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Primarie Pd, gli Gnomi candidati Segretario sognano marmellata moderata

Primarie Pd, gli Gnomi candidati Segretario sognano marmellata moderata

03 Dicembre 2018 0 Di Marino Marquardt

Che senso ha votare alle Primarie per uno degli Gnomi candidati al Segreteria del Pd se tutti – al tirar delle somme – la pensano allo stesso modo?

Alla fine si rivelerà soltanto una lotta tra affamati di Potere

Il sospetto – inutiled dire – è che alla fine il tutto si ridurrà ad una lotta intestina tra affamati di potere. Una lotta nella quale non troveranno spazio gli interessi e i bisogni della gente.

Tutti sembrano sopraffatti da una irresistibile voglia di marmellata. E tutti sembrano guardare verso l’annunciata Creatura di Matteo Renzi, verso l’ennesimo lifting che Silvio Berlusconi si accinge a fare a Forza Italia e verso la ancora sparpagliata monnezzaglia assortita moderata.

Vista la Legge elettorale – e a meno che non si voglia confinare il ruolo del Pd in quello di pura e sterile testimonianza – il No corale di Nicola Zingaretti, Marco Minniti e Maurizio Martina ad eventuali aperture al M5s – tradotto per il volgo – significa di contro disponibilità al dialogo con gli interpreti del Centrodestra, Renzi incluso ovviamente.

Una scelta – questa degli Gnomi aspiranti Segretario – che conferma il non detto tra Lor Signori, tra i Guardiani del Sistema: l’obiettivo di Costoro – da sempre espressione dell’Establishment – è quello di spingere ai margini l’unica Forza politica – il M5s – mossa veramente dalla voglia cambiare le cose.

Lor Signori della falsa Sinistra e Lor Signori della vera Destra puntano a marginalizzare il M5s

Gli gnomi della falsa Sinistra e gli Gnomi della vera Destra – vedrete – avranno buon gioco anche a causa dell’inesperienza, della scarsa competenza e della deficitaria autorevolezza dei Cinquestelle. Quanto sta accadendo in questi giorni in materia di Bilancio ne è la riprova.

I Pentastellati pagano lo scotto dovuto all’assenza di un Pensiero-guida, pagano il costo di apparire espressione di un soggetto politico virtuale, di rappresentare un Movimento simile a un ologramma nel quale l’illusione cancella la realtà. Un contenitore di desideri, di rabbia e di sogni e nulla più, insomma. Sogni, desideri e rabbia che non riescono a trovare sbocco nel mondo reale.

I Cinquestelle – oggi ridimensionati dalla scaltrezza e dalla iniziativa di Matteo Salvini – stanno in definitiva ancora pagando il conto per Gran Rifiuto del 2013. Quando Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio ordinarono a Roberta Lombardi e a Vito Crimi di dire No all’offerta di Pierluigi Bersani. Una imperdonabile sciocchezza senza se e senza ma!

03/12/2018  h.09.47

 

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