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Militari feriti, per favore meno lacrime di coccodrillo e più rispetto della Patria

Militari feriti, per favore meno lacrime di coccodrillo e più rispetto della Patria

11 Novembre 2019 0 Di Corrado Corradi

Cinque soldati italiani gravemente feriti nel Curdistan iracheno. E i politici nostrani continuano a versare lacrime di coccodrillo senza rispettare la Patria che i militari scrivono con la P.

Sono stati feriti gravemente cinque soldati italiani nel Curdistan iracheno… 5 Incursori di terra e di mare che stavano li per una missione di mentoring e training…

  • Uno colpito nel ventre con una emorragia interna (e, suppongo, un bel po’ di punti di sutura nell’intestino);
  • Uno con le gambe amputate;
  • Uno con il piede da amputare;
  • Gli altri due con abrasioni e ferite minori.

Questo, descritto senza retorica, proprio come vorrebbero i soldati,  é il bilancio delle vittime … in arrivo 5 WIA (Wounded In Action) sarà stato comunicato all’ospedale da campo americano in Baghdad (e che ospedale!)

Qualcuno chioserà: 5 di meno.

Qualcun altro, leggerà in maniera indifferente la notizia sul giornale.

Qualcun altro ancora (i più), sarà sinceramente rattristato per la notiza.

I famigliari saranno quelli che soffrono di più e più a lungo.

I commilitoni dei feriti anche, ma, più dei famigliari ne coglieranno il senso…

Cinque militari feriti, e i politici continuano a non cogliere il senso

Ecco la parola adeguata, il senso.

La parola che i politici, da un bel po’di tempo,  troppo, continuano a non cogliere.

Che senso ha stracciarsi le vesti per 5 feriti se poi durante la ricorrenza del 4 novembre quella banda di insipienti promuovono un filmettino dove traspare la volontà di nascondere il sodato vero, quello con il fucile e che spara…

Che senso ha una frase idiota come quella pronunciata dal premier Conte e che più o meno suona cosi’: «abbiamo risparmiato l’equivalente di 5 fucili per promuovere questa iniziativa (ndr : una iniziativa dal sapore pacifista che già di per sé frustrava il soldato)» …  e poi l’affondo canagliesco degno del peggior maramaldo: «quei 5 soldati senza fucile andranno nelle retrovie a parlare di pace».

Parliamo chiaro: ieri i terroristi hanno fatto il loro sporco lavoro di terroristi. 5 dei nostri soldati sono caduti feriti e adesso stanno soffrendo pene corporali che per qualcuno di loro non avranno fine, ma non è questo che ferisce il soldato, il soldato mette in conto di cadere morto o ferito sul campo di battaglia, definito appunto «campo dell’onore»; quello che il soldato non mette in conto anche se ormai dovrebbe esserci abituato, é l’ipocrisia, l’insipienza e la disonestà intellettuale di chi manda i soldati a combattere  pretendendo poi di nasconderli.

Tra questi e quell’imbecille che qualche mese fa ha vergato il commento «2 carabinieri di meno», c’è una sostanziale quanto abissale differenza: quello della chiosa è solo un imbecille, gli altri sono soprattutto dei maramaldi.

Meno lacrime di coccodrillo, cari politici e più rispetto per la Patria (quella che i soldati si ostinano a scrivere con la P maiuscola) la quale, che sia repubblicana o monarchica, trova la sua massima espressione unitaria nelle Forze Armate da voi tanto neglette.

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