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Milano, Daverio mette in mostra gli “Istanti” di Francesco Gentilini

Milano, Daverio mette in mostra gli “Istanti” di Francesco Gentilini

15 Maggio 2017 0 Di Redazione In24

Venti dipinti di Gentilini saranno esposti dal 25 maggio nella mostra “Istanti”, curata da Philippe Daverio nella Biblioteca del Daverio a Milano.

Istanti: dipinti in mostra a Milano

Si chiama “Istanti” la mostra dei venti oli su tela realizzati a partire dagli anni Ottanta dall’architetto Francesco Gentilini che apre i battenti il 25 maggio al 5 giugno. La mostra, curata da Philippe Daverio che ha realizzato anche i testi critici del catalogo, è ospitata dalla Biblioteca del Daverio a Milano.

In esposizione, una selezione di quadri realizzati dall’architetto-artista che presentano tutto lo stesso taglio fotografico e in una certa misura “fumettistico” o cinematografico. I soggetti sono sempre tratti dalla vita quotidiana, momenti quasi “banali”, consueti per qualsiasi osservatore, e tratti dal vissuto personale dell’artista.

Francesco Gentilini, Lambretta (olio su tela 70x100 del 1988), uno dei quadri della mostra Istanti al via a Milano.

Francesco Gentilini, Lambretta (olio su tela 70×100 del 1988).

Di volta in volta, dunque, può trattarsi di un viaggio, di un ricordo, di una emozione vissuta in prima persona dall’artista. Ma sempre conditi e rappresentati con le suggestioni che gli vengono da altre esperienze e da altri linguaggi che Gentilini sa padroneggiare, come l’architettura, la musica, il cinema, la letteratura.

“I suoi lavori sembrano recuperare quel senso del vuoto metafisico che si denota facilmente nell’opera di Edward Hopper – scrive Daverio – a cui si aggiunge una certa luce tipica di pochi grandi fotografi, uno fra tutti Luigi Ghirri. Anche Gentilini nei suoi quadri ricrea la rarefazione dei paesaggi che coglieva il fotografo con la sua macchina, unita all’importante capacità di catturare la luce della realtà”.

Istanti Francesco Gentilini

Francesco Gentilini, Una domenica mattina (olio su tela 120×90 del 2003).

Di volta in volta, dunque, sulle sue tele, i ricordi dei viaggi in Europa, o gli scorsi e i panorami della sua Emilia Romagna. E su quella scena, persone ritratte come su un set cinematografico, in una varietà di luoghi e situazioni.

“Le storie che dipingo – ha detto Gentilini della sua arte – vengono da un posto non definito, da un matrimonio della fantasia con la realtà, da una parte autobiografie e dall’altra una buona dose di immaginazione”.

A far da cornice alla mostra, un luogo a sua volta suggestivo ed eccezionale, l’antico refettorio di un convento, sui resti del quale alla fine del ‘700 è stata eretta la Biblioteca del Daverio, che ospita anche la quattrocentesca Crocifissione di Donato Montorfano.

 

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