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Maltempo sull’Italia, l’allarme si estende da nord a sud

Maltempo sull’Italia, l’allarme si estende da nord a sud

25 Novembre 2016 0 Di Pietro Nigro

Dopo la piena del Tanaro si estende al sud l’allarme per il maltempo che ha flagellato Piemonte e Liguria. Un morto e due dispersi.

 

Tre giorni di incubo per il maltempo che ha flagellato Liguria e Piemonte, e non è finita, perché l’allarme si è spostato al sud. Un morto, e due dispersi, uno in Piemonte e uno nell’Agrigentino il bilancio di quattro giorni in cui è caduta la pioggia che di solito cade in sei mesi.

Al nord, dove la pioggia ha fatto esondare fiumi e torrenti in Piemonte e Liguria, il timore era che si potesse replicare la catastrofe del 1994, che ha provocato in queste stesse zone 72 morti. Questa volta, invece, forse per l’allarme scattato in tempo, forse per i lavori di manutenzione idrogeologica svolti negli anni, il peggio è passato con un bilancio relativamente contenuto. Solo un morto in Liguria, Mauro Costaguta, il pescatore di 73 anni che era scomparso alla foce dell’Entella, e un disperso, Sergio Biannino, anziano appassionato di cavalli a Perosa Argentina (Torino). Nel conto si dovrebbe inserire anche il migrante scomparso nei giorni scorsi a Ventimiglia, probabilmente inghiottito dal fiume Roya. Ma si inizia ora a contare gli ingenti materiali, a cominciare dalle centinaia di persone che sono state sfollate tra le province di Cuneo e Torino, 210 solo a Moncalieri, dove l’esondazione del fiume Chisola ha allagato tre borgate.

L’assessore allo Sviluppo economico della Liguria, Edoardo Rixi, ha fatto una stima approssimativa di 100 milioni di euro, tanto che la Regione ha chiesto lo stato di emergenza. L’entroterra di Imperia e parte del Savonese hanno profonde ferite. Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, a sua volta, riconosce che anche in Piemonte ci sono stati “danni importanti”, che si valuteranno “quando sarà finita la fase dell’emergenza”.

 

Questa mattina, il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi insieme al Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha fatto tappa a Torino, nella sede regionale della protezione civile, dove ha incontrato anche il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e la sindaca di Torino Chiara Appendino per un sopralluogo diretto e per fare il punto della situazione.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi in visita alla sala operativa della Protezione civile a Torino

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi in visita alla sala operativa della Protezione civile a Torino.

Analogo incontro a Genova, con il Prefetto di Genova Fiamma Spena, il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore regionale alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone.

In entrambe le regioni, la Protezione civile regionale ha attivato i centri per la gestione dell’emergenza, con il monitoraggio continuo dell’evolversi della situazione e il coordinamento degli interventi di soccorso in loco, curati da vigili del fuoco, volontari e forze di polizia locale, con i sindaci in prima linea.

Le autorità tengono sotto stretta osservazione soprattutto i fiumi e i torrenti, Bormida, Tanaro, Po. Il passaggio della pinea, ad Alessandria, questo pomeriggio.

Complessivamente, secondo la Protezione civile, in Piemonte sono stati mobilitati 925 volontari nel monitoraggio degli argini dei fiumi e negli interventi sul territorio.

Gravi danni e grandi disagi si sono avuti in provincia di Torino: a Perosa l’argine del rio Albona si è rotto e si ritiene che la cascata di acqua, fango e detriti potrebbe avere travolto Biamino, un appassionato di cavali che aveva sfidato la furia del maltempo proprio per mettere in salvo gli animali.

L’elenco dei Comuni danneggiati tra le valli Chisone, Pellice e la pianura pinerolese, è lunghissimo: tante le frane e le strade allagate, e ingenti danni sono stati arrecati anche all’agricoltura. Tra l’altro, a Torino la piena del Po è passata trascinando contro il ponte di piazza Vittorio Veneto i due battelli turistici, uno dei quali è successivamente affondato.

Sono state evacuate in via precauzionale oltre 350 persone tra le province di Cuneo, Torino e Asti, altre 210 evacuate nella sola Moncalieri, mentre molte strade e linee ferroviarie sono rimaste interrotte per interruzioni alla circolazione, frane, allagamenti e smottamenti. Anche i tecnici dell’Enel hanno avuto il loro daffare per risolvere le oltre mille disalimentazioni registrate nel solo cuneese.

Le criticità maggiori in Liguria

Le criticità maggiori sono state registrate in Liguria, dove c’è stata anche l’unica vittima accertata, Mauro Costaguta, pescatore di 73 anni scomparso alla foce dell’Entella. Anche la conta dei danni, già stimati in oltre 100 milioni di euro, è consistente. L’entroterra di Imperia e parte del Savonese hanno profonde ferite, con smottamenti ed allagamenti diffusi, mentre almeno nel prosieguo della giornata di oggi si è notato un sensibile calo delle precipitazioni e gradualmente anche il livello dei corsi d’acqua è progressivamente calato.

In via preventiva, sono state evacuate circa 400 persone dalle proprie abitazioni, mentre oltre 500 volontari della Protezione civile sono stati impiegati sul territorio. Anche in Liguria si registrano interruzioni al traffico ferroviario e stradale, e oltre mille disalimentazioni di energia elettrica in provincia di Savona.

 

Il maltempo si sposta in Sicilia e Calabria

Intanto, il maltempo ha iniziato a coinvolgere anche le regioni meridionali, in particolare la Calabria e la Sicilia, dove si registra un altro disperso. un allevatore di Sciacca (Agrigento), Vincenzo Bono. In Calabria, le piogge hanno colpito pesantemente la Locride, dove è stata interrotta una linea ferroviaria, e il Crotonese. In Sicilia il maltempo ha flagellato l’Agrigentino: a Sciacca l’auto di Bono è stata travolta dalla piena di un torrente, e si teme che l’uomo sia perciò morto annegato. Danni vengono segnalati anche nel Cagliaritano, mentre ad Amatrice le pessime condizioni meteo hanno costretto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a rinviare la visita alle popolazioni colpite dal terremoto.

L’allarme “rosso” per il maltempo resta in vigore anche per domani, sabato 26 novembre, per il rischio idrogeologico che corre la Calabria meridionale e per quello idraulico per la Bassa pianura occidentale, che coinvolge quindi la Lombardia e la Pianura padana tra Piacenza e Parma in Emilia-Romagna, nonché in alcune zone del Piemonte per il transito delle piene dei corsi d’acqua principali, in particolare sul Belbo-Bormida, sulla Pianura Settentrionale e sulla Pianura Torinese. L’allerta arancione sarà su gran parte del Piemonte, sulle Prealpi Occidentali e Varesine in Lombardia, sulla Puglia ionica e meridionale, sulla Basilicata, sulla Calabria ionica centrale.

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