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750 anni di Madonna dell’Arco: c’è l’inviato del Papa

750 anni di Madonna dell’Arco: c’è l’inviato del Papa

05 Settembre 2024 0 Di Nunzio Ingiusto
Papa Francesco ha inviato il Cardinale Marcello Semeraro a Madonna dell’Arco per le celebrazioni dei 750 anni dell’incoronazione. Una ricorrenza tra fede e passione civile con radici antichissime.
Il Cardinale Marcello Semeraro inviato speciale di Papa Francesco, il concerto della Fanfara dell’Arma dei Carabinieri il 7 settembre, migliaia di fedeli in arrivo da ogni parte e un piano speciale per l’ordine pubblico. Domenica 8 settembre a Sant’Anastasia si festeggiano i 750 anni della fondazione del Santuario della Madonna dell’Arco. Il Papa è in viaggio in Asia ma la celebrazioni di domenica con l’incoronazione della Madonna coltiveranno tutti i valori da lui celebrati in discorsi ed encicliche. Sarà una festa dai molti significati con la curiosità che suscita il luogo anche in chi non crede.
Il santuario di Madonna dell’Arco dei frati domenicani è uno dei luoghi di culto più famosi d’Italia conosciuto anche per la devozione dei battenti in pellegrinaggio il lunedì in Albis. Il Santuario fu realizzato nei primi anni del ‘600 ed ha il prestigio di luogo di preghiera e di dialogo tra i popoli. Le migliaia di ex voto che arricchiscono il patrimonio culturale e religioso di Madonna dell’Arco sono il segno di una contaminazione centenaria. Gli stessi battenti – fujenti come vengono chiamati- contano centinaia di associazioni in tutto il mondo.
“Guarda l’Arco e benedici Colui che l’ha fatto. È stupendo nel suo splendore!”. È la scritta con la quale i frati l’8 settembre del 1874, salutavano l’Incoronazione della Vergine dell’Arco concessa da Papa Pio IX. Il Santuario e la permanenza dei frati a Madonna dell’Arco hanno sfidato le avversità della storia e della natura: dai terremoti, all’eruzione del Vesuvio, alla soppressione degli ordini religiosi dopo l’Unita d’Italia, alle due guerre mondiali.
L’evento di domenica non si qualifica solo come manifestazione di culto e di longevità, perché non c’è manifestazione della vita terrena che nella cultura popolare e contadina non abbia condotto all’invocazione e all’aiuto della Madonna. La fede intrisa di realismo e di lotta alle asperità ha costruito la vicinanza al Santuario per più generazioni. Il sito si è storicizzato per l‘influenza profonda esercitata sulla vita quotidiana e per il senso di protezione proiettato su laici e credenti. Ne sono dimostrazione libri, film, documentari, racconti, mostre, convegni e giornate di studio.
Il passaggio da una società rurale, contadina, a una industriale e commerciale con più conoscenza, non ha indebolito il senso di comunità religiosa mondiale. L’aver visto direttamente le icone della Madonna dell’Arco nella comunità italiana a New York, piuttosto che a Berlino,  Madrid, Monaco, non ha destato meraviglia, se non altro per il tragitto che quelle icone avevano compiuto insieme ai loro passeggeri. E nei luoghi più spaventosi del mondo, oggi come cento anni fa, l’immagine di quella Madre con il bambino realizzata vicino a un acquedotto romano, è stata venerata da giovani, lavoratori, soldati, politici, diplomatici, missionari, a protezione della vita e della pace. Hanno pregato o soltanto baciato o parlato con l’effige , avendo fede o per mero rifugio dell’anima. 750 anni cadono, tuttavia,  in un mondo in lotta con se stesso.
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