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Nazionale, Turchia-Italia 2-3: ripartenza azzurra

Nazionale, Turchia-Italia 2-3: ripartenza azzurra

30 Marzo 2022 0 Di Matteo Cefalo

A Konya la Nazionale riparte dopo la delusione mondiale; in amichevole Cristante e un super Raspadori mettono al tappeto la Turchia

Turchia-Italia 2-3, la Nazionale riparte dalla linea verde

Dopo la cocentissima delusione per l’esclusione dai Mondiali per mano della Macedonia, l’Italia torna subito in campo in amichevole e lo fa nel migliore dei modi. Alle 20:45 di ieri sera a Konya, in Turchia, va in scena una delle gare internazionali tra le più inutili e “deprimenti” degli ultimi tempi. Anche i padroni di casa, infatti, sono stati eliminati dai play-off per la Coppa del Mondo dall’altra grande favorita del mini-gruppo degli azzurri, il Portogallo.

Il match è dunque un atto forzato per due rappresentative che avrebbero preferito leccarsi le ferite e smaltire le scorie dell’esclusione dal Qatar, ma che invece si trovano di fronte per fini puramente economici e televisivi.

Tuttavia il CT Mancini prima scioglie le riserve sul suo futuro, che resterà in azzurro nonostante tutto. Poi riparte alla grande, consegnandoci una Nazionale piena zeppa di giovani dalle belle speranze. Rispediti a casa i “matusalemme” simbolo della disfatta di giovedì, è finalmente ora di buttare nella mischia i vari Raspadori, Zaniolo, Tonali, Pessina. Il risultato è soddisfacente. La squadra non sfigura e gira bene. L’intramontabile capitan Chiellini guida una banda di ragazzi tanto forti quanto spregiudicati. L’importanza dell’incontro lascia il tempo che trova, ma Mancini dimostra di essersi rimesso subito in piedi. E, se possibile, prova a riaccendere gli animi sopiti di un Paese che solo qualche mese fa festeggiava la vittoria dell’Europeo.

Raspadori mattatore della serata, Donnarumma croce e delizia

Ma la serata turca parte subito male per gli azzurri. Una vecchia conoscenza del nostro campionato, l’ex Roma Under, fredda la Nazionale dopo solo quattro minuti. L’esterno del Marsiglia è rapidissimo sulla destra e la sua botta centrale coglie impreparato Donnarumma, che si fa infilare tra le gambe. Ma, dopo una mezz’ora di assestamento, l’Italia trova il pareggio con Cristante. Defilato sulla sinistra, Biraghi, su punizione, centra la testa del compagno, che batte il portiere sul primo palo. Neanche cinque minuti e gli azzurri la ribaltano con Raspadori. Bayindir cicca il rinvio dal fondo e Tonali intercetta. Il centrocampista del Milan imbecca alla perfezione Raspadori, che insacca col mancino. Nella seconda frazione il talentino del Sassuolo si ripete. Zaccagni crossa dalla destra, Biraghi corregge di testa e l’attaccante azzurro punisce il portiere avversario con una conclusione secca.

Ancora Donnarumma, però, complica le cose per mister Mancini. Su una dormita generale della retroguardia italiana, l’ex Milan è ancor più disattento e per Dursun è un gioco da ragazzi appoggiare in porta. Detto delle distrazioni del portiere del PSG, di contro vanno anche ricordati i suoi tre interventi prodigiosi. Nel primo tempo l’interista Calhanoglu prova a sorprenderlo dalla distanza con una tremenda botta al volo. Nel secondo, ancora l’ex compagno ai tempi del Milan, stavolta da punizione, tenta di metterlo in difficoltà. Ma in ambo i casi Gigio è strepitoso. Negli ultimi minuti, infine, è semplicemente salvifico sul colpo di testa in area di Dursun, e fissa il risultato sul 2-3 definitivo.

Nel frattempo arrivano gli altri (dolorosissimi) verdetti sulle partecipanti al Mondiale. La bestia nera Macedonia del Nord deve arrendersi al troppo più forte (ma non lo eravamo anche noi?) Portogallo di CR7. In Qatar andrà anche un altro grandissimo fuoriclasse, Lewandowski che, con la sua Polonia, elimina la Svezia di Ibrahimovic. Il Galles dovrà attendere gli sviluppi della guerra per poter conoscere il nome di chi, tra Ucraina e Scozia, li attenderà sul cammino per la Coppa del Mondo. Dall’Africa partiranno per il Medio Oriente: Senegal, Camerun, Ghana, Marocco e Tunisia. Intanto noi italiani, ancora a terra per la seconda clamorosa eliminazione consecutiva, non possiamo far altro che provare a rialzare lentamente la testa. Sperando che questa Nazionale di giovani dalle belle speranze ammirata in Turchia possa essere finalmente quella che ci riporterà, nel lontano 2026, laddove il calcio italiano merita di essere.

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