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Pd, Matteuccio da Rignano non vuole mollare l’osso. Grillo prepara il “Vaffa…” al M5s

Pd, Matteuccio da Rignano non vuole mollare l’osso. Grillo prepara il “Vaffa…” al M5s

28 Febbraio 2019 0 Di Marino Marquardt

Lo scenario politico potrebbe cambiare se i renziani usciranno sconfitti dalle Primarie del Pd e se l’ex Capo Scout di Rignano sull’Arno lascerà campo libero. Potrebbero cambiare le cose nel Pd e anche al livello nazionale con un Nazareno disinfestato dal renzismo e con Matteo Renzi alle prese con la creazione di un proprio partitino da fondere successivamente con i resti di Forza Italia di Silvio Berlusconi. Ma più che una ipotesi questo è un sogno. Matteuccio da Rignano non vuole mollare l’osso perché sa che con un proprio giocattolo personale non andrebbe molto lontano.

Zingaretti sfida Renzi, i renziani e il renzismo

Succederà che il Pd continuerà la lunga e lenta agonia se Nicola Zingaretti domenica prossima non riuscirà a raccogliere almeno il 51 per cento dei voti presso i Circoli e i Gazebo. Percentuale minima, questa, per tentare di dare un volto e un’anima a un soggetto politico che fin dalla nascita un volto e un’anima non li ha mai avuti. Impresa che soltanto Zingaretti potrebbe tentare considerando che gli altri due candidati – Maurizio Martina e Roberto Giachetti – sono ronzini che corrono con i colori della scuderia renziana.

Ovviamente in agguato brogli e galoppini a briglie sciolte. Accade quando una competizione è fondata su regole approssimative.

Beppe Grillo tentato dal “Vaffa…” alla sua creatura

Dallo squallore del Nazareno all’arsenico che circola tra i Cinquestelle.

Voci di dentro assicurano che il prossimo “vaffanculo” Beppe Grillo lo dedicherà ai suoi ex discepoli. Di Maio in primis.

Non ne può più il fondatore del M5s insieme con lo scomparso Gianroberto Casaleggio.

Smessi i panni di leader politico di recente è tornato ad indossare quelli del comico. Ed è stanco delle contestazioni a teatro, è stanco di vedere la sua Creatura politica appassire sotto l’arido poltronismo. Non condivide niente del nuovo corso varato da Di Maio e da Casaleggio jr.

Voci di dentro riferiscono di un Grillo furioso. Nei suoi adirati sfoghi privati – sussurrano – attaccherebbe anche la piattaforma Rousseau, macchina di clic e soldi.

Nervi tesi, dunque, sotto le stelle. Il problema politico – quello dei rapporti M5s-Lega – sta finalmente emergendo nonostante i tentativi di Di Maio di nasconderlo sotto il tappeto della nuova organizzazione e delle nuove regole attraverso la riscrittura della Bibbia pentastellata

28/02/2019   h.12.00

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