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Musei, si riapre: finalmente si torna ad ammirare l’arte

Musei, si riapre: finalmente si torna ad ammirare l’arte

05 Febbraio 2021 0 Di Patrizia Russo

Con il ritorno di molte regioni a “zona gialla”, riaprono musei e spazi espositivi, e la cultura torna a “respirare”.

I musei riaprono in tutta Italia dopo la chiusura per Covid-19

I musei, chiusi dallo scorso 3 novembre 2020, grazie all’ultimo Dpcm riaprono nelle “zone gialle”, ma solo nei giorni feriali. Dato che sarà possibile visitare solo le mostre presenti nella propria regione, perché è ancora vietato, se non per necessità, lo spostamento tra regioni, questa è un’occasione unica per assicurarsi una visita quasi in solitudine con pochi estranei e nessun turista. Piccoli passi per riconquistare un briciolo di normalità.

Emilia Romagna, da non perdere le mostre “Monet e gli impressionisti” e “Antonio Ligabue. Una vita d’artista”

Berthe Morisot (1841-1895) Donna con ventaglio o Il ballo, 1875, Olio su tela, Parigi, Musée Marmottan Monet, dono Eugène e Victorine Donop de Monchy, 1940 © Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman Images

Berthe Morisot (1841-1895) Donna con ventaglio o Il ballo, 1875, Olio su tela, Parigi, Musée Marmottan Monet, dono Eugène e Victorine Donop de Monchy, 1940 © Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman Images

Partendo dall’Emilia Romagna a Palazzo Albergati di Bologna sarà possibile visitare la mostra “Monet e gli Impressionisti”, che vista la grande richiesta è stata prorogata fino al 21 febbraio 2021.

Principalmente Monet, ma anche Manet, Renoir, Degas, Corot, Sisley, Caillebotte, Morisot, Boudin, Pissarro e Signac saranno gli indiscussi protagonisti della mostra di Palazzo Albergati.

Un percorso espositivo che vedrà primeggiare – accanto a capolavori cardine dell’impressionismo francese come Ritratto di Madame Ducros (1858) di Degas, Ritratto di Julie Manet (1894) di Renoir e Ninfee (1916-1919 ca.) di Monet – opere inedite per il grande pubblico perché mai uscite dal Musée Marmottan Monet (noto nel mondo per essere la “casa dei grandi Impressionisti”).

È il caso del Ritratto di Berthe Morisot distesa (1873) di Édouard Manet, de Il ponte dell’Europa, Stazione Saint-Lazare (1877) di Claude Monet e della Fanciulla seduta con cappello bianco (1884) di Pierre Auguste Renoir. Per permettere al pubblico una visita più agevole e naturale possibile, nel rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie la mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00).

Rimanendo in Emilia Romagna a Palazzo dei Diamanti riapre la mostra “Antonio Ligabue. Una vita d’artista“. L’antologica allestita a Ferrara documenta attraverso oltre cento opere l’intera parabola artistica di Antonio Ligabue, uno degli artisti più originali del Novecento.

Ritratto di donna [1960] Olio su tela
Collezione privata

Nel percorso emergono i temi fondamentali della sua ricerca: dal diario intimo degli autoritratti ai paesaggi del cuore, dai ritratti alle nature morte, dagli animali selvaggi a quelli domestici, dai paesaggi agresti alle scene di caccia e alle tormente di neve. Un racconto che pone l’accento sulla singolarità della sua poetica e rivela la forza naturale, pura e istintiva del suo genio.

La mostra sarà visitabile fino al 5 aprile 2021. In base alle disposizioni sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 19.30 (la biglietteria chiude 30 minuti prima).

Liguria: a Genova “Michelangelo divino artista” e a Sarzana “Early artist known as Banksy 2002 – 2007″

A Genova, Palazzo Ducale ospita la mostra Michelangelo divino artista. Sarà aperta al pubblico fino al 2 maggio, dal lunedì al venerdì con visite scaglionate in ottemperanza alle direttive di sicurezza anti Covid-19.

Scultore, pittore, architetto e poeta, Michelangelo Buonarroti fu un artefice di opere incomparabili per tensione morale, energia della forma, complessità dei concetti espressi.

Articolata secondo un percorso espositivo biografico e tematico, concentra un’attenzione speciale su un particolare aspetto dell’unicità del maestro toscano: gli incontri eccezionali che costellano la biografia del Buonarroti.

Il progetto di una mostra su Michelangelo deve sempre fare i conti con l’inamovibilità della grande maggioranza delle sue opere.

Si tratta infatti di statue in marmo e di affreschi, divisi tra musei (prevalentemente a Firenze) e i Palazzi Apostolici Vaticani. Risulta quindi tanto più eccezionale la presenza in mostra, in Palazzo Ducale a Genova, di due eccelse sculture in marmo di Michelangelo: la Madonna della Scala (1490 circa), capolavoro giovanile dell’artista conservato in Casa Buonarroti a Firenze e il monumentale Cristo redentore (1514-1516), conservato nella chiesa di San Vincenzo Martire a Bassano Romano (Viterbo), un’imponente statua (h. 250 cm) identificata solo venti anni fa con la prima versione del Cristo redentore in Santa Maria sopra Minerva a Roma, realizzato per Metello Vari e altri cittadini romani.

La prima redazione – quella ora a Bassano Romano – era stata infatti abbandonata dal Buonarroti a causa di una venatura del marmo, tutt’ora ben visibile sulla guancia del Cristo.

Oltre alle sculture citate, sono esposti circa 60 tra disegni autografi e fogli del carteggio di Michelangelo, delle rime e altri suoi scritti originali, in gran parte conservati nella Casa Buonarroti.

L’esposizione sarà visitabile il lunedì con orario 15.00 – 19.00 e dal martedì al venerdì con orario 10.00 – 19.00. La biglietteria chiude un’ora prima.

Ancora in Liguria e precisamente a Sarzana (SP) è allestita negli spazi della Fortezza Firmafede (Cittadella) EARLY ARTIST KNOWN AS BANKSY 2002 – 2007 prints selection An unauthorised exhibition. 

Get out while you can, 2004, serigrafia su carta_Collezione privata

Get out while you can, 2004, serigrafia su carta_Collezione privata

All’interno dell’architettura cinquecentesca della Fortezza Firmafede trovano  spazio numerose serigrafie originali su carta realizzate dall’artista britannico tra il 2002 e il 2007, che Banksy considera tracce fondamentali per diffondere i suoi messaggi etici. Sono 22 immagini basilari che sottolineano i punti nodali, le ossessioni e le urgenze tematiche come l’ambiente, la pace, la libertà.

Oltre alle iconiche Girl with Balloon e Love is in the Air saranno in mostra altre opere fondamentali del percorso artistico del writer inglese.

A completamento della visita il pubblico avrà a disposizione un’infografica sulla cronologia dell’artista e ampie schede analitiche su tutte le opere, per permettere al visitatore di addentrarsi nell’universo Bansky con tutti i riferimenti cronologici e temporanei necessari.

Nel rispetto delle prescrizioni dettate dall’emergenza pandemica l’orario di apertura dal 2 al 12 febbraio sarà dalle ore 10.00 alle ore 19.00 dal lunedì al venerdì.

Toscana, a Pisa “De Chirico e la Metafisica”

Giorgio de Chirico, Orfeo trovatore stanco, 1970, olio su tela, Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma © Giorgio De Chirico by SIAE 2020

Giorgio de Chirico, Orfeo trovatore stanco, 1970, olio su tela, Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma © Giorgio De Chirico by SIAE 2020

Palazzo Blu a Pisa riapre al pubblico con la mostra “De Chirico e la Metafisica” che propone una intensa e documentata retrospettiva sulle opere di uno degli artisti più conosciuti e apprezzati del Novecento.

L’esposizione racconta l’opera del Pictor optimus in un lungo viaggio attraverso immagini e parole. Una mostra che permette di conoscere de Chirico grazie a una serie di disvelamenti che aprono il sipario sui suoi enigmi, consentendo l’accesso al suo labirintico proscenio.

Uno degli elementi principali del progetto è la scoperta della collezione personale dell’artista, dei “de Chirico di de Chirico” che sono il fulcro di questa mostra, composta soprattutto da un grande numero di opere provenienti da La Galleria Nazionale di Roma.

La mostra antologica è aperta dal lunedì al venerdì con orario 10.00 – 20.00 nel pieno rispetto delle misure di sicurezza: contingentamento e distanziamento.

Lazio: a Roma “Manolo Valdés, Le forme del tempo”

Palazzo Cipolla a Roma, infine, ospita la grande mostra dell’artista spagnolo Manolo Valdés, Le Forme del Tempo. La rassegna, curata da Gabriele Simongini, consta di una settantina di opere – quadri e sculture in legno, marmo, bronzo, alabastro, ottone, acciaio, ferro, alcune delle quali di imponenti dimensioni – provenienti dallo studio dell’artista e da autorevoli collezioni private, che danno conto del percorso creativo di Valdés dai primi anni Ottanta (poco dopo la conclusione dell’esperienza di Equipo Crónica) fino ad oggi.

La mostra è prorogata fino al 26 febbraio prossimo, ma non si escludono ulteriori proroghe per consentire al pubblico di fruire di questa importante rassegna, che riporta Valdés a Roma dopo ben 25 anni di assenza.

Nel rispetto delle vigenti normative, lo spazio espositivo di Palazzo Cipolla osserverà i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20.00, con ultimo ingresso alle ore 19.00; sabato e domenica chiusura.

Rostro tricolor sobre fondo gris, 2006_© Manolo Valdés by SIAE 2020

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