Note magiche, le cornamuse scozzesi incantano Livorno
25 Settembre 2016Il fascino della musica scozzese, il suono della cornamusa, il kilt hanno richiamato, sabato 24 settembre, moltissime persone nella bellissima Chiesa di Santa Caterina a Livorno per assistere al Gran Concerto di Cornamuse scozzesi.
Note magiche, a Livorno concerto di cornamuse
Il concerto è stato introdotto e presentato da un simpaticissimo Alberto Massi, unico italiano ad aver conseguito il graduate on senior teacher e vincitore di premi in Scozia, direttore artistico delle principali pipe bands presenti sul territorio nazionale.
Il suo stile, particolarmente brillante, ha alternato alle esibizioni, battute e spaccati di storia della musica scozzese conferendo alla serata la forma della conferenza-concerto. Infatti, se si ha occasione di conoscere la sua storia e di ascoltarla suonata da musicisti di indiscusso valore si scopre perché la sua diffusione e il suo apprezzamento abbia da tempo superato di gran lunga i confini delle Highlands scozzesi.
Infatti, come lo stesso Massi ha sottolineato oggi la cornamusa è prevalentemente suonata in America, Canada, Australia e Gran Bretagna.
In Scozia, lo strumento che ascoltiamo e conosciamo oggi si perfezionò e raggiunse la sua forma in epoca barocca. Dotata di grande e particolare sonorità possiede un vastissimo repertorio che spazia tra varie forme musicali e ne comprende una sua esclusiva ed originale chiamata con il termine in lingua gaelica “Pibroch” che è la musica classica per cornamusa scozzese. Un repertorio però vivo e dinamico che trova anche nelle nuove generazioni compositori capaci di rinnovarlo.
Hanno partecipato alla serata, regalando insoliti ritmi scozzesi, due ospiti d’eccezione: Roddy MacLeod e Hamish Moore.
Lo stesso Massi ha presentato MacLeod come il massimo conoscitore del pibroch, direttore del National Piping Centre di Glasgow (la scuola più prestigiosa) e vincitore di innumerevoli concorsi musicali internazionali.
Hamish Moore ha suonato con il figlio la Small Pipe. Grazie alla sua attività di insegnante, di concertista e di pipe maker ha contribuito enormemente alla promozione delle cornamuse scozzesi alimentate a mantice e a lui si deve molto per il recupero degli stili musicali più antichi e di altri strumenti della famiglia delle cornamuse alimentati a mantice, come appunto la Small Pipe.
L’occasione del concerto è stata una tre giorni di stage e laboratori che si sono svolti a Calambrone (Pisa), dove si sono riuniti appassioni suonatori di Great Highlands Bagpipe da tutta Italia.
Una bella serata, dunque quella offerta da Bagpipe Italian Group e dall’Associazione Piper Italiani, con il patrocinio del Comune, ai livornesi che sono rimasti affascinati da questa musica molto folcloristica, fatta di cultura e di conoscenze antichissime.