Pd, Martina segretario e Congresso a marzo. Renzi minaccia: “Vi batterò di nuovo!”
07 Luglio 2018Assemblea del Pd a Roma: Martina segretario a marzo. Renzi Bimbomichia era e Bimbominchia è rimasto! con un pizzico di arroganza in più.
L’ex Segretario Bimbominchia era e Bimbominchia è rimasto
La conferma dell’etichettatura “Bimbominchia” a Matteo Renzi nel giorno in cui Maurizio Martina è eletto segretario a termine del Pd.
“La sconfitta? Non sono io l’unico responsabile”, mette le mani avanti.
Meschino paraculo, l’ex Capo Scout!
Il suo intervento all’Assemblea nazionale del Pd è lo specchio della inadeguatezza politica del personaggio tutto pop corn, playstation, arroganza e mega villa nel cuore di Firenze. Le sconfitte non gli insegnano nulla, lo rendono soltanto più repellente. E ne irrobustiscono la disonestà intellettuale.
Anziché cospargersi il capo di cenere per come ha ridotto il Pd, Matteo Renzi attacca il M5s per giustificare l’ultima catastrofe politica da Lui provocata: la mancata apertura del tavolo sul Governo con i Cinquestelle. Apertura da Lui osteggiata.
E ora gioca sporco, il Giovanotto amico di banchieri e finanzieri.
“Ero contario all’accordo col M5s – dice il tapino – e vi dico perché io non l’ho voluto: penso che il M5S sia la nuova destra, una corrente della Lega. Hanno trasformato lo scontro in Italia in una zuffa personale, hanno inquinato le falde della democrazia”.
Che poveracciol!
Non ha argomenti politici e parla da ultimo uomo della strada, l’ex Premier!
Tanto da offrire a Francesco Boccia – uno che le cose non le manda a dire – l’occasione per bacchettarlo. “Se avessimo fatto l’accordo con i Cinquestelle – sottolinea infatti dal palco Boccia – oggi Salvini non detterebbe legge!. Salvini – insiste – col 17 per cento governa l’Italia grazie a te, Matteo!”
Poi l’ex Capo Scout di Rignano sull’Arno ed ex Segretario Dem elenca le dieci cause della sconfitta del Pd. Cause che scatenano le polemiche tra chi è presente all’Ergife. Con la minoranza che contesta l’ex segretario.
Renzi va dalle “divisioni interne al poco coraggio mostrato con la mancata approvazione di riforme come quella dell’abolizione dei vitalizi e quella dello Ius Soli” alla 2scarsa presenza sui social, il non aver rinnovato la classe dirigente del partito al Sud e l’aver inseguito per mesi la fantomatica avventura di Pisapia”.
L’ex Capo Scout: “Non lascio. Ci rivedremo al Congresso e perderete di nuovo!”
E per il proprio futuro prossimo il Giovanotto “si arruola” in quella “grande battaglia culturale” che serve per salvare il Paese dalla barbarie. Senza dimenticare la sfida interna: “Smettiamola di considerare nemici quelli accanto a noi. Ci rivedremo al Congresso, riperderete il Congresso e il giorno dopo tornerete ad attaccare chi ha vinto“, dice l’ex Segretario replicando ad alcuni esponenti della minoranza che lo attaccano dalla platea.
E ripete la minaccia: “Resto. Ci rivedremo al Congresso e perderete di nuovo!”
Il Ragazzo, insomma, non ha capito un tubo – ed è un eufemismo – di ciò che è accaduto e che sta accadendo nel Paese e nel Pd!
E le contestazioni e gli attacchi al suo intervento la dicono tutta sullo “spirto guerrier” che rugge tra gli Inquilini del Nazareno.
La prossima puntata al Congresso dell’anno che verrà. A Marzo, se non vi saranno ripensamenti.
Frattanto Maurizio Martina reggerà le sorti del partito. Il Pd insomma si iberna, vivacchia in un nuovo stato di sospensione con un Segretario a termine e privo della necessaria legittimazione. Accade quando i giochi tra le correnti sono ancora in alto mare e il senso di smarrimento regna sovrano.
Comunque una occasione, l’Assemblea di oggi, per fare affilare le armi alle minoranze. E, a giudicare dalla durezza degli interventi, quando giorno verrà se ne vedranno delle belle…
Frattanto, a voler essere ottimisti, dopo avere ascoltato i vari interventi, verrebbe da dire che il Pd stia per rinascere dalle minoranze interne… Ma forse è soltanto una ottimistica sensazione…