giunta al reddae rationem e ci si p resi conto che il popolo algerino, dal 62 plagiato da una dottrina mirata ad esaltare uno spropositato orgoglio nazionale… «nun ja fà più», ha fame, è deluso e preoccupato, e soprattutto incazzato…

Popolo che appartiene alla etnia maghrebina (che dal Marocco si estende fino alla Tunisia, lambendo la Libia fino a Leptis Magna), che ha dato alla storia uomini come l’Imperatore Severo, Sant’Agostino, Tertulliano, Tarik Ibn Ziyak

Popolo maghrebino d’Algeria che già dal 1989-91 aveva dato prova di essere stanco di una simile classe politica: ed infatti, pur di formazione laica aveva in massa votato il partito islamista FIS non per protesta, ma proprio per vendetta nei confronti dell’FLN, il partito della Liberazione Nazionale che dal 1962 imperversa con la sua corruzione e con le sue fallimentari decisioni di politica interna ed estera.

Il vicino Marocco, nemico perfetto per la classe politica algerina

Ebbene, cosa può escogitare una classe politica incapace e disonesta per calmare i bollenti spiriti di un popolo incazzato?

Semplice, proprio quello che gli ha insegnato la Francia: chiamare a raccolta il popolo contro il nemico incombente

Per la Francia rivoluzionaria al collasso, erano le forze della controrivoluzione (l’inno della marsigliese parla chiaro: «entendez dans les campagnes mugir ces feroces soldats, il viennent jusque dans nos bras égorger nos fils et nos compagnes, aux armes citoyens, formez vos bataillons!»).

Per l’Algeria al collasso il nemico perfetto é il vicino Marocco, un paese monarchico, tradizionalista, con una storia millenaria, con una classe dirigente, non priva di pecche, ma molto più accorta e capace… insomma il nemico perfetto perché rappresenta l’antitesi dell’Algeria.

Ed ecco che, sempre a yards, siamo giunti ad oggi, in cui alle infondate accuse rivolte al Marocco di aver occupato proditoriamente il Sahara del sud (già dominio marocchino passato agli Spagnoli e poi riconquistato con una marcia pacifica di popolo nel 1975), l’Algeria dichiara che il Marocco sobilla la popolazioni berbera della Kabilia e appicca gli incendi che stanno devastando le foreste algerine (ma va!!) e interrompe le relazioni diplomatiche…

Io direi che quanto a credibilità la dirigenza algerina é giunta veramente alla frutta. Il problema è che manca ancora il caffè e non vorrei che il caffè consistesse in un’azione di guerra proprio nelle province del sud marocchino, dove appena oltre la frontiera con l’Algeria, imperversa un gruppo armato sostenuto da Algeri, che si chiama Polisario, che recentemente ha dato prova di incrementata bellicosità e che se l’intende con i gruppi jihadisti incistati nel Sahel-Sahara.

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