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Napoli, resa dei conti per la Champions

Napoli, resa dei conti per la Champions

17 Aprile 2016 0 Di Marco Martone

Il Napoli naufraga contro l’Inter, ma l’Atalanta blocca la Roma sul 3-3 e rende meno traumatica la sconfitta del Meazza. Ora si deve vincere contro il Bologna.

Napoli, resa dei conti per la volata Champions

L’Atalanta che ha bloccato la Roma sul rocambolesco 3-3 dò una grossa mano al Napoli e rende quasi indolore la sconfitta del Meazza, contro l’Inter di Mancini.

La banda Spalletti resta a distanza di sicurezza, cinque punti, e tutto lascia pensare che gli azzurri possano arrivare allo scontro diretto dell’Olimpico con questo rassicurante di vantaggio. Certo ci sarà da superare l’ostacolo Donadoni e non sarà facile. Siamo alla resa dei conti, non c’è che dire.

La sfida all’ex tecnico della Nazionale, nonché del Napoli, mai troppo tenero quando incontra la sua ex squadra, diventa il crocevia della stagione. Il Bologna, che all’andata fece festa contro Higuain e compagni, non è uno scoglio insormontabile, almeno sulla carta e almeno per il Napoli che eravamo abituati a vedere, fino a qualche settimana fa. Si perché quello visto a Milano, contro l’Inter, è l’ombra di una squadra.

Al netto dei soliti errori arbitrali, gol in fuorigioco e sospetto rigore non dato a Koulibaly, c’è da aprire una pagina, molto ampia, dedicata a tutto quanto nella formazione di Sarri non funziona, o più semplicemente sta funzionando nel peggiore dei modi.

Il Napoli ha perso perché ha smarrito lo smalto dei tempi migliori, perché alcuni suoi elementi giocano a corrente alternata, Hamsik perfetto con il Verona è tornato un fantasma contro i neroazzurri.

Il Napoli è crollato perché Sarri non ha il coraggio di mettere un po’ a riposo Insigne, inguardabile negli ultimi tempi, a vantaggio di un Mertens che non sarà Maradona ma che peggio dell’attuale Lorenzinho non può proprio fare.

Il Napoli perde perché senza Higuain è dura, molto dura e Gabbiadini è un gran bel calciatore ma non sa vincere da solo le partite, come fa il Pipita.

Il Napoli è naufragato al Meazza perché alle partite, da un po’ di tempo, si arriva dopo settimane trascorse non a parlare di calcio e di tattica, quanto di arbitri, di complotti, di aiuti politici e di calcio malato, oltre che di orari e altre amenità del genere.

La partita con il Bologna di Donadoni sarà una vera finale, quelle da vincere e basta. Senza Higuain ma, si spera, con una condizione fisica e mentale, diversa da quella mostrata a Milano. Poi ci sarà la Roma e dunque la resa dei conti. Ma in quel caso, almeno, ci sarà il Pipita

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