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Pandora Papers: il Parlamento europeo chiede seri provvedimenti

Pandora Papers: il Parlamento europeo chiede seri provvedimenti

21 Ottobre 2021 0 Di Eleonora Vasques

Gli eurodeputati chiedono alla Commissione Ue di indagare sui Pandora Papers e di perseguire i paesi che non rispettano la legislazione europea in materia di fiscalità. Lista nera UE? Inefficace al momento, secondo il Parlamento europeo.

Pandora Papers: il Parlamento europeo chiede a Commissione e Paesi Ue di prendere seri provvedimenti

Il Parlamento europeo torna ad occuparsi dei Pandora Papers, la grande inchiesta pubblicata il 3 ottobre scorso dall’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) che ha scoperchiato il grande vaso delle società off shore in cui almeno 35 leader e celebrities di ogni Paese del mondo hanno nascosto le loro ricchezze.

E dall’emiciclo di Strasburgo, che già all’indomani dello scandalo aveva espresso la sua indignazione, questa volta arriva la formale richiesta – rivolta alla Commissione europea e agli Stati membri, di prendere seri provvedimenti.

Il Parlamento Europeo, infatti, ha votato una risoluzione (qui il testo integrale) in cui chiede l’attuazione di una serie di misure fiscali per evitare futuri scandali come quello dei Pandora Papers.

Gli eurodeputati chiedono alla Commissione europea e ai governi UE di avviare un’indagine approfondita sugli illeciti trovati nei Pandora Papers con sede nei territori dell’UE, e sollecita anche a prendere azioni legali contro gli stati membri che violano la legislazione esistente in materia.

Il PE crede infatti – come è scritto a chiare lettere nella Risoluzione – che da un lato, le misure esistenti non siano sufficienti per bloccare l’evasione e l’elusione fiscale e il riciclaggio di denaro in UE, e dall’altro, la legislazione non sia stata totalmente applicata dagli stati membri.

Pandora Papers, chi sono i leader europei coinvolti nello scandalo

Critica particolare viene fatta ai politici europei coinvolti nello scandalo: vertici di paesi limitrofi a stati membri e anche di stati UE sono apparsi tra i nomi dei Pandora Papers. Alcuni di questi sono il primo ministro ceco Andrej Babiš, il presidente cipriota Nicos Anastasiades, il ministro delle finanze olandese Wopke Hoekstra, e rispettivamente i presidenti dell’Azerbaijan e del Montenegro Ilham Aliyev e Milo Đukanović. Tra gli “ex”, interessante trovare i nomi di Tony Blair, ex primo ministro britannico e John Dalli, ex ministro maltese ed ex commissario europeo.

Inefficace a lista nera UE

Nella loro risoluzione gli eurodeputati criticano anche la lista nera UE per i paradisi fiscali, che viene ritenuta inefficace proprio nell’identificare quei paradisi.

Infatti, le giurisdizioni della lista coprono circa il 2 per cento delle perdite di gettito fiscale a livello mondiale. Un esempio emblematico sono le Isole Vergini Britanniche, che da sole ospitano i due terzi delle società offshore dei Pandora Papers, ma nella lista nera UE non figurano per nulla.

 Quello dei Pandora Papers non è la prima inchiesta che rivela questo tipo di società offshore: pubblicate sempre dall’ICIJ, già i Panama Papers nel 2016 e i Paradise Papers nel 2017 avevano rilevato lo stesso tipo di sistema, ma di scala ridotta.

Con i Pandora Papers, definita dall’ICIJ “la più grande inchiesta nella storia del giornalismo”, si è alzata l’asticella: sono stati coinvolti più di 600 giornalisti che per due anni hanno analizzato circa 11,9 milioni di documenti che riguardano 90 paesi diversi in un lasso di tempo di 25 anni (1996-2020).

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