Pd, Letta rompe la riserva con un tweet: “#iocisonoPD”
12 Marzo 2021Crisi del Pd, Letta torna a Roma e annuncia su Twitter il suo ritorno in politica: l’ex premier si candida alla guida del Partito Democratico. Domenica l’investitura.
Pd, Letta rompe la riserva con un tweet: “#iocisonoPD”
#iocisonoPD pic.twitter.com/IBWyXcaw5h
— Enrico Letta (@EnricoLetta) March 12, 2021
Il retroscena
Da lunedì il suo nome é tornato sulla bocca di tutti. L’ex premier, dal 2015 alla guida di PSIA, la Scuola di Affari Internazionali dell’Istituto di Studi Politici di Parigi (Sciences Po Paris), é tornato a Roma nella notte.
E questa mattina, su Twitter, ha confermato la sua candidatura alla guida del Partito Democratico, orfano d’un Segretario da venerdì 5 marzo. Giorno in cui Nicola Zingaretti ha annunciato le sue dimissioni, scrivendo su Facebook:
“Mi vergogno che nel Pd da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie quando esplode il Covid‘”.
Da allora, il caos. Il PD si é spaccato, fino a che qualcuno, ad inizio settimana, ha iniziato a fare il nome di Letta. A questi mormorii, l’ex premier ha prontamente risposto, sempre tramite Tweet, da Parigi:
“Quel che penso è che l’Assemblea tutta debba chiedere a Nicola Zingaretti, al quale va la mia stima e amicizia, di riprendere la leadership. Peraltro io faccio un’altra vita e un altro mestiere.”
Ma meno di tre giorni dopo, la possibilità del ritorno si era insinuata nei pensieri del Dem, che incalzato da Franceschini e Gentiloni, incaricati di convincerlo, scriveva:
Pd, Letta annuncia: “Cerco la verità, non l’unanimità”
Sta mattina l’annuncio video su Twitter, in cui Letta conferma la sua candidatura alla guida del PD e annuncia che parlerà domenica, all’Assemblea del Partito.
Nel videomessaggio, l’ex premier ricorda la sua grande amicizia e sintonia con il Segretario uscente, Nicola Zingaretti. “Amore per la politica, passione per i valori democratici” sono le ragioni dietro il ritorno dall’esilio del leader Dem, sottolineando che la sua priorità é la “verità” piuttosto che la ricerca dell’unanimità.
Conferma così una linea dura e decisa, diversa dalle posizioni accomodanti del suo ultimo mandato. Linea già espressa dalla condizione imposta con la sua candidatura: se eletto, Letta resta in carica fino alla fine del mandato, ovvero fino al 2023, quindi addio al congresso e alle primarie anticipate del 2022 auspicate da alcune correnti interne,
Le reazioni alla candidatura all’interno del Partito sono per la gran maggioranza positive. Già ieri, Zingaretti aveva comunicato il suo parere assolutamente favorevole, che porta con sé una maggioranza schiacciante in Assemblea:
“Ora sono convinto che la soluzione più forte ed autorevole per prendere il testimone della Segreteria sia Enrico Letta. La sua forza e autorevolezza sono la migliore garanzia per un rilancio della nostra sfida di grande partito popolare, vicino alle persone e non alle polemiche. Promotore di un progetto per l’Italia e l’Europa e baricentro di qualsiasi alternativa alle destre. Tutto il sistema politico italiano sta ridefinendosi. Il Pd, con Letta, definirà un suo profilo adeguato e competitivo.”
Da Graziano Delrio, presidente del Gruppo PD alla Camera, e Dario Franceschini, ministro della Cultura, arrivano ringraziamenti ed incoraggiamenti all restare uniti. “Grazie Enrico” scrive semplicemente Franceschini, a cui fa eco Andrea Orlando, Ministro del Lavoro, “Grazie Enrico, una scelta bella e generosa. Buon lavoro!!” , mentre Delrio scrive:
Anche il coordinamento dei sindaci Dem, rappresentati da Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, si è dimostrato entusiasta alla notizia della candidatura di Letta:
“Il coordinamento dei sindaci aveva auspicato, in questa delicatissima fase, una scelta autorevole e unitaria per la guida del PD. Riteniamo pertanto che Enrico Letta abbia queste caratteristiche e che sia in grado di rilanciare il partito sin da subito. Vogliamo già dalla prossima settimana mettere a disposizione del segretario del partito la grande energia locale che rappresentiamo.”