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Pd, Zingaretti apre alla Sinistra. Renziani in crisi di nervi. M5s giocattolo di Casaleggio

Pd, Zingaretti apre alla Sinistra. Renziani in crisi di nervi. M5s giocattolo di Casaleggio

19 Marzo 2019 0 Di Marino Marquardt
Dalle parti del Nazareno si rincorrono e si accavallano le voci sull’irritazione dei renziani nei riguardi di Nicola Zingaretti. Il nuovo Segretario è accusato dai fedelissimi di Matteo Renzi di tramare con gli scissionisti, di cercare intese con la banda di Pierluigi Bersani & Co. al fine di raggiungere un accordo.

Il Giglio una volta magico si divide tra ortodossi e mutanti

L’incontro in Basilicata con Roberto Speranza, responsabile di Leu, e il conseguente disgelo con la Sinistra ha mandato su tutte le furie Roberto Giachetti e i residui petali del Giglio una volta magico. Tra questi c’è chi lascia intravedere il fantasma della scissione. E c’è chi sta già preparando le valigie.
Non hanno capito – i renziani – che prima vanno via e prima è meglio per tutti. Per una questione igienica.
Il disgelo con la Sinistra rientra nella strategia del nuovo Segretario. Seguirà quello con i Cinquestelle. E finirà che anche Luigi Di Maio potrà disporre di due forni al pari del Rozzo Socio di Governo Matteo Salvini.
Intanto si dividono i renziani. Stanno prendendo le distanze dagli ortodossi quelli che si preparano a cambiare pelle. Piaccia o non piaccia all’ultrarenziano Roberto Giachetti, la metamorfosi di Questi ultimi – assicurano attente voci di dentro – sarà rapida e attraverserà tre fasi: dal renzismo, al zingarenzismo, al zingarettismo.
Sarà la metamorfosi della sopravvivenza, questa; sarà la mutazione tesa ad assicurare lunga vita parlamentare ai mutanti postrenziani, numerosi soprattutto nel Gruppo del Senato.

Al Nazareno diplomazie al lavoro per l’apertura di un dialogo con i Cinquestelle

Frattanto, in attesa delle Mutazioni, Nicola Zingaretti – domenica scorsa consacrato nuovo leader del Pd – traccia per grandi linee il futuro del Partito. Nel farlo premette che bisogna cambiare tutto. E Paolo Gentiloni, neo eletto Presidente, lascia trasparire un indizio: “il nostro avversario è Salvini”, dice. Un modo per non chiudere la porta al M5s.
Inutile dire che l’eventuale avvio di un dialogo con i Cinquestelle rappresenterebbe anche un altro schiaffone a Matteo Renzi che – nella fase popcorniana – si oppose al dialogo avviato tra Maurizio Martina e Luigi Di Maio.
Zingaretti – dal canto suo – prepara la svolta. Inutile dire che l’avvio di un dialogo col M5s rappresenterebbe un passo fondamentale e significativo della rivoluzione zingarettiana.
Carlo Calenda – intanto – parla di aria fritta a proposito del suo Manifesto antisovranista. Parla di larghe alleanze in assenza di materia prima, quella costituita dai soggetti interessati al suo progetto. Sogna, il pariolino Calenda, mentre nessuno lo ascolta.
Detto papale papale, – al di là delle chiacchiere, dei pudori e dei deliri calendiani – l’unica strada percorribile dal Pd per rientrare in gioco è dunque quella che porta all’incontro col M5s, sempre che – ovviamente – i Cinquestelle si mostrino disponibili.

Gli attivisti pentastellati in attesa di ordini dalla Casaleggiob Associati…

In merito avvilisce l’ottusità degli attivisti pentastellati. Analfabeti della politica, sono in attesa dei nuovi ordini di scuderia che saranno impartiti dalla Casaleggio Associati, Costoro (gli attivisti) si limitano a pronunciare le solite invettive contro il Pd come se all’interno del Nazareno nulla fosse cambiato dai tempi di Renzi. Nient’altro che tristi burattini – i duri e puri del M5s – sempre pronti e disponibili a cambiare pelle su disposizione di Davide Casaleggio, il vero padrone del Movimento. Istruttiva in merito la puntata di ieri di Report su Raitre.
Chiusa parentesi, naturalmente occorrerà un po’ di tempo per rendere possibile l’incontro tra Pd e Cinquestelle. Occorrerà quel tempo necessario che possa garantire a Zingaretti gli indispensabili numeri in Parlamento, numeri che al momento non ha. Li otterrà a metamorfosi ultimate…
Zingaretti ha nelle sue mani le chiavi delle liste… E ricandidature e riconferme in Parlamento valgono bene una conversione…
Intanto il Pd riprende quota nei sondaggi. Significativo il responso Swg di ieri per La7: dal 4 marzo dell’anno scorso per la prima volta il Pd supera il M5s seppure di un decimale mentre sembra inarrestabile la flessione dei Cinquestelle…
 
19/03/2019 h.08.40
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